Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:39 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. DESTINY’S CALLING
  2. HIGHWAYS OF THE NIGHT
  3. THE SILK ROAD
  4. SEVEN SISTERS
  5. PURE AS SIN
  6. COMMANDED BY FEAR
  7. GODS AND MEN ALIKE
  8. CAST TO THE STARS

Line up

  • Kyle McNeill: guitars, vocals
  • Graeme Farmer: guitars
  • Adam Thorpe: bass
  • Steve Loftin: drums

Voto medio utenti

I Seven Sisters si sono formati appena tre anni fa a Londra e hanno fatto loro la lezione della più classica N.W.O.B.H.M., non stupisce quindi riconoscere che quando su "Destiny’s Calling" è il destino a chiamare tocca poi proprio al ricordo dei primi Iron Maiden rispondere, peccato che dopo la sua prima parte strumentale l'opener perda di feeling, segnalandosi come una cavalcata piuttosto anonima, così come la voce del chitarrista Kyle McNeill il quale, dopo la parentesi con Josh Winnard che aveva cantato sul demo "The Warden", si è preso carico anche delle parti vocali. Poche emozioni anche in seguito, per quanto il guitarwork (Graeme Farmer completa la coppia di axemen) richiami le sonorità e i fasti dei primi anni '80 o che sia evidente come il bassista Adam Thorpe abbia preso a modello un certo Steve Harris.

Oltre agli Iron Maiden, nella collezione di vinili che i Seven Sisters hanno recuperato da uno scatolone che era rimasto per anni a prendere polvere in qualche soffitta, c'erano probabilmente anche quelli di Praying Mantis, Dark Star, Gaskin, Mythra, e queste influenze non le ritroviamo solo nel songwriting e nell'approccio esecutivo, ma pure nella resa sonora, volutamente vintage, e perché no anche nell'artwork, con una copertina che non avrebbe certo stonato in mezzo a quelle della grande epopea della New Wave Of British Heavy Metal.
Qualche emozione in più affiora prima a livello della canzone più ambiziosa del lotto, e non poteva intitolarsi altrimenti: "Seven Sisters" è epica, articolata e dagli insistiti passaggi strumentali, poi in seconda battuta dell'energica "Gods and Men Alike", caratterizzata da un bel lavoro da parte dei due chitarristi.

Pur senza eccellere i Seven Sisters hanno saputo ricreare atmosfere ormai perse nelle nebbie del tempo, ma appaiono ancora acerbi, e gli manca qualcosa per fare la differenza, almeno un pizzico di personalità in più e, direi, anche un cantato maggiormente convincente e determinato.



I was born to review

Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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