Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:49 min.
Etichetta:Consytech
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. FRIENDSHIP
  2. THE PROJECT
  3. TEMPTATION
  4. NEVER SAY DIE
  5. EYES OF A BETRAYER
  6. INTO THE CELL
  7. LIES
  8. THE KILLING HAND
  9. STARDUST
  10. SAVE ME
  11. FINALE

Line up

  • Mauro Gelsomini: vocals
  • Diego Cafolla: guitars
  • Ivan Nastasi: guitars
  • Matteo Trinei: bass
  • Thundra Cafolla: drums

Voto medio utenti

“Insider” è il nome di un progetto rivoluzionario, in grado di sconvolgere la società odierna: la creazione di un utero artificiale capace di sostituire la maternità naturale, una scoperta segretissima che la Federation of Industries sta cercando di tenere nascosta a tutti i costi. Ma Jason, giovane impiegato della Federazione, viene casualmente in possesso di alcuni documenti riguardanti Insider; resosi conto della gravità della situazione, Jason decide di chiedere consiglio ad Alan, uno dei suoi amici più fidati, una persona che conosce sin dall'infanzia... la sua scelta si rivelerà giusta? Questo è l'inizio del concept che sta alle spalle del nuovo album dei capitolini Kingcrow, gruppo nato nel 1996 dall'iniziativa dei fratelli Cafolla che, dopo aver inciso un paio di demo piuttosto interessanti, erano arrivati al debut album (“Something Unknown”) nell'autunno 2001. Questo nuovo disco, che vede la presenza di un nuovo singer (Mauro Gelsomini dei Windseeker), testimonia la grande influenza di Rush e Queensryche sul sound dei Kingcrow: il concept stesso è trattato in maniera simile a quanto fatto dalla band di Seattle per “Operation: Mindcrime”, la presenza di numerosi dialoghi permette all'ascoltatore di entrare in intimità coi protagonisti della vicenda, cogliendo sensazioni e stati d'animo che ben vengono descritti dal Progressive Rock dei Kingcrow. A onor del vero, il disco non è esente da difetti: ci sono degli spunti decisamente interessanti, che rivelano delle capacità strumentali notevoli ed una certa eleganza, finendo però per perdersi a volte in passaggi poco scorrevoli e la voce del singer Mauro non convince in pieno, specialmente sulle tonalità medio-alte, anche a causa di una produzione non buonissima. I Kingcrow dimostrano quindi un considerevole potenziale: se i cinque ragazzi romani riusciranno a correggere i difetti che impediscono a “Insider” di proiettarli nell'Olimpo del Progressive Metal, l'Italia potrà contare su una nuova formazione di grande livello.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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