Fellowship - The Saberlight Chronicles

Copertina 8,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:67 min.
Etichetta:Avalon

Tracklist

  1. UNTIL THE FIRES DIE
  2. ATLAS
  3. GLORY DAYS
  4. OAK AND ASH
  5. HEARTS UPON THE HILL
  6. SCARS AND SHRAPNEL WOUNDS
  7. THE HOURS OF WINTERTIME
  8. GLINT
  9. THE SAINT BEYOND THE RIVER
  10. SILHOUETTE
  11. STILL ENOUGH
  12. AVALON
  13. THE FROZEN LAND

Line up

  • Callum Tuffen: drums
  • Sam Browne: guitars
  • Brad Wosko: guitars
  • Matthew Corry: vocals
  • Daniel Ackerman: bass

Voto medio utenti

Attenzione attenzione, potenziale disco bomba


Amici della Gloria, sto per presentarvi una delle bands più divisive del globo, con un album che, per chi vi scrive, è una boccata d'ossigeno all'interno di un settore, il fantasy/power metal, che da troppo tempo non vede niente di interessante all'orizzonte.

Ma prima le presentazioni: loro sono i Fellowship da Harwich, Inghilterra; già il monicker dovrebbe dirvi dell'amore provato dalla band per il mondo di J.R.R. Tolkien, e vi basterà guardare le foto o i video dei nostri eroi, sempre in costume middle-earth, per capire di cosa stiamo parlando qui. Subito dopo, però, mi preme mettere in chiaro che i Fellowship NON sono una Tolkien band, non nel contenuto dei testi, ma le suggestioni ci sono tutte.
Passiamo alla musica: dopo un EP uscito due anni fa che ha fatto breccia nel cuore di tantissimi, esce finalmente il qui presente "The Saberlight Chronicles", e le orecchie del sottoscritto iniziano a sorridere!

Provate a mescolare nella vostra mente i migliori Edguy (pariamo di secoli fa, quindi), il power più veloce e sfrenato, un'attitudine happy e scanzonata, melodie accattivanti nella loro semplicità, una band che suona benissimo il genere e un cantante, Matthew Corry, che per me è forse la miglior sorpresa del 2022! Voce pulita, mai forzata, estensione stellare e un timbro piacevole e dolce (mi ricorda molto Matt Smith dei Theocracy, se sapete cosa intendo). VI piace l'equazione finora? Ok, aggiungete un album con 12 brani, alcuni dei quali sono delle bombe speed/power melodiche e piacevolissime (e penso a "Until the Fires Die", la stu-pen-da "Glory Days", da lacrime, e altre), e avrete un dischetto che serviva, che mancava, che si affianca ai lavori di Twilight Force e compagnia danzante per freschezza, epicità e buonumore! Una produzione ottima cesella un lavoro che suona potente, ben scritto, spogliato di inutili fronzoli e orpelli che spesso complicano e non aggiungono. C'è di tutto, dal mid-tempo accattivante di "Hearts upon the Hill" all'inno "The Saint beyond the River" che da solo vale l'acquisto, alla lunga e conclusiva "Avalon", intrisa di gloria ed epicità, e molto altro!

Non ascoltavo un disco così fresco ed entusiasmante da tanto, e considerando che parliamo di un debut album, le cose si mettono decisamente bene; prendete nota e tenete d'occhio questi Fellowship, credo proprio che ne vedremo delle belle.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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