(29 settembre 2009) More than Ever... grey !!

Info

Provincia:MI
Costo:18 euri + d.p.
Sfuggendo ai tristi doveri lavorativi, gran parte della redazione torinese, nell'occasione rappresentata dal sottoscritto, Carlo Viano e Marco Aimasso, si è spostata all’Alcatraz di Milano per prendere parte al trascinante (il buon Carlo si è dimenato e sbracciato per tutto il loro set) concerto degli Evergrey.
Ricordo ancora la prima volta che vidi la formazione svedese sul palco, diversi anni fa a Brescia di supporto ai Kamelot (sempre assieme a Carlo), e già allora Englund e soci avevano messo in mostra tutto quel potenziale che hanno poi saputo esprimere nel tempo.

Ma prima di loro tocca ai nostri Chaoswave, già incrociati in occasione del buon esordio "The White Noise Within" (2006), lavoro appena bissato dal nuovo album "Dead Eye Dreaming", peccato però che la loro prestazione stasera non incontri del tutto le aspettative.
Scelta come opener degli Evergrey per le date del loro tour europeo che è partito a metà settembre da Bochum, la formazione originaria della Sardegna, ma ritroviamo anche il chitarrista danese Henrik Rangstrup, si propone con un Metal articolato e potente, caratterizzato dall'impiego della doppia voce, ad opera di Giorgia Fadda e di Fabio Carta. I nostri mettono in mostra una discreta tenuta sul palco, ma stasera è proprio l'aspetto vocale a non convincere del tutto, con i due cantanti poco incisivi e stranamente non particolarmente integrati tra loro. Le cose migliori arrivano con "How To Define A Race", articolata e con un bel crescendo ed affrontata discretamente anche a livello vocale, e nell'andamento marziale e nel finale aggressivo della conclusiva "A March For The Dying".
Una bella occasione non sfruttata appieno.

Sergio Rapetti


Le folte chiome degli Evergrey tornano a roteare instancabili pregnando di sudore l'aria di un Alcatraz semivuoto, e le poche centinaia di fortunati presenti già dalle prime note di "Fear" (opening track dell'ultimo "Torn" che ben si è piazzato nelle vette delle charts svedesi) sanno che questo è solo l'inizio di una "night to remember". La band è in forma smagliante, sicuramente migliorata dalla precedente data milanese del "Monday Morning Apocalypse Tour" (2007), Englund risolve in fretta i piccoli problemi vocali che gli impediscono di raggiungere le tonalità più alte nei primi brani e da lì in poi i 5 svedesi diventano un concentrato esplosivo di potenza, rabbia e melodia guidato dalla chitarra di Henrik Danhage a cui spesso si aggiunge quella di Englund, le tastiere di Rikard Zander a fare sempre da prezioso accompagnamento, il preciso e possente drumming di Jonas Ekdahl. La scaletta pesca a man bassa tra le migliori perle del capolavoro "Recreation day": "As I lie here bleeding", "Blinded" (agganciata senza sosta a "End of your days"), l'immancabile heavy ballad "I'm sorry" ("Are you gonna sing with me? chiede Englund?) agganciata ad un altro lento condotto da pianoforte e voce ("Words mean nothing"), dall'ultimo "Torn" viene ancora proposta "Soaked", il tuffo nel passato meno recente ci viene regalato con "She speaks to the dead" (peccato per l'esclusione di "Nosferatu"), "The masterplan" (da tempo chiusura obbligata di tutti i live set, ora spostata a metà scaletta) e "Watching the skies" vengono scelte per rappresentare "In search of truth", la title track, "Still in the water" e la sempre efficace dal vivo "In remembrance" (Tom la introduce non ricordandosi neanche più da quale album è tratta, forse colpa di una lattina di birra italiana che ha bevuto prima) dal criticato "Monday morning apocalypse", in mezzo c'è spazio per spunti personali, molto più che nei tour precedenti. Magnifico il lungo botta e risposta dal sapore orientaleggiante tra tastiere e chitarra con Zander e Danhage soli sul palco prima di "The masterplan", o il duetto Zander-Ekdahl al rientro per i bis nella strumentale "When the walls go down" (altra bella sorpresa del set, brano che chiudeva "The inner circle"), prima di venire raggiunti dal resto della band nel concitato finale.
La band è visibilmente contenta dal calore con cui i presenti l'hanno trascinata per tutto il set, e alla fine dell'immancabile grandiosa "Recreation day", un felicissimo Englund si lascia scappare un sentito "WE ADORE YOU" introducendo "Broken wings", fortunato singolo estratto da "Torn". Il chitarrista Danhage rimane al centro del palco ed è ancora assoluto protagonista di un magnifico solo alla fine del quale si allontana per lasciare spazio ad un altro momento strumentale in cui si ritaglia uno spazio personale il nuovo bassista Jari Kainulanen facendosi strada tra tastiere e batteria, gli applausi finali introducono il rientro di Englund che chiede di poter scattare una foto ai presenti da portare alla redazione del Metal Hammer tedesco, sembra la fine ma c'è ancora posto per l'ultimo spunto melodico e rabbioso, "A touch of blessing" (con la chitarra di Eglund che accompagna quella di Danhage), altro estratto da "Inner circle" ormai divenuto un must con "More than ever" (eseguita nella prima parte). La base registrata di "Fragments" (quando avrò la fortuna di sentirla dal vivo?) con la band a centro palco chiude uno show perfetto ed indimenticabile, ora l'affetto e la stima verso i fans verrà ricambiato con l'arrivo al banco del merchandise per foto e autografi.
F0REVERGREY !!!!!!!!!!!!!!

Carlo Viano

SETLIST:
FEAR
AS I LIE HERE BLEEDING
SOAKED
MORE THAN EVER
SHE SPEAKS TO THE DEAD
WATCHING THE SKIES
IN REMEMBRANCE
BLINDED
END OF YOUR DAYS
THE MASTERPLAN
STILL IN THE WATER
MONDAY MORNING APOCALYPSE
WORDS MEAN NOTHING
I'M SORRY

ENCORE:
WHEN THE WALLS GO DOWN
RECREATION DAY
BROKEN WINGS
A TOUCH OF BLESSING

Foto a cura di Sergio Rapetti
Report a cura di Carlo Viano

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