Stalefish1 - Smashed Bottles & Broken Fences

Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:39 min.
Etichetta:Casket
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FRIDAY
  2. BURST
  3. UP IT
  4. RUNNING THE SHOW
  5. ALWAYS SAY NO
  6. TORMENT
  7. ANALYSE ME
  8. VENTILATE
  9. WRONG TURN
  10. SLOWFINGER

Line up

  • Charlie Brind: vocals
  • Nick Atkinson: guitars, vocals
  • Sonny Winston: guitars
  • Blad: bass, vocals
  • Graham Richardson: drums

Voto medio utenti

Poco tempo fa mi era capitato di recensire il disco di una band inglese molto simile a questi Stalefish1, e in quell'occasione avevo sottolineato il fatto che una formazione del genere in Italia sarebbe a malapena riuscita a pubblicare qualche demo autoprodotto... In pratica qua da noi c'è parecchia gente che meriterebbe qualche chance e che invece non riesce a raggiungere i propri obiettivi (vedi far uscire un album e soprattutto poterlo promuovere nella maniera adeguata), mentre in paesi come l'Inghilterra gruppi anche piuttosto mediocri hanno la possibilità di farsi conoscere e magari di guadagnare pure qualche soldino dalla vendita dei loro lavori. Gli autori di "Smashed bottles & broken fences" fanno proprio parte di questa categoria e come tali non possono certo suscitare grandi simpatie, soprattutto perché ci propinano del materiale raffazzonato, banale e a dir poco inutile! Le dieci canzoni incluse nel cd sono influenzate un po' da tutti i generi musicali più in voga, difatti si può parlare di un mix tra alternative rock, crossover ed emocore nel quale parti potenti e aggressive si alternano a momenti più melodici e cadenzati. Non si può dire che esse siano inascoltabili, ma di sicuro è altrettanto impossibile affermare che si tratti di composizioni interessanti o per lo meno caratterizzate da aspetti particolari: qui di curioso o gradevole non c'è quasi nulla, mentre invece abbondano i riff o i passaggi scontatissimi, cioè quel tipo di cose già sentite centinaia di volte (ma fatte molto meglio e da band parecchio più esperte!). In poche parole gli Stalefish1 sono il classico gruppo che deve farsi le ossa, maturare e capire quale è lo stile che gli è più congeniale tra quelli citati in precedenza: aver fatto uscire un disco così significa aver bruciato le tappe e aver in un certo senso "sacrificato" dei pezzi che, con un bel po' di lavoro in più, potevano senz'altro risultare molto migliori di come sono. Non c'è che augurarsi che formazioni come questa si rendano conto che la strada da fare è ancora molto lunga, e che imparino qualcosa dagli errori commessi... Per quanto invece riguarda l'album c'è ben poco da aggiungere, se non che se fossi in voi lo eviterei come la peste!!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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