Avaland - The Legend Of The Storyteller

Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2023
Durata:62 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. THE VISION
  2. CRIMSON TYRANNY
  3. INSURRECTION
  4. TO BE THE KING
  5. SECRET NIGHT
  6. KINGSLAYER
  7. THE GIFT
  8. OUT OF THE FOG
  9. BETRAYERS
  10. MADNESS OF THE WISE
  11. YOU’LL BE THE LEGEND
  12. LIES

Line up

  • Adrien G. Gzagg: vocals, synths, orchestrations
  • Jeff Kanji: vocals, guitars
  • Lucas Martinez: guitars
  • Camille Souffron: bass
  • Leo Mouchonay: drums

Voto medio utenti

Il secondo capitolo del progetto Avaland, composto e guidato da Adrien G. Gzagg, è finalmente tra noi, e devo dire che, rispetto al debut album, il tiro è stato sensibilmente migliorato. Ma prima, un po' di fatti.
The Legend of the Storyteller” è in realtà un prequel al precedente “Theater of Sorcery”, e la storia si complica ulteriormente, parlando di viaggi nel tempo e di un mondo fantastico. L’ispirazione, per stessa ammissione del mastermind, stavolta arriva anche da opere come “Game of Thrones”, ed il livello di epicità si è decisamente innalzato. Questo album suona più heavy, ma soprattutto più coeso e più ‘arrangiato’ del precedente, fornendo un prodotto che sicuramente deve moltissimo ad Ayreon ed Avantasia, ma che tenta di spostarsi in territori più power/symphonic, grazie a canzoni convincenti e ben cesellate.
Non mancano i guests, come ogni metal opera che si rispetti, e quindi accogliamo con piacere il ritorno di Zak Stevens (qui nella parte del narratore) e di molti altri, che di sicuro danno colori e sfumature all’album. Una menzione per il ‘nostro’ Ivan Castelli dei Lionsoul, che fornisce una prova davvero convincente in “The Gift”, dalle suggestioni arabeggianti e un po’ Kamelot.
La più grande novità risiede nel fatto che, adesso, gli Avaland hanno (al di là degli ospiti) due cantanti fissi in formazione, ossia lo stesso Gzagg e Jeff Kanji, ed in questo modo il ‘gioco delle parti’ si fa interessante. Suono inspessito, parti più powerose ed una buona coerenza interna: bisogna ammettere che il progetto ha fatto un bel balzo avanti rispetto al predecessore. Gli Avaland, peraltro, saranno prossimamente in tour con i Rhapsody of Fire, una ghiotta occasione per conoscerli e testarli nella prova dal vivo.


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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