Copertina 7,5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2008
Durata:54 min.
Etichetta:Magna Carta

Tracklist

  1. HEAVY HORIZON
  2. HELLCATS TAKE THE HIGHWAY
  3. MEMORY CRASH
  4. WATER ON ARES
  5. DAY OF THE EAGLE
  6. SMALL ARMS FIRE
  7. CHERRY VANILLA
  8. JOSHUA LIGHT SHOW
  9. PRIME MOVER
  10. JOSEPHINE

Line up

  • Steve Stevens: guitars, all instruments
  • Brian Tichy: drums
  • Dug Pinnick: vocals and bass on "Day of the Eagle"

Voto medio utenti

Terzo album interamente solista per Steve Stevens, icona della chitarra rock di classe, già al lavoro con Billy Idol, Levin/Bozzio, e una miriade di progetti vari e multiformi. Il lungocrinito guitarist ha dalla sua una invidiabile attitudine al gusto, all'uso sapiente dei suoni di chitarra, che, spesso potenti e di sicuro impatto, non sono mai asserviti ad un mero esercizio virtuosistico. Tutt'altro, le composizioni di questo Memory Crash si fanno notare per la freschezza della proposta, per la multiforme sinuosità delle composizioni, tutte strumentali tranne un paio, in cui la perizia compositiva di Steve va tranquillamente a braccetto con le attitudini più smaccatamente tecniche.
E così, si passa dall'hard rock trascinante e selvaggio di Hellcats take the Highway, che ad alcuni potrebbe ricordare il sound di Surfing with the Alien di un certo Joe Satriani, alla potente Memory Crash, quadrata e spigolosa, nel suo incedere sornione. C'è spazio, e come non immaginarlo con un artista di tale calibro, anche per momenti più delicati: ascoltare per credere Water on Ares, dove l'acustica di Steve pennella drappeggi sognanti, al sapore di pioggia...
C'è Brian Tichy dietro le pelli, come dire, una certezza; e c'è "Mr. King's X" Dug Pinnick al basso ed alla voce in uno dei pochi brani cantati, Day of the Eagle, ad accresce, qualora ce ne fosse bisogno, la quota di questo bel lavoro. Lavoro che, ad onor del vero, relega nella sua seconda parte le composizioni meno immediate (sostituite "immediate" con "riuscite", se siete un pò più cinici).
Il risultato finale, tuttavia, è di livello decisamente alto. Un artista come Steve Stevens ha un grandissimo seguito nel sottobosco della sua fanbase, ma, spesso, pochissima esposizione sui grandi palchi. Questo bel lavoro, spero, gli consentirà di raccogliere quanto merita, dopo tanti anni di semina. Gustoso.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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