Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:36 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DECONSTRUCTION
  2. LAID TO REST
  3. OUR OWN GRAVE
  4. THE SPREADING DISEASE
  5. SEVER THE MEMORY
  6. FOR FAR TOO LONG...
  7. NEVER ENDING WAR
  8. HERDING THE BRAINWASHED

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“Hate.Malice.Revenge” rappresenta per la Nuclear Blast uno strano passo… L’etichetta di Donzdorf, nata ormai più di 15 anni fa, ha cominciato la sua scalata all’egemonia del metal lanciandosi con decine di bands ed album prettamente death metal, per poi lanciarsi prima nel power (tipico il caso Hammerfall), nel gothic poi ed in mille altre direzioni ai giorni nostri.
Negli ultimissimi mesi i capoccia della NB sono andati in fissa per l’hardcore e dopo aver pubblicato i Barcode, i Bleed from the Sky, i Such a Surge, infilano questo genere musicale anche dove non c’entra proprio per niente.
Infatti i californiani All Shall Perish non sono altro che una onesta band di brutal death metal e dove i promoters della label tedesca riescano a sentirci dell’hardcore o del grind lo sanno solamente loro…Paradossalmente è relegata in un angolino la citazione ai Cannibal Corpse, che invece sono l’influenza chiaramente dominante nella musica della formazione statunitense.
In ogni caso ci troviamo di fronte ad una ristampa, dato che questo album è stato originariamente edito nel 2003 dalla piccola e misconosciuta Amputed Vein, label del Sol Levante, e la domanda sorge spontanea: “La band chi conosce di una certa importanza all’interno dell’organigramma della NB?” perché pur essendo un combo discreto, questo “Hate.Malice.Revenge” non ha certo i numeri per essere ripescato e portato all’attenzione mondiale.
Una decente miscela di death metal, con qualche vaga e sporadica venatura melodica, velocità che variano dall’ossessivo mid-tempos al fast-pace fulmicotone, e voce che segue i parametri del genere, alternando al più profondo growling qualche scream, dal quale forse dipende la definizione di hardcore da parte della Nuclear Blast. Unico brano a segnalarsi in maniera decisamente positiva è “Sever the Memory” con un bel riff di chitarra ben accompagnato dalla furia omicida della sezione ritmica.
Tutto il resto è decisamente sorvolabile…insomma, un gruppo da “sei”, con canzoni da “sei” che magari potranno piacere agli appassionati fino al midollo ma che impallidisce di fronte alle produzioni di media europea. In attesa che alla label tedesca si ricordino di come facevano a piazzare dei killer albums in serie, tanti e tanti anni fa.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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