Copertina 5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:65 min.
Etichetta:InsideOut Music
Distribuzione:Universal

Tracklist

  1. THE EDGE OF SANITY
  2. YOU ARE NOT ME
  3. RUNAWAY
  4. A LONELY WALK
  5. CONTROL
  6. LOST
  7. SOCIAL ANXIETY
  8. LEGACY
  9. BLOOD ON MY HANDS

Line up

  • Max Portnoy: drums
  • Ryland Holland: guitar
  • Kris Rank: bass
  • Thomas Cuce: keyboards, vocals

Voto medio utenti

Ehi, sto giochetto l'avevo fatto prima io!

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Benvenuti in casa Next to None, ossia, diciamocelo subito, e non facciamo i finti ingenui e naif che mi girano le balle, LA BAND DEL FIGLIO DI MIKE PORTNOY.
Chi mai avrebbe ottenuto un contratto con InsideOut, Bumblefoot e Neal Morse come guests sull'album, la produzione dello stesso Portnoy per il debut album, se non fosse per il giovane Max? Che poi, per carità, sti quattro ragazzini saranno anche bravini a suonare, ma veramente, dai. Non è un album che avrei mai ascoltato, se non fosse stato per le circostanze.

E mi sembra un terribile calcio in faccia alla meritocrazia (lo ripeto per l'ultima volta, AL NETTO del valore dei Next To None, valore che ovviamente con questa partenza qua viene inevitabilmente annacquato e messo in discussione più di quanto fosse giusto o lecito). Questi ragazzi non hanno gavetta, non sanno probabilmente nemmeno come si sta su un palco; le composizioni sono un coacervo di roba raffazzonata e assemblata alla meno peggio, con una produzione che io a 15 anni manco sapevo che cosa fosse, e secondo me non lo sanno manco loro. Ah, tra l'altro, progressive metal, questo? Forse più una specie di metalcore un pò contaminato.

L'opener "The Edge of Sanity" parte 'col botto', nove minuti e 40 di campionamenti di videogiochi, voci urlate o filtrate, Max Portnoy che si spara svisate alla ca**o senza il minimo senso della struttura-canzone. La seconda "You are Not Me" sembra un pezzo degli Avenged Sevenfold, e fidatevi, detto da me NON è un complimento. Giù giù, via via per 60 e passa minuti. Questo è un album potenzialmente interessante di una band giovanissima e che potrebbe anche avere delle chances, ma i Next To None partono con un'enorme etichetta RACCOMANDATI appesa sulla fronte. Bene, ma non benissimo.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 set 2015 alle 13:19

La vera colpa di Pippo è quella di aver iniziato con una foto di Facchinetti: ieri mattina, ancora mezzo addormentato, ho aperto la pagina della rece e mi è quasi venuto un colpo.

Inserito il 23 set 2015 alle 13:03

Personalmente da come è impostata la recensione non ho capito che musica proponga il gruppo, ma ho capito bene che il ragazzo sia il figlio di portnoy. Ma magari sono semplicemente poco abituato io alla lettura di una recensione meno tradizionale nell'impostazione :)

Inserito il 23 set 2015 alle 12:35

Io in tutta onestà non capisco di cosa parliate. Se Pippo avesse omesso totalmente di entrare nel merito dell'album sarei d'accordo con voi, ma nella rece il profilo musicale viene analizzato eccome, sia sotto il profilo esecutivo che compositivo. Poi oh, se si vuole criticare a prescindere liberissimi, tanto più che io non sono certo l'avvocato difensore del buon Sbranf (non ne ha alcun bisogno)...

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