Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2021
Durata:40 min.
Etichetta:Metalville Records

Tracklist

  1. NOTHING WILL LAST
  2. READ IT AND WEEP
  3. ALL ABOUT YOU
  4. WHEN SOULS COLLIDE
  5. IN HEAVEN
  6. WHAT WILL BE WILL BE
  7. LOST YOUR LIFE TO ROCK'N'ROLL
  8. NO
  9. BATTLE

Line up

  • Johan Kihlberg: mastermind
  • Lars Chriss: guitars
  • Jonny Lindkvist: vocals
  • John Levén: bass
  • Snowy Shaw: drums
  • Kay Backlund: keyboards
  • Mats Vassfjord: bass on “Lost Your Life To Rock 'n' Roll”
  • Pontus Egberg: bass on “In Heaven”

Voto medio utenti

Cinque album (compresa la colonna sonora del cortometraggio “The rage”) non sono riusciti a condurre gli Impera di Johan Kihlberg nel gotha dell’hard n’ heavy contemporaneo e qualcosa mi dice che nemmeno il nuovo “Spirit of alchemy” sarà in grado di portare a compimento l’ambiziosa impresa.
Intendiamoci, il disco è anche abbastanza godibile, sostenuto dal competente songwriting dell’esperto (vanta collaborazioni con Kiss, Thin Lizzy, Europe, Rainbow, Mötley Crüe, ...) musicista svedese e da un ricco parterre de rois esecutivo (John Levén degli Europe, Snowy Shaw di fama King Diamond, Mercyful Fate e Therion, Lars Chriss dei Lion’s Share e Jonny Lindkvist dei Nocturnal Rites), e che ciononostante risulta privo di quella scintilla espressiva che può farlo elevare in maniera determinante dal cumulo massificante degli emuli di Dio, Rainbow e Ozzy Osbourne.
Chi ha amato e ama i suddetti Maestri e ha apprezzato come la loro preziosa lezione artistica sia stata metabolizzata da “gente” come Royal Hunt, Jorn e Lords of Black gradirà sicuramente i quaranta minuti del programma, rilevando, però, subito dopo quanto sia effimero l’effetto emotivo cagionato da canzoni davvero troppo manieristiche e convenzionali per “impressionare” davvero l’astante affezionato a questi suoni.
Il ritorno in auge di queste “classiche” soluzioni stilistiche e la relativa ampia offerta garantita da tale circostanza complica ulteriormente la possibilità di affermazione di un lavoro tanto ben fatto quanto poco longevo, vario e peculiare.
In una scaletta piuttosto lineare si segnalano così solo il tocco magniloquente dell’openerNothing will last”, il clima melodrammatico di "Read it and weep” e i fraseggi serrati e catalizzanti di "All about you” e “What will be will be” (il mio personale best in class), mentre altrove una certa efficienza formale finisce per disperdersi velocemente nel vorticoso gorgo del “già sentito”.
A risollevare le sorti dell’opera non contribuiscono in maniera decisiva né il pizzico di “modernismo” inoculato nelle fibre soniche di "When souls collide” e né il gradevole strumentale “fantascientifico” “Battle”, a conferma che esperienza, professionalità e perizia tecnica, in assenza di una spiccata “ispirazione”, sono valori sufficienti ad emergere dalla fitta giungla degli “indistinti”.
Provaci ancora Johan ...
Recensione a cura di Marco Aimasso

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