Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:51 min.
Etichetta:Indipendente

Tracklist

  1. REMINISCENT
  2. DEATH'S COLD LIFELESS SOUND
  3. FAITHLESS
  4. THUNDERQUAKE
  5. TRANSCENDING PART 1: DECEIVER
  6. TRANSCENDING PART 2: STILLNESS
  7. TRANSCENDING PART 3: DEFILER
  8. THE MORAL SCENERY
  9. CLARITY

Line up

  • Matteo Mancini: vocals
  • Rayan Resuli: guitars
  • Mattia Rodella: guitars
  • Gianluca Minto: keyboards, scream/growl vocals
  • Nicola Prendin: drums
  • Nicola Baesso: bass

Voto medio utenti

"The Moral Scenery" è l'album di debutto dei Lining Redox, band di Padova attiva da un paio d'anni.
Le coordinate sonore della band la collocano in ambito prog metal, ed i riferimenti alla nave madre Dream Theater sono facilmente rintracciabili; tuttavia sbagliereste se pensaste che i LR somiglino ai DT. La matrice è sicuramente quella, ma la band padovana ama, per esempio, piccole fughe acustiche anche in mezzo ai brani (penso a "Death's Cold Lifeless Sound" tra le altre), e il mood è più spesso malinconico e riflessivo, sebbene non manchino i momenti di 'carica': all'uopo potrei citare "Thunderquake", che parte in bomba con un'intro alla Symphony X, oppure la title track, che nasce da un riffing serrato sulle sette corde.

La parte centrale dell'album è affidata alla più classica delle suite, qui si tratta di "Transcending", spalmata su tre tracce, che presenta molti saliscendi emotivi, musicali e di intensità, lasciando ad onor del vero anche qualche spazio per smarrire l'interesse e l'attenzione... Bellissima, invece, la 'coda' della conclusiva "Clarity", che sembra la parte finale di una song ancora da ascoltare...

E' un lavoro acerbo, dietro al quale si intuiscono le potenzialità e le buone intenzioni. La produzione è elementare e abbastanza bilanciata, la voce di Matteo è capace ma ancora da far crescere, il riffing di Rayan e Mattia ha appeal, ma deve ancora trovare una dimensione di originalità e personalità, abbandonando un po' la zona-clone, ma per quello, com'è ovvio, il Tempo sarà il miglior insegnante. In bocca al lupo ai Lining Redox, sperando di rileggerli prestissimo su questi lidi.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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