Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:42 min.
Etichetta:Siege of Amida Records

Tracklist

  1. CROWNING THE ABOMINATION
  2. DECLINE
  3. THE CONSEQUENCE
  4. A COMING UNPERCEIVED
  5. THIS DISGUSTING REVELATION
  6. CASTIGATION AND REBIRTH
  7. MANIFESTING OBSCENITY
  8. 22
  9. KINGMAKER
  10. THE ALPHA
  11. OMEGA

Line up

  • Jason Evans : vocals
  • Sean Hynes: guitars, vocals (backing)
  • Sam Yates: guitars, vocals (backing)
  • Brad Fuller: bass
  • Lyn Jeffs: drums

Voto medio utenti

Secondo lavoro in studio per i britannici Ingested, autori nel 2009 di un debutto dal titolo piuttosto emblematico, “Surpassing the bundaries of human suffering”. Il nuovo “The Surreption”, rappresenta un notevole balzo in avanti nella discografia del combo inglese. La produzione, ad opera di Chris Fielding (Napalm Death, Annotations of an Autopsy) è decisamente migliorata rispetto al precedente lavoro, con un suono meno impastato e una batteria che non va più a coprire il resto degli strumenti, merito anche del lavoro dietro al mixer svolto da Mark Kenney (Bleeding Through, Anaal Nathrakh).

Nonostante i decisi ed evidenti miglioramenti, la ricetta di fondo rimane sempre la stessa: sano e violento Brutal Death, con tempi claustrofobici, chitarre ultra distorte, voci growl portate all'estremo e sporadici rallentamenti. Il risultato non annoia affatto, grazie a brani strutturati in maniera più matura e ragionata, con pesanti influenze death metal primo stampo e qualche contaminazione deathcore. Fiore all'occhiello di questo secondo lavoro in studio sono le parti vocali ad opera del vocalist Jason Evans, coadiuvato dal supporto dei guest Alex Erian (Despised Icon) e Matt Jones (Martyr Defiled).

Devo dire che questo disco mi ha posto di fronte ad un bivio: è giusto stroncare un album a causa della scarsa originalità? Ci sarà sicuramente chi parlerà di questo disco come di un lavoro privo di spunti innovativi e dal sapore già sentito, ma, per quanto mi riguarda, questo secondo lavoro in studio degli Ingested raggiunge ottimamente il fine ultimo di avere un ottima dose di violenza e brutalità senza risultare stantio e ripetitivo.

Quindi, se siete alla ricerca di un prodotto che suoni fresco e innovativo, forse è meglio che non spendiate i vostri soldi per “The Surreption”. Se, invece, avete voglia di un album tritaossa, ben suonato, con tematiche gore e che trasudi sangue, tanto sangue, potete rivolgere qui le vostre attenzioni.
Recensione a cura di Simone Carta

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Inserito il 13 feb 2012 alle 10:08

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