Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:Lion Music

Tracklist

  1. DEVIL IN DISGUISE
  2. SECRET DREAM
  3. A NEW DAWN RISING
  4. WHAT WE'RE HERE FOR
  5. WHAT IF I
  6. PHOENIX
  7. SPIRITUAL PATH
  8. A LAND OF DREAMS

Line up

  • Thomas James Potrel: bass
  • Lydie Lazulli: vocals
  • Frederic Marchal: drums
  • Charly Sahona: guitar, vocals, keyboards

Voto medio utenti

Terzo album in sei anni per i francesi Venturia che, forti della felicità dello scudetto vinto dalla squadra della loro città lo scorso anno (Montpellier), continuano il loro connubio con la Lion Music con questo "Down Of A New Era" che non sposta di una virgola la loro direzione musicale: sebbene qua e là si usi l'aggettivo "progressive" nel caso dei Venturia siamo su tutt'altri campi in favore di un pop-rock ASSAI easy listening, tutto basato sulle melodie, su chitarre presenti ma "inoffensive" (adeguate solo nei brani più leggeri dove danno mordente ma non urtano, in quelli simil nu-metal/metalcore fanno pietà dato che non incidono per niente), tanti synth che aiutano a creare quella corrente moderna e ruffiana che oggi va piuttosto di moda e che abbonda di gruppi in cui la voce femminile, predominante, la fa da padrone.

E' qui il caso di Lydie Robin che per una volta non è una strafiga e di questo ne siamo oltremodo lieti - diamo spazio anche alla bravura delle persone normali (e delle cesse, anche se non è questo il caso) - anche se la sua voce pur apprezzabile non può nulla contro delle composizioni assolutamente anonime, prive di qualsivoglia brio, poco emozionanti sia a livello di impatto (e qui la produzione rappresenta un grosso problema dato che non si può fare la voce grossa con chitarrine più super light delle Philip Morris) sia a livello di melodie, poco trascinanti, poco emozionali e specialmente poco memorizzabili: peccato perchè l'iniziale "Devil in Disguise" pareva decente, per poi lasciare posto al nulla.

Grosso, grossissimo problema il riffing chitarristico che risulta decisamente povero di idee e, in tutta onestà, sarebbe a malapena accettabile da una band alle prime armi: giunti al terzo disco ormai i Venturia avrebbero dovuto dimostrare molto di più. Oseremmo dire i Nemesea dei poveri, e siamo già larghi.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 ott 2012 alle 01:23

il primo è il più bellino, dal secondo in poi hanno tentato una strada per il "successo" che li ha rovinati. A mio avviso, naturalmente ;)

Inserito il 18 ott 2012 alle 20:36

Ricordo con moderato piacere il loro esordio. Un buon mix tra progressive rock /metal e Pop in salsa Synth. C'era un buon potenziale da sviluppare. Il secondo credo di averlo ascoltato di sfuggita senza che lasciasse un gran che. Questo comunque mi incuriosisce, cercherò di ascoltare qualcosina, anche se la premessa della tua rece non è che sia incoraggiante! :-)

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