Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:42 min.
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. OBE
  2. INTO THE PYRAMID
  3. BRIGHTER THAN THE SUN
  4. THE CHICKEN'S WARDROBE
  5. CYCLONE
  6. THE LAST BREATH TO WAKE UP

Line up

  • Davide Ferrara: vocals
  • Michelangelo Verdelli: guitar
  • Leonardo Storai: bass
  • Tommaso Tassi: drums

Voto medio utenti

I fiorentini Mars Era si sono formati nel 2014, con l'intenzione di proporre un sound che fondesse suggestioni Seattle-grunge ed alternative rock con lo spirito del moderno stoner. Il loro primo album "Dharmanaut" (2017) andava esattamente in quella direzione, con una impostazione grezza, viscerale e trasversale.
A distanza di quattro anni, il nuovo capitolo "Oniro" ci mostra un deciso cambiamento di rotta nello stile della band toscana. Sei brani molto estesi, complessi, con forti influenze post-rock e strutture neo-progressive, ricchi di atmosfere ombrose e passaggi strumentali articolati. Costante la sensazione di un'emotività sofferta, di una ricerca di senso esistenziale, corroborata da suoni taglienti e gelidi, ritmiche heavy ed aspetti melodici aspri nella loro intesità.
Un pezzo come "Into the pyramid" coglie pienamente lo sforzo della formazione di fornire un materiale corposo ma flessibile, con richiami ai Tool per le strutture ritmiche ed agli Intronaut/Baroness per il sottile retrogusto psichedelico che aleggia sull'intero lavoro.
In altri casi, vedi "Brighter than the sun", l'alternative metal prende il sopravvento con sfumature quasi industrial, ma sempre inserito in un contesto elaborato con attitudine dinamica e neo-prog.
Altro episodio molto forte è la torbida "Cyclone", nella quale emergono componenti psycho-doom inserite in una trama sferzante e meccanica da incubo metropolitano. Le vocals flessibili e passionali di Davide Ferrara aggiungono un tocco di coinvolgimento intimista ad una musica che avvolge l'ascoltatore in una cappa di inquietudine ed oppressione metallica.
Più diradata e meditativa la conclusiva "The last breath to wake up", uno slow onirico e trippy che mantiene però quella sottile colorazione dark e sofferente da immersione nel dolore interiore dell'animo umano. Bello il ritornello e le parti maggiormente energiche, che rispolverano le radici stoner degli esordi.
Un lavoro non immediato, che richiede impegno per esssere pienamente compreso. Però munito di una certa originalità e di spessore compositivo. Certamente un passo avanti nella progressione artistica dei Mars Era, che si mostrano maggiormente sperimentali rispetto al passato, più esplorativi ed elastici nelle soluzioni. Ancora alcune cose da focalizzare meglio per giungere alla piena maturità, ma è un gruppo interessante e promettente.

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