Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:48 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:EMI

Tracklist

  1. FRAGILE
  2. TO THE EDGE
  3. OUR TRUTH
  4. WITHIN ME
  5. DEVOTED
  6. YOU CREATE
  7. WHAT I SEE
  8. FRAGMENTS OF FAITH
  9. CLOSER
  10. IN VISIBLE LIGHT
  11. THE GAME
  12. WITHOUT FEAR
  13. ENJOY THE SILENCE

Line up

  • Cristina Scabbia: vocals
  • Andrea Ferro: vocals
  • Cristiano Migliore: guitars
  • Marco Coti Zelati: bass
  • Cristiano Mozzati: drums
  • Marco Biazzi: guitars

Voto medio utenti

E' incredibile come passi in fretta il tempo. Un soffio di vento e via, volano gli anni come se niente fosse. Era il 2002 quando uscì " Comalies ", l'album della svolta commerciale dei nostrani Lacuna Coil. Svolta commerciale da intendersi come botta enorme di un successo strameritato, costruito con cura ed assoluta professionalità da parte di Coti Zelati e company, sia che si cimentassero in un comunicato stampa, sia che calcassero quattro assi di un palco. Il 2002 è appunto un pallido ricordo, ma nelle nostri menti albergano ancora tutti i momenti di popolarità dei Lacuna Coil, tra dati di vendita strepitosi ( parliamo sempre di una band heavy metal, per giunta italiana, e siamo nell'era del download selvaggio, quindi 500mila copie worldwide...sticazzi!!! ) e date su date, accompagnando acts blasonati come Opeth, Anthrax, Sentenced e Type O'Negative. Piano piano i consensi crescono e con essi anche le solite critiche invidiose che non smetteranno mai di smerdare la scena musicale tricolore e che qualcuno mi dovrà spiegare e giustificare prima o poi. Ma si arriva al 2006 ed a questo " Karmacode ", quarto full lenght della band meneghina, certamente uno degli album più attesi di quest'anno. Su mezzo web si sono sprecate parole su parole, criticando in maniera esageratamente cattiva il presunto ruffianamento dei nostri connazionali, verso sonorità mainstream, dal taglio fortemente commerciali, tipicamente yankee. Credo che sia tutto comprensibile, in quanto hanno passato quasi più tempo oltre oceano che nelle rispettive abitazioni a Milano, quindi questo avvicinamento al modern metal tanto in voga negli States è stato fisiologico. " Karmacode " è la farfalla che esce dal bozzolo ( " Comalies " ), volteggiando alta nel cielo, compiendo rotte praticamente perfette. Già dal primo brano, " Fragile ", capiamo che molte cose sono cambiate: un basso pulsante in pieno stile KoRn, le chitarre ribassate ( già usate sul precedente lavoro ) a lavorare duramente in fase ritmica ed un cura maniacale per gli arrangiamenti, particolare che si noterà in tutto il disco, oltre al solito ottimo lavoro di Cristina ed Andrea, con linee vocali " classiche ", ossia su standard che già conosciamo. Un buonissima opener che gentilmente ci prende la mano accompagnandoci al cospetto di una " To The Edge " smaccatamente nu metal, con chitarre grosse e sezione ritmica ancora KoRniana, linee vocali aggressive e dal taglio alternative, che prendono in bocca le reminescenze gothic della band, per poi masticarle e sputarle in un angolo. " Our Truth " è il singolo che già da qualche settimana gira in radio ed in tv, e fornisce un'altra chiave di lettura dei Lacuna Coil targati 2006; vocalizzi arabeggianti e suoni ruffiani mesciati ad una struttura più classica, ossia una sorta di " Unleashed Memories " proiettato nel futuro. Un brano stilisticamente privo di pecche. La traccia numero 4, " Within Me " è un colpo a sorpresa, un brano che potrebbe essere il prologo dei futuri Lacuna Coil: qui si và oltre al concetto stesso di metal, in quanto il brano è un magistrale esempio di come si possa scrivere un pezzo pop rock senza sputtanarsi, risultando credibili e convincenti, questo grazie ad una calligrafia musicale da Maestri. Un brano che farà scattare gli accendini ai concerti, sicuro!!! Sulla falsariga del singolo " Our Truth ", anche " Devoted " rasenta la perfezione, confezionato com'è ad arte, tra vecchie sonorità e maliziose strizzate d'occhio al mercato attuale. " You Create Me " è una breve introduzione dal forte sapore mediorientale al pezzo più accostabile all'intera produzione KoRniana, ossia una " What I See " che fa esplodere tutto il miglioramento di Andrea Ferro, veramente in formissima, un vocalist che ha ampliato notevolmente il proprio raggio d'azione. Da rimarcare il lavoro certosino di Cristina, impegnata nell'impreziosire il tutto con la sua voce soave. " Fragments Of Faith " è forse il brano che mi ha convinto di meno, non che sia brutto, semplicemente mi ha colpito in maniera più modesta; quadrato e cadenzato, con synth a paletta, bridge e cori molto curati, ma che aggiunge poco o niente a quanto proposto fino ad ora. La situazione ritorna incandescente con la successiva " Closer ", altro manifesto pop, con mire espansionistiche al mercato USA; un brano scritto ad arte per dominare le onde radio grazie a melodie e linee vocali adulatrici come poche. I tempi si chetano con " In Visible Light ", un enorme mid tempo che si gioca tutte le sue carte sulle vocals di Andrea e Cristina; anche qui ottima cura negli arrangiamenti. " The Game " rappresenta il bigino di questo disco: vocals ruffiane, basso pulsante direttamente da Bakersfield, modanature arabeggianti e chitarre guizzanti, suggellano uno dei pezzi migliori del disco. Le potenzialità concrete per poter realizzare un intero platter in lingua madre, ci vengono mostrate in " Without Fear ", un brano meraviglioso e coraggioso. La chiusura del disco viene affidata alla cover di " Enjoy The Silence " uno dei manifesto dei Depeche Mode, qui omaggiati con un'interpretazione riarrangiata in maniera personale ma mai irrispettosa per la band di Gore. Bene, l'ascolto è terminato e le orecchie sono ampiamente soddisfatte. Possiamo decisamente parlare di evoluzione ( chi non è convinto di questo termine è pregato di leggersi il significato su un qualsiasi vocabolario... ), anche se il cammino di Coti Zelati e cricca assortita, non è ancora giunto al termine. Pezzi come " Within Me ", " Closer " e " The Game " ci mostrano quello che potrebbe essere il nuovo corso della band, lontana anni luce oramai da " In A Reverie ", ma in parte anche da quel " Unleashed Memories ", ultimo esempio di gothic metal nel songwriting dei nostri. I quali non rifiutano le loro radici, ma ne arricchiscono i bulbi, modellando il proprio sound passo dopo passo. Ora si attende che il circo dei coglioni criticoni ad oltranza pianti le sue tende in città...peccato che i Lacuna Coil saranno già a divertirsi da qualche altra parte... Ah, se non si fosse ancor capito, " Karmacode " è uno dei dischi dell'anno.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini
Karmacode

Karmacode is the fourth studio album by Italian gothic metal band Lacuna Coil, released on 31 March 2006 in several countries in Europe, 3 April in the UK and other European countries, April 4 in North America, and 5 April in several other European countries. 500,000 copies of Karmacode have officially been sold worldwide. In Italy the album sold over 20,000 copies, earning the album a Silver record. In the United States, the album sold around 200.000 copies.

Il migliore! **

Quato Album è totalmente diverso da tutti gli altri registrati, le chitarre sono più accentuate, forse perchè col passare degli anni, gli studi di registrazione sono migliorati, comunque Karmacode è molto bello, le canzoni sono uniche e stupende, è un cd che si può ascoltare tranquillamente senza problemi..Lo consiglio! Saluti! **

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 ott 2018 alle 09:35

Karmacode è il quarto album in studio della gothic metal band italiana Lacuna Coil.P pubblicato il 31 marzo 2006 in diversi paesi in Europa, il 3 aprile nel Regno Unito e in altri paesi europei, il 4 aprile in Nord America e il 5 aprile in diversi altri paesi europei. 500.000 copie di Karmacode sono state ufficialmente vendute in tutto il mondo. In Italia l'album ha venduto oltre 20.000 copie, mentre negli Stati Uniti circa 200.000

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