Copertina 6

Info

Anno di uscita:2015
Durata:40 min.
Etichetta:Spinefarm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. REFUSE TO EXIST
  2. THUNDER PRAYER
  3. NO SLEEP 'TILL DEF
  4. HEART OF GOLD
  5. MODERN HEROES
  6. UNTOUCHABLE
  7. FLAWLESS
  8. PRIME
  9. WATCH IT BURN
  10. TRIUMPH

Line up

  • Lasse Skov: guitars, vocals
  • Mark Drastrup: guitars
  • Rasmus Kalke: bass
  • Nikolaj Kjærgaard: drums

Voto medio utenti

Gli Essence sono, a seconda dei punti di vista, degli sciocchi o degli illuminati.

Reduci da due album di thrash metal no compromise di scuola tedesca, anzichè quella piuttosto abusata a stelle e strisce, con Sodom e Kreator dei bei tempi ad ispirargli i riffs basati sulla voce vetriolica del buon Lasse Skov, (che a vedere dal look sembra più uscito da una puntata di una fiction losangelena che come un ragazzaccio europeo dedito al thrash metal...aaah quanto mi manca il vecchio look capelloni + jeans sbiadito + reebok + cappellino) gli Essence con questo terzo disco intitolato "Prime" approdano all'importantissima Spinefarm Records, ormai praticamente sussidiaria e rampa di lancio per la major Universal, e dichiarano di loro sponte:
"...signalling the beginning of a new era: a new kind of expression that is all about keeping it simple, melodic, and catchy, all the while capturing the youthful energies of four friends living out their passion...
Traduco, per i meno avvezzi: ci siamo stancati di fare due lire col thrash ignorante e proviamo la svolta commerciale. Al che ne approfittano e si danno pure una bella ripulita al look, apparendo adesso come una sorta di Nickelback, con le felpe liceali, i trench neri e la coppia cortocrinita in prima istanza, con i due reduci capelloni ghettizzati sullo sfondo.

Tutto questo era già più che sufficiente per farmeli stroncare di brutto, solo per l'iniziativa, tuttavia l'ascolto di questo "Prime" mi ha ricordato un disco del passato, ora mi sfugge se trattasi di Hypocrisy o Edge of Sanity (probabilmente i secondi), in cui le tracce pari erano tutte melodiche e commerciali, mentre quelle dispari erano tutte pesantissime e violente.

Ora quest'alternanza non è proprio così radicale nel caso degli Essence, ma questi geniacci invece di miscelare il loro sound all'interno della stessa canzone cosa hanno fatto? Esatto, hanno alternato brani sfacciatamente più melodici ed easy listening ad altri invece in linea con quanto fatto fino ad oggi, molto più thrash ed incazzati.

Quindi il sottoscritto prende il cd (peraltro con copertina molto neutra e sobria rispetto al passato...) e si ritrova in "Refuse To Exist", certamente non di scuola teutonica ma un brano bay area al 100%, con ottime ritmiche, un chorus davvero coinvolgente, una spruzzata di Hetfield alla voce che fa sempre bene, assoli alla Exodus...insomma, ok si è melodico ma ci può stare, le chitarre graffiano e la tensione è bella alta, fino a sfociare nel concitatissimo finale.

E poi...boh (cit.), "Thunder Prayer" ci fa cadere le braccia, un brano moscissimo, un groove mal riuscito, costruito su una linea vocale disgraziata che mi ha ricordato i peggiori Mortal Sin di "Every Dog has Its Day" per poi ripiombare in un pezzo spaccacollo come "No Sleep 'Till Def", una vera rasoiata dei bei tempi di scuola Slayer, peccato solo per il breakdown infilato prima del chorus, e questo è tutta colpa dei Nevermore.

Il disco procede così, per la sua giustissima durata di 40 minuti che significa che ben poche tracce sfangano i 4 minuti di durata, tra alternanze thrashose e sputtanamenti melodici, per giunti fatti manco benissimo.

Mi auguro che questo "Prime" sia un disco di transizione, che gli Essence non siano stati capaci di conciliare le pressioni Spinefarm con il loro desiderio, con il mesto risultato di creare un album che non riesce a decollare a causa di brani che non sanno dove andare a parare e che escono largamente ed indegnamente fuori dal seminato.

Magari una maggiore maturità ed autorità nei confronti della label (o di loro stessi, chissà) gli consentirà in futuro di essere più melodici sì ma all'interno di brani in ogni caso thrash e non come in pacchianate moderniste tipo "Heart Of Gold" che sono un insulto alla musica e a loro stressi (seguita ovviamente da una "Modern Heroes" assai più tirata e thrash, come te sbagli!)

E ricordate, il groove NON fa per voi.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Inserito il 27 ott 2015 alle 09:20

La Spinefarm è IL MALE

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