(05 luglio 2011) Dream Theater - Villafranca (VE), 5 luglio 2011

Info

Provincia:VR
Costo:Euro 46
Intro

È successo di tutto, in questo concerto dei Dream Theater! Una serie di piccole ‘sorprese’ che hanno lasciato l’attempato Sbranf a grattarsi la testa più di una volta… ma procediamo con ordine!

Il magnifico castello di Villafranca di Verona è una location ideale per i concerti, visto l’ampio spazio interno ed il prato che rende piacevole e fresco l’appoggiarsi dei nostri deretani. Aggiungeteci un’organizzazione (finalmente) ottima della Live, vari stand gastronomici/birreschi, ed un piacevole venticello che stemperava il calore di una giornata bella a dispetto delle previsioni, ed il gioco è fatto. Puntuale come le tasse, inizia lo show!

Anathema (18,30 – 19,15)

Sono le 18,30 in punto quando sul palco salgono gli Anathema. La band dei fratelli Cavanagh è in forma, ma il caldo sole di luglio mal si sposa con una proposta che vorrebbe essere atmosferica, gotica e decadente. Poco male, i ragazzi sono in palla, e trovano anche il tempo per incitare la folla ad incoraggiare Mike Mangini, che salirà sul palco di lì a qualche ora. Nei 45 minuti a disposizione, gli Anathema pescano un po’ dovunque nella loro discografia, ovviamente prediligendo gli ultimi capitoli, anche se il suono non è ancora all’altezza di siffatto concerto, mostrando un’equalizzazione molto rimbombante e scarsa sugli acuti, troppo mediosa sulle voci (questo problema rimarrà tale fino alla fine della serata).

Setilst:

1. Thin Air
2. Summernight Horizon
3. Everything
4. A Natural Disaster
5. Closer
6. Flying
7. Fragile Dreams


Gamma Ray (19,45 – 20,45)

Mezz’oretta per il cambio palco, ed arrivano gli ormai leggendari Gamma Ray di sua maestà Kai Hansen, che per l’occasione sfoggia un ciuffo che sembra Brian Setzer! La band teutonica interpreta nel migliore dei modi l’ora a disposizione, anche se le scelte in scaletta tendono, com’è ovvio, a promuovere l’ultimo nato “To the Metal”, che sinceramente non regge il confronto con i grandi classici, a partire da quella “Gardens of the Sinner” che apre questo concerto. I suoni migliorano, i quattro tedeschi sul palco sono padroni indiscussi, e la gente apprezza e molto, inneggiando ai paladini del power metal a gran voce. Un’ora divertente e suonata maestosamente, e condita da una bella ciliegina: l’esecuzione di quella “I Want Out” che è tanto patrimonio degli Helloween quanto proprio di quel Kai Hansen che l’ha scritta! Folla in visibilio, suoni molto migliorati, ed un’ora di sano, robusto, divertente, insuperabile happy power metal!

Setlist:

1. Gardens of the Sinner
2. New World Order
3. Fight
4. Empathy
5. Gamma Ray
6. Rebellion in Dreamland
7. I Want Out (Helloween cover)
8. To the Metal
9. Somewhere Out in Space
10. Send Me a Sign


Dream Theater (21,20 – 23,30)

Come vi dicevo in apertura, è successo un po’ di tutto in questo concerto dei Dream Theater, e la maggior parte dei piccoli incidenti sono capitati, di certo, per la particolare situazione in cui si trova la band oggi. Suonare con un batterista nuovo, Mike Mangini, ma soprattutto suonare SENZA quel Mike Portnoy assoluto padrone dei brani e del palco, è di certo un’esperienza particolare. Aggiungete a tutto questo il fatto che questa fosse la seconda serata della nuova formazione, l’evidente e comprensibilissima tensione di MM (almeno nella prima parte dello show), ed ecco spiegate cose altrimenti impensabili, per chi ha visto un concerto dei DT: Petrucci che sbaglia le note in un paio di assoli, Rudess che ‘liscia’ il pedale cambio suoni in “Endless Sacrifice” e impiastriccia un po’ tutto, Myung che si ‘beve’ una progressione sul nuovo “On the Backs of Angels”, e la ‘falsa partenza’ del campionamento di “The Count of Tuscany” un paio di brani prima della sua effettiva posizione in scaletta. Oltre a tutto ciò, per i primi tre-quattro brani, Mike Mangini (costantemente incoraggiato dai fans) ha evidentemente suonato ‘in apnea’, legato e spigoloso come non l’avevo mai visto/sentito, ed ha rischiato di mandar fuori la band perdendo una croma in più di un brano, errore per fortuna recuperato al volo da dei musicisti con trenta chili di palle sotto. Ma per chi come me ha assistito all’ennesimo concerto dei Dream Theater, queste piccole (ma continue) sbavature sono una sgradita novità, giustificata solo in parte dal cambio di drummer. Tant’è, il concerto ha anche i suoi highlights: uno su tutti, la prova vocale di un James LaBrie che stavolta mi ha colpito positivamente: il canadese panciuto questa volta ha centrato tutte le note, non risparmiando neanche un acuto e cantando finalmente ‘in tono’ per quasi tutto il concerto. Altra nota positiva? Una scaletta (che sarà sempre la stessa per tutta questa leg estiva, per ovvi motivi) che presenta un brano per ogni album della band e piena di piacevolissime sorprese, dall’opening “Under a Glass Moon” ad una stupenda (e perfettamente eseguita) “Caught in a Web”, da “Ytsé Jam” che segue un funambolico (quanto prevedibile) solo di Mangini, al capolavoro finale “Learning to Live”, in cui LaBrie suggella una serata da ricordare con una prestazione maiuscola.
Musicalmente, credo che i problemi dei Dream Theater siano due: uno risolvibilissimo, ossia la poca sicurezza di Mike Mangini su brani a dir poco complessi ed articolati (lì è solo questione di tempo e tutto andrà a posto); l’altro problema è il fatto che il nuovo Mike suona ‘un po’ indietro’ sulla battuta, tenendo quindi il tempo un filo frenato, ossia esattamente l’opposto di quanto faceva Portnoy, che invece aveva la tendenza ad accelerare i bpm del pezzo. Un’abitudine che ha danneggiato soprattutto il buon John Petrucci, che spesso si trovava a finire le sue scale iperveloci mezza battuta prima, dando quindi all’esibizione quell’aria da ‘work in progress’ che, spero/credo, svanirà col tempo.
Luci molto colorate ma essenziali, proiezioni video molto al di sotto dei soliti standard DT, ma tutto sommato uno show piacevole. Ci vorrà tempo, e tanti concerti, prima che Mike Mangini si scrolli di dosso tutta la tensione che il suo nuovo ruolo gli ha portato in dono, prima che i Dream Theater tornino ad essere quella spaventosa macchina musicale che erano.

Setlist:

1- Intro
2- Under a Glass Moon
3- These Walls
4- Forsaken
5- Endless Sacrifice
6- Drum solo
7- Ytsé Jam
8- Peruvian Skies
9- The Great Debate
10- On the Backs of Angels
11- Caught in a Web
12- Through my words/Fatal Tragedy
13- The Count of Tuscany
Encore:
14- Learning to Live
Report a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 lug 2011 alle 16:27

Volevo andare a Villafranca il 17 per i Toto, ma è una tirata... nel senso che, si scappa dal lavoro, si arriva alle 2 passate a casa e si lavora al mattino... non c'ho più il fisico!!!

Inserito il 08 lug 2011 alle 09:16

Ravenna, e quei tre concerti me li farò pure io, credo! KEEP THE GLORY ALIVE!

Inserito il 07 lug 2011 alle 21:09

Repubblica di San Marino! (Ebbene si, oltre ad essere un tardone dei live sono pure extracomunitario!) I prossimi live saranno Mr.Big a Bologna, Symphony X a Rimini, Alter Bridge a Bologna! Tu da dove invece?