Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:42 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ANARCHIC OUTBURST
  2. RECONQUERING THE PIT
  3. SOUND OF BREAKING BONES
  4. BITTER THOUGHTS
  5. NEW MECHANIC HUMAN PHENOMENA
  6. DEMONS BREED
  7. NIHIL
  8. UNHOLY ALLIANCE
  9. ALL OF THIS PAIN

Line up

  • Jost Kleinert: vocals
  • Daniel Jakobi: guitars
  • Uwe Kilian: bass
  • Timo Claas: drums
  • Nils Forster: guitars

Voto medio utenti

Nuova band death metal e nuova band tedesca nel rinnovato roster della Metal Blade che continua a fare incetta di giovani formazioni non fenomenali ma decisamente godibili e sopra la media di qualche anno fa.
In effetti in questo caso non possiamo parlare di novellini: malgrado qualche scossone nella line up, i Lay Down Rotten prima di questo ultimo hanno già alle spalle ben 3 albums che gli hanno procurato una piccola ma fedele nicchia di sostenitori.
Il death metal proposto dai nostri è da più parti etichettato come "melodico" ma sono a dir poco distante da tale definizione: certamente siamo lontani dall'efferatezza del brutal et similia, ma i Lay Down Rotten sono ben lungi dal suonare un qualcosa di assimilabile al death svedese, la voce è quantomai death metal al 100%, non ci sono facili concessioni alla melodia, se non un gusto nelle ritmiche (queste sì di vaga origine nordica), ora frenetiche ora cadenzate, ma solo di questo stiamo trattando e non certo di un death metal melodico.
L'album scorre bene in ogni sua parte, la band sa il fatto suo e coinvolge l'ascoltatore con belle trame chitarristiche, impreziosite spesso da assoli efficaci e fulminei; la voce alla lunga potrebbe risultare lievemente monotona e monocorde, tanta è la somiglianza al famoso gorgoglio alla Chris Barnes (anche se non si scende così tanto di tonalità per fortuna), e quindi sono più che benvenute delle variazioni sul tema che qua e là in screaming danno verve alle composizioni dei Lay Down Rotten.
In definitiva un album che nulla toglie e nulla aggiunge al panorama death metal europeo ma che senza dubbio si lascia apprezzare per la propria spontaneità e freschezza, ma rimane comunque consigliato solamente agli aficionados del genere e delle sonorità ultimamente in voga alla Metal Blade.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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