Copertina 6,5

Info

Demo
Anno di uscita:2007
Durata:42 min.

Tracklist

  1. NE QUAESIERIS
  2. ATLANTIS
  3. UBRIS
  4. ANAMNESIS
  5. PSICOSTASIS
  6. NEMESIS

Line up

  • Alberto Della Fornace: keyboards
  • Denis Valentini: guitars
  • Nicola Bruscia: bass
  • Emmanuel Menchetti: drums
  • Janette Ferri: vocals

Voto medio utenti

I Lacrimae sono un gruppo di Pesaro attivo dal 2003 e il loro progressive sinfonico prettamente strumentale (il contributo vocale si limita ad alcuni cori e ad una parte recitata nel brano d’apertura) appare maggiormente orientato alla creazione di ambientazioni atmosferiche pregne d’immaginazione, piuttosto che puntare su un’ostentazione tecnica fatta d’equilibrismi metrici ed esecutivi, spesso “sbalorditivi” solamente per la ristretta cerchia degli “addetti ai lavori”.
Nel quintetto marchigiano, la preparazione specifica, peraltro sostanziosa, è asservita fondamentalmente al potenziale effetto indotto sull’apparato uditivo dell’ascoltatore, il quale viene condotto dalle note in questa dimensione suggestiva, ora inquietante, ora serafica, ora vigorosa, avente lo scopo di evocare nella sua mente visioni di bellezza e tensione, e non un “defilè” di funambolismi strumentali.
“Lacrimae” è, dunque, un disco molto “cinematografico”, in cui la carica emotiva del prog si tinge dei colori del metal (un approccio alla materia che consente a volte di cogliere bagliori di Goblin e dei loro “eredi” Daemonia) e anche se non tutto è proprio perfetto, perché le composizioni sono talvolta leggermente “prolisse” e perché le strutture musicali sembrano sfruttare un po’ troppo lo stesso canovaccio, creando alla lunga qualche minima difficoltà nell’audizione, il prodotto dimostra di avere discrete qualità globali.
Una musica, insomma, che non incarna ancora, senza il supporto d’immagini vere e proprie o l’ausilio di una linea canora che funga da “cicerone” (magari anche non utilizzata in maniera sistematica), una di quelle “esperienze” catalizzanti che piacciono tanto ai musicofili, sebbene possa essere tranquillamente considerata, in ogni caso, come un confortante punto di partenza per i suoi autori.
Alla luce di ciò, ecco che un progetto “multimediale” potrebbe essere un’adeguata destinazione per questo tipo di proposta, ma mi rendo conto che non si tratta di una soluzione facilmente attuabile, così come ho il “sospetto” che neanche l’inserimento di un/una cantante di ruolo sia nelle intenzioni immediate di questa band, presumibilmente parecchio legata a questa opzione artistica esclusivamente musicale … il mio modesto consiglio, a questo punto, è di cercare di variare e rendere ancora più “fruibile” il songwriting, mantenendo intatte quelle doti d’attitudine e vocazione immaginifica che già oggi distinguono la band.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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