Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:44 min.
Etichetta:Punishment 18
Distribuzione:Masterpiece Distribution

Tracklist

  1. ANCIENT DOME
  2. STATE OF REGRESSION
  3. THE DEFEAT
  4. TYRANTS
  5. HUMAN KEY
  6. AEONS
  7. FALL OF THE DOMINION
  8. COLD SEPTEMBER
  9. LOST CREATURE
  10. ARCHITECT OF DREAMS
  11. TOTAL COMMAND

Line up

  • Paolo Porro: vocals, guitars
  • Alessandro Fontana: guitars
  • Matteo Cuzzolin: bass
  • Giorgio Alberti: drums

Voto medio utenti

Il primo album ufficiale degli Ancient Dome si presenta come un riuscito concentrato di thrash metal vecchio stile, per intenderci quello che imperversava sulle coste degli Stati Uniti una ventina e più di anni fa.
Il quartetto lombardo conferma quanto di buono ci aveva fatto ascoltare sul promo uscito nel 2008, con un lavoro ben fatto, quadrato, potente e definibile come un "semi-concept", dal momento che cinque delle undici tracce (da "The Defeat" a "Fall Of The Dominion") sono riunite sotto il nome di "The Human Key Saga".
Il thrash degli Ancient Dome è vigoroso al punto giusto ma anche piuttosto articolato, non disdegnando affatto aperture melodiche di un certo spessore, come su "Cold September" o sulla stessa "Human Key". Il sound tradisce le influenze di gruppi come Slayer, Testament, Overkill, Exodus, Metallica e compagnia bella, senza però risultare in un mero scopiazzamento, grazie a una certa perizia in fase compositiva e ad un tasso tecnico più che dignitoso, ben supportato da una produzione attenta, pulita e adatta al genere.
Brani come la autocelebrativa "Ancient Dome", "State Of Regression", "Lost Creature" o la complessa ma sempre potente "Architect Of Dreams", non potranno quindi che fare la felicità di tutti i thrashers d'annata, quelli cioè che non hanno mai digerito le contaminazioni industrial, nu metal o tribali: questo è Thrash, di quello buono e per giunta suonato da una band tutta italiana, il che può solamente farci piacere!
Se dovessi trovare per forza un punto di cedimento, citerei solo il corto strumentale "Aeons", forse l'unico momento in cui l'ispirazione viene meno. Si tratta comunque di un piccolo difetto all'interno di un album tutto sommato solido e positivo.
Caldamente consigliato a tutti coloro che rimpiangono i bei tempi andati della Bay Area.
Recensione a cura di Michele 'Freeagle' Marando

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