Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:33 min.
Etichetta:Elevator Records
Distribuzione:Jestrai

Tracklist

  1. CITY WAVES
  2. BREAKDANCE
  3. FRUIT WITH SUGAR ON FIRE
  4. TASTING FUN
  5. LOVELY DAY
  6. RAINBOW DRIVE
  7. TEN DOLLAR RIDE
  8. SEXUALLY CONFUSED
  9. ARE YOU OK?
  10. HAND MAN

Line up

  • Landon: guitar, vocals
  • Gionson: drums
  • Corraz: bass, vocals

Voto medio utenti

In un periodo in cui si ricomincia a parlare (spesso a sproposito, ma questa non è una novità) con insistenza di energia nucleare, arrivano gli Oginoknaus a fornire il loro contributo alla discussione, con una quantomeno “singolare” tipologia di temibile “centrale” atomica.
A parte gli inevitabili (futili?) commenti ad un titolo così inconsueto, il secondo lavoro ufficiale del trio di Senigallia rivela una notevole preparazione artistica, espressa attraverso dieci pezzi intriganti, capaci di integrare derive riconducibili ad un cero post-rock americano, deviazioni dark d’estrazione new wave, suggestioni garage, riverberi kraut-rock e pure una sottile, strana e “subdola” sensibilità pop piuttosto importante, potenzialmente in grado di fare la differenza.
Con l’autorevole patrocinio di David Lenci dietro il mixer, la masterizzazione di Bob Weston (Shellac, nonché produttore di Polvo e June Of 44) e la produzione di Rob Ellis (noto per il suo lavoro con Pj Harvey, Placebo, Marlene Kuntz, …), “Nuclear cunt” inizia a conquistare con le strutture solo apparentemente monocromatiche di “City waves” e “Breakdance”, passa ad evocare “immortali” forme di seduzione Velvet Underground-iane in “Fruit with sugar on fire”, affascina con “leggerezza” punk-rock in “Lovely day”, strapazza con l’energia corrosiva di “Ten dollar ride” e finisce per elettrizzare con la tensione malinconica di “Rainbow drive” e con la forza espressiva della pulsante e fosca “Sexually confused”, i due veri gioiellini del dischetto.
A volte i marchigiani sconfinano in atteggiamenti che possono apparire un pochino didascalici, ma gli intenti sono così positivi e la voglia di comunicare così impellente, da rendere la questione un fatto attribuibile alla famosa “lana caprina”.
Gli Oginoknaus meritano, dunque, visibilità e considerazione, anche più di tanti decantati alternative-rockers nostrani, e i presupposti che questo disco targato Elevator Records e distribuito Jestrai possa davvero, con il contributo di un indispensabile pizzico di fortuna, riuscire a garantirgliele entrambe, mi sembra ci siano tutti.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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