Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:42 min.
Etichetta:Independent
Distribuzione:GSC Music

Tracklist

  1. XFEARS - INTRO
  2. TAKE CONTROL
  3. HELL IS HERE
  4. NO REGRETS
  5. I SEE
  6. ENDEAVOUR
  7. BELIEVE IN NOTHING
  8. PRELUDE TO PAIN
  9. THE WORST PAIN

Line up

  • Gabriel Carvalho: vocals, keyboards
  • Marcelo Monteiro: guitars
  • Gilmar Cazagrande: guitars
  • Ricardo AP Roque: bass
  • Douglas Tognoni: drums

Voto medio utenti

Scoperti per caso tramite un canale per ‘addetti ai lavori’, ho il piacere di presentarvi i brasiliani XFears, band dedita ad un prog-metal un filo theateriano e molto interessante, qui al loro debutto sulla lunga distanza.

The First” ci presenta una formazione solida, che ha fatto suoi i dettami dei Grandi, ma che prova a rielaborarli con intelligenza ed un a strizzatina d’occhio al presente. Ecco perché “The First” risente anche di influenze moderne e, con le dovute proporzioni, mi fa pensare anche a qualcosa di simile a DGM, Evergrey per una diffusa malinconia e per le tematiche delle lyrics, e un certo new melodic prog alla Seventh Wonder / Circus Maximus.

Aggiungete alla ricetta la voce di Gabriel, molto meno melodica e più graffiante dei vocalists citati nelle bands di riferimento, ed avrete un prodotto non scontato, assolutamente ben prodotto per essere un debut autoprodotto, che suona bene e vi assicura una quarantina di minuti prog-metal interessante, ben confezionato e piacevole.

La quota tecnica, che di sicuro i singoli musicisti padroneggiano, non viene (quasi) mai sfoggiata per mero esibizionismo, qui la forma-canzone è il primo obiettivo; le tastiere del singer peraltro sono ben presenti e fanno da contraltare ad un lavoro encomiabile svoto dalle twin guitars.

I pezzi oscillano come tematiche e atmosfere; al momento mi piace parecchio “No Regrets” in cui peraltro sento una spudorata citazione a “New Millennium” dei DT, e la conclusiva ed oscura “The Worst Pain”, introdotta dalla sinistra “Prelude to Pain”, davvero una bella chiusura.

Insomma, buttate un orecchio su questo prodotto, che difficilmente vedrà la strada dei negozi di dischi italici, ma che merita (più di) un ascolto.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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