Altro collaborazione tra due musicisti nata in casa Frontiers, stavolta parliamo del chitarrista britannico e songwriter Neil Austin e del cantante greco Manos Fatsis, quest'ultimo già presente in band come Odyssey Desperado e Hideaway, che hanno unito le forze per fondare i City Of Lights. Se ad una prima impressione queste ripetute collaborazioni possono sembrare stancanti, dato che viene legittimo pensare che poco possano apportare ad una scena già piena di musica, stavolta il discorso è leggermente diverso.

Sì, perchè io stesso ad esempio mi son dovuto ricredere quando ho avuto modo di sentire l'album 'The Reckoning' di Noora Louhimo e Netta Laurenne dello scorso anno, che sulla carta mi ispirava zero, ma poi mi son trovato davanti a una bella sorpresa. Ecco, anche con 'Before The Sun Sets' mi trovo nella stessa situazione, dato che le due personalità qui coinvolte son riuscite a creare un'ottima aura da musica AOR con ritornelli per la gran parte funzionati, e sopratutto che non scompaiano dalla mente un'ora dopo l'ascolto.



Non stiamo parlando del disco dell'anno o di soluzioni musicali che rivoluzieranno l'industria musicale certo, ma cosa certa è che i City Of Lights hanno avuto davvero buon gusto nella composizione dei vari pezzi, con le migliori prove come 'Emily' o 'Heat Of The Night', dal piglio decisamente orecchiabile. La produzione non risulta affatto inespressiva, ed anche in quegli episodi dove i riff si avvicinano più a un sound moderno, vedasi 'Dying Light', sono presenti delle tastiere che rendono la canzone assolutamente più gradevole, mentre sono presenti anche episodi dove la band spinge sulla velocità, l'iniziale 'Racing On The Redline' (e già il titolo anticipa). Ma focalizziamoci sulla voce di Fatsis, davvero strepitosa quando si tratta di dare adrenalina sulle varie 'Snake Eyes' o 'Midnight Club' (molto Bon Joviana tra l'altro), ma anche sulle tonalità basse della semiballad 'Joanna' il risultato non è affatto male.

'Before The Sun Sets' non spiccherà sulla montagna delle release del 2022, ma la qualità presente è sicuramente di alto livello, e mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti di band come Bon Jovi, Dokken, Warrant, che però non si sentano di disdegnare anche qualche taglio musicale moderno.