Copertina 6

Info

Anno di uscita:2023
Durata:57 min.
Etichetta:Metalville
Distribuzione:Flying Dolphin

Tracklist

  1. OUR IMMORTAL DAY
  2. NO MAKEUP
  3. MALIGNA
  4. GRAVITY
  5. IN YOUR BLUE EYES
  6. RIVER OF DIAMONDS
  7. PICTURED WITHIN
  8. SHAOLIN ME
  9. LOVE ME HIGH
  10. SERENITY
  11. IF I AM DREAMING
  12. TRUE COLOURS

Line up

  • Liv Kristine: vocals
  • Tommy Olsson: all instruments
  • Ecor: keyboards on #12

Voto medio utenti

Continua la parabola altalenante di Liv Kristine, dea del gothic metal, madre fondatrice di Theatre of Tragedy e Leaves’ Eyes (tra gli altri), voce sopraffina ed iconica; voce che però, da qualche tempo, non ne imbrocca una.
Come già successo per i lavori precedenti, questo “River of Diamonds” ci presenta Liv alle prese con un rockettino un po' oscuro e gotico, ma che non fornisce mai composizioni degne di nota; la prestazione della stessa cantante non è obiettivamente all’altezza dei fasti del passato, e questo non per composizioni particolarmente difficili o ‘rischiose’ in estensione, proprio il contrario! Qui i brani sono tutti molto morbidi, e Liv li canta con fare languido, ma risultando spesso poco convincente; non aiuta la decisione di registrare le voci 'doppiando' la propria voce (cosa molto comune in studio), non aiuta soprattutto se si fa fatica a tenere la nota centrata: raddoppiando l’operazione, come potrete immaginare, il risultato è stridente come unghie sulla lavagna. Per fortuna l'inconveniente non è frequente, ed ogni tanto c'è spazio (al netto di brani poco interessanti) di godere della bella voce di Liv.
“River of Diamonds” beneficia della presenza di vari ospiti: c’è Fernando dei Moonspell sulla title track, c’è Østen Bergøy (Long Night, Tristania) su “Our Immortal Day”; finanche la sorella Carmen Elise Espenæs (Savn, Midnattsol) ed il marito Michael Espenæs appaiono in due tracce! Un affare di famiglia insomma… Completano il quadro due cover: una prevedibile, “True Colors” di Cindy Lauper ha una quota malinconica e ben si adatta; l’altra è una sorpresa spiazzante: si tratta di “Pictured Within”, tratta dall’album solista omonimo di Jon Lord! Decisamente una scelta inaspettata (è la traccia cantata col marito) che sinceramente riesce solo a spaesare ancor di più. Non fraintendetemi, l’album è delicato, morbido come una coperta di pile, e sicuramente ha qualcosa da dire, ma purtroppo non ha quella magia che lo fa ricordare dopo l’ascolto.
“River of Diamonds” insomma è inoffensivo, prodotto benino, ma non riesce a risollevare il glorioso nome di Liv Kristine ai fasti che le appartennero in passato. Come direbbe Mark Hollis (r.i.p.), “such a shame”.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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