Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2017
Durata:62 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. IMPENDING OUTBREAK
  2. ATAXIA
  3. DENYING THE THREAT
  4. BAD OMEN
  5. KNOWLEDGE AS A BURDEN
  6. WHITE STAINED INFERNO
  7. AGAINST THE WAVES
  8. THE SEAL
  9. WRONG ESCAPE
  10. A MOMENTARY PEACE
  11. DAWN OF A NEW DAY

Line up

  • Jocelyn Fidry: vocals
  • Florian Frandidier: guitar, vocals
  • James Camozzi: guitar
  • Julien De Giorgio: bass
  • Valentin Treuillier: drums

Voto medio utenti

Avevamo lasciato i transalpini Temnein nel 2014, dopo la pubblicazione del debut album "404 B.C." sotto la Mighty Music, e li ritroviamo oggi con un nuovo singer (il bravo Jocelyn Fidry) alle prese con il nuovo lavoro "White Stained Inferno" licenziato stavolta da una major come la Massacre Records.

La proposta del combo capitanato dal bassista Julien De Giorgio e dal chitarrista Florian Frandidier si è mantenuta coerente con gli esordi: un melodeath nel solco della scena scandinava (Insomnium ed Omnium Gatherum su tutti) con influenze thrash e progressive.
"White Stained Inferno" è un lavoro molto oscuro nelle liriche e nelle atmosfere che crea, trattando un argomento che disturba già al solo pensiero: il trattamento ospedaliero.
Tutto l'album infatti ha argomenti che raccontano i difficili momenti dell'inizio della malattia, i disagi sia fisici che psicologici dei malati, le cure possibili prospettate e soprattutto la paura della morte.

Per tradurre in musica una così imponente massa di emozioni la band utilizza tutte le armi a propria disposizione: le harsh e le clean vocals, passaggi strumentali ed acustiche, accelerazioni furiose e break più facilmente digeribili ed assimilabili ma soprattutto moltissimo lavoro di chitarre.

Dopo la classica intro strumentale, "Impending Outbreak", l'opener "Ataxia" ci travolge con il classico e rassicurante tupa-tupa tanto caro agli At the Gates ed i loro figlioli, e con un riffing potente ed immediato.
Purtroppo uno dei difetti più grandi dell'album si mostra subito: i Temnein sono bravissimi nel far crescere il pathos con la strofa ed il bridge, ma quando l'attesa dell'esplosione del refrain è all'apice calano repentinamente la tensione, lasciando non appagante l'ascolto.

Che non si tratti di un caso isolato lo confermano le successive "Denying the Threat" e "Bad Omen" che nonostante un intro acustico meraviglioso ed un intreccio di chitarre da far invidia, lascia alla fine l'amaro in bocca.
In "Knowledge as a burden" fanno capolino per la prima volta i duetti tra growl e voce pulita e la canzone, che strizza l'occhio a sonorità quasi 'core, comunque ne trae beneficio a livello di carica emotiva.

La titletrack "White Stained Inferno" centra in pieno il compito di disturbare ed inquietare con le sue ritmiche oscure mentre le successive "Against the waves" e "The Seal" segnano il passo suonando piuttosto di maniera.
"A momentary peace" invece con il suo riffing thrasheggiante ridà baldanza all'ascolto mantenendo un buon tiro per tutti gli oltre 5 minuti di durata, impreziositi da un solo di buonissimo livello.
Chiude il platter "Dawn of a new day" che -dopo una partenza al fulmicotone- trova una centratissima e toccante parte acustica con voce pulita per poi riprendere a pestare forte sino alla conclusione affidata unicamente alle due 6 corde.

Segnalo ahimè -nonostante il sound sia volutamente guitar oriented- una produzione leggermente sottotono per la sezione ritmica: probabilmente avremmo avuto una maggiore aggressività dando più risalto a basso e batteria relegate invece in secondo piano.
Questo non impedisce ai nostri di meritarsi una promozione piena per un disco che ripresenta di sicuro clichè già ultra collaudati, ma proposti con indiscutibile mestiere.

Temnein - "Denying th Threat"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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