Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:74 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. ARS MUSICA (INTRO)
  2. FIRST LANCE OF SPAIN
  3. IT IS MY WAY
  4. THE ROAD AGAIN
  5. TOGETHER AS EVER
  6. THE CITY OF PEACE
  7. GARA AND JONAY
  8. LIVING IN A NIGHTMARE
  9. EL ÚLTIMO REY
  10. ST. JAMES WAY
  11. SPANISH SUITE (ASTURIAS)
  12. THE ROAD AGAIN (ACOUSTIC VERSION - BONUS TRACK)
  13. LIVING IN A NIGHTMARE (ORCHESTRAL VERSION - BONUS TRACK)

Line up

  • Enrik García: guitars
  • Alfred Romero: vocals
  • Roberto Cappa: drums
  • Mario García González: bass

Voto medio utenti

Nella loro lunga carriera i Dark Moor sono sempre riusciti ad evitare brusche sbandate o incresciose cadute di tono. Quindi era difficile aspettarsele ora, in occasione del loro nono studio album, anche se devo ammettere che qualche presentimento lo avevo avuto. Tuttavia li avevo messi velocemente da parte preferendo ascoltare l'ultima fatica di questa formazione spagnola e valutare sul campo.

Quelli che ritrovo su "Ars Musica", sono dei Dark Moor che hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo: quello di una svolta melodica che mai è stata così evidente, tanto che "It Is My Way" sembra quasi un pezzo degli Abba.
Uno scenario dove la classe e la perizia di Enrik García sono sempre ben presenti, anzi in questo contesto la voce Alfred Romero riesce addirittura a prender colori che ne fanno risaltare maggiormente la bravura rispetto al passato.

Se la ballad "Gara And Jonay" non fa ovviamente testo: il fatto che sia estremamente melodica è assolutamente scontato (peccato lo sia anche la stessa canzone), vediamo l'approccio più catchy prendere il sopravvento grazie a "The Road Again", "The City of Peace", "Together As Ever" ed anche a "St. James Way", mentre ritroviamo le pulsazioni Symphonic & Power su "First Lance of Spain", "El Último Rey" (cantata in spagnolo) oppure su "Living in a Nightmare", dove peraltro è evidente la passione di Garcia per la musica classica, altra influenza oggi ancor più marcata rispetto al passato, ben testimoniata già nel brano che apre e dà titolo all'album, ribadita poi sia da "Spanish Suite" sia dalla versione orchestrale della stessa "Living in a Nightmare".

Devo tuttavia ammettere che mi spiace non riuscire quasi a trovare traccia negli attuali Dark Moor dello spirito di quella formazione che avevo scoperto con "Maid of Orleans". Era, comunque, facile intuire che il sentiero intrapreso da Enrik García li avrebbe portati lontano, verso nuove frontiere musicali che hanno sempre affrontato con onestà ed il più delle volte con buoni risultati.

E questo vale - tutto sommato - anche per "Ars Musica".




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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 lug 2013 alle 18:23

troppo affezionato alla voce di elisa martin per affezionarmi di nuovo ai dark moor..mannaggia

Inserito il 04 lug 2013 alle 16:08

eheheh...immaginavo i vari commenti...vabbeh piace solo a me; sarò io che di sti tempi di nulla musicale mi accontento di un disco easy listening e probabilmente tra 5 anni sarà in cantina a prender polvere come dite voi; per ora non esce dallo stereo al contrario di altri dischi che magari erano tanto blasonati e che mi hanno annoiato subito. Il mondo del metal è bello perchè vario, massimo rispetto per tutti i punti di vista e per tutti i generi.

Inserito il 03 lug 2013 alle 17:18

ammetto che non mi hanno mai fatto impazzire...questo disco a mio avviso è bruttino...in passato hanno fatto qua e là di meglio...

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