Copertina 7

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2007
Durata:39 min.
Etichetta:Lion Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. TIMBER
  2. THE WORM
  3. PLAYGROUND
  4. HOME PLANET
  5. RUN
  6. BYE
  7. SECRET LAB
  8. MY BUTTERFLY
  9. STILL HERE
  10. ROUND AND AROUND
  11. WHAT MANGO?
  12. FIND THE PICK

Line up

  • Steen Grøntved: guitars, programming
  • Nikolaj Storr: bass
  • Josef Aarskov: drums
  • Kim Adrian: percussions
  • Lars Ringgaard: harp on What Mango?

Voto medio utenti

Primo lavoro solista del session man danese Steen Grontved presentato dall’etichetta Lion Music, che con un’impronta condita da un mix di rock, pop, e jazz-fusion, libera tutta la sua creatività e il suo estro in 40 minuti di ottimo sound. Naturalmente incentrato sull’utilizzo della sei corde, Night Vision Goggles racchiude dodici tracce dove la varietà compositiva la fà da padrone, una varietà che come spesso succede disorienta e spiazza l’ascoltatore alla ricerca di un filo conduttore impercettibile. Pur non mancando riferimenti a Joe Satriani, Pat Metheny e Greg Howe, il musicista riesce ad esprimere una personale impronta realizzando e confezionando un cd dalle molteplici sfaccettature.
Si parte con la metal-fusion “Timber”, un brano un po’ freddino ma che mette subito in luce la potenzialità di Grøntved, capacità di sintesi in The Word dove emergono doti di improvvisazione di indubbio spessore, situazioni che ritroviamo nelle deliziosa “Playground” ricca di situazioni fusion-etniche. Con il brano dal ritmo incalzante “Run” si strizza l’occhio all’onnipresente Satriani e senza deludere le aspettative, decisamente sperimentale “Secret Lab”, costruita al computer ma con soluzioni senza dubbio interessanti e incisive. Grande padronanza dello strumento nella dolcissima “My Butterfly” in cui il tapping è utilizzato con assoluta maestria. Nell’album c’è anche spazio per atmosfere caraibiche e “What Mango?” ne è la prova tangibile. “Night Vision Goggles” si chiude con la sleppata “Find the Pick”, un motivo molto articolato e complesso dotato e caratterizzato da una ritmica fin troppo esasperata.
Nell’insieme un disco di non facile ascolto ma mai banale, sicuramente le emozioni non si susseguono con continuità ma echeggia pregevole il tentativo riuscito da parte di Steen Grontved di essere riuscito a realizzare con talento un lavoro di qualità destinato ad un pubblico dal gusto sopraffino.
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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