Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:31 min.
Etichetta:Myphonic Records

Tracklist

  1. LOVE THERAPY (KILLING PEOPLE)
  2. BROKEN FINGERS
  3. BURNING
  4. UNDERGROUND INTERLUDE
  5. WAIT
  6. A NEW RELIGION
  7. BREATHE
  8. INSIGNIFICANT OTHERS
  9. BLACK LABEL REVOLUTION

Line up

  • Luca Saccia: vocals
  • Andrea Morini: guitar
  • Jacopo Lucat: guitar
  • Davide De Matta: bass
  • Dario Montagnese: drums

Voto medio utenti

In questo periodo di vera (o presunta) crisi economica una band come gli Under Smoking Doors sono proprio quello che servono, per un sonoro colpo di grazia da depressione post-ascolto. Partendo dal presupposto che sono alternativi a tutto e tutti, che è estremamente difficile catalogarli in un determinato filone musicale, e che in ultimo sono molto originali e personali a modo loro, riescono comunque sia a comunicare un qualcosa di ben definito e determinato; una sensazione di disagio e malinconia latente. Se proprio devo dare delle etichette posso dire che almeno in parte il gruppo va a pescare da tutto l'ambiente post-hardcore e anche in certi atteggiamenti musicali che chiamano in causa band come En Declin e compagnia depressa. C'è molto di urbano nella loro arte, un elemento che viene puntualmente riflesso in canzoni che hanno una buona dose di potenza e volume alla base, per poi essere smorzate e quasi trattenute da una sensazione di malessere manifesta. Non vorrei chiamare in causa gli Staind, perchè siamo proprio lontani km, però è anche vero che se ci si avvicina agli Under Smoking Doors in un periodo particolarmente difficile ci si può lasciare le penne. Parlando così non vorrei confondervi le idee; in giro c'è molto di peggio in quanto a dolore, sofferenza e claustrofobia sonora, ma questo non toglie alla band il merito di saper disegnare e trasportare in musica sensazioni dimesse e quasi nostalgiche. Insignifant Others è quello che sto cercando di dirvi, ma anche la conclusiva Black Label Revolution non è da meno. Molto graditi anche certi screaming che vanno quasi a sottolineare questa soffocante patina di dolore, peccato soltanto per una copertina orrida che mal si sposa alla loro musica. One Minute Underground mostra quindi un gruppo con un buon bacino di idee, che potranno essere sviluppate in diverse direzioni in futuro.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti
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Grandissimo album!!

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