Copertina 4

Info

Demo
Anno di uscita:2011
Durata:30 min.

Tracklist

  1. SHE'S THE DEVIL
  2. THE AGE OF REASON
  3. (YOU MAKE ME FEEL) I BELONG TO YOU
  4. LOVELY HELL
  5. LABYRINTH

Line up

  • Giorgio Gurden: Bass
  • Fabio Paolino: Drums
  • Angelo Gervasi: Lead Vocals
  • Ricky Zarba: Guitars
  • Ricky Scarantino: Keyboards, Vocals

Voto medio utenti

Prendete un pezzetto di Aerosmith, mescolatelo insieme a una buona porzione di Bon Jovi, poi frullate tutto aggiungento un pizzico di Guns 'N' Roses... otterrete i Keen Eyed, una band italiana che non nasconde affatto le proprie influenze e le proprie ispirazioni.
Fin qui andrebbe tutto bene... se le "citazioni" dei suddetti gruppi non prendessero il sopravvento in tutti i brani del disco.
Fin dall'inizio traspare una gran voglia di fare (che è un bene non da poco) ma una evidentissima mancanza di tecnica (che non è affatto una cosa buona) a partire dall'armonia del basso, spesso nascosto tra le pieghe di altri strumenti, e che si protrae sulla ritmica della batteria (che suona si un minimo sindacale, ma almeno lo suona bene) e sopratutto da parte delle chitarre, che spesso, risultano leggermente fuori tempo e in alcuni punti leggermente scordate, soprattutto se messe in relazione diretta con la linea melodica portante della voce.
Le voci, sia la principale che i cori, appaiono sempre leggermente sotto sforzo, e la cosa non aiuta il buon percorso che i brani dovrebbero fare.
Altra pecca, questa volta dal punto di vista della produzione, è che un demo di cinque brani non può contenere cinque ballad. Questo aspetto sminuisce secondo me, molto il "biglietto da visita" della band.
Insomma per tirare le conclusioni, penso proprio che questa band dovrebbe mettersi sotto a lavorare per trovare una linea musicale più sua, e soprattutto dovrebbe mettersi a lavorare sulla tecnica esecutiva di basso, voce e chitarra.
Recensione a cura di Guido 'Sybelius' Zerbin
“Labyrinth”: come rompere le barriere delle etichette sul genere.

Il demo dei Keen Eyed è semplicemente eccellente. Il rock di questa band è estremamente coinvolgente ed eclettico, si fa fatica a trovare anche una sola parte noiosa all’interno dei cinque brani che compongono questo “Labyrinth”.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 dic 2011 alle 09:35

la gente che si iscrive unicamente per commentare un disco trattato male, presumibilmente di amici/gente conosciuta, non mi piace.

Inserito il 15 dic 2011 alle 21:48

Caro Guido, parlando dei Keen Eyed, e in merito alla tua recensione ho da dirti un paio di cose. Innanzitutto mi soffermo un attimo sul coktail di influenze che supponi (anzi dai per certo! ) sia correlato alla band triestina. Ognuno puo’ sentirci varie cose. Io ad esempio, non ritrovo nessuno dei gruppi a cui tu fai riferimento. Sento molto piu’ “soul”, molto piu’ cuore, molto piu’ grunge, molto piu’ progressive. Percepisco delle belle canzoni “rock”. Piu’ serie (nel senso di “gravi”) invece si fanno le tue affermazioni critiche quando parli di “mancanza di tecnica”, “chitarre leggermente fuori tempo e leggermente scordate” e addirittura (questo lo trovo davvero esilerante!) di “voci, sia la principale (!!) che i cori, sempre leggermente sottosforzo (ma cosa significa?...mah)”. Riguardo a queste affermazioni ti invito a rivalutare la tua “preparazione critica”, in quanto, ti ricordo, il ruolo del critico in qualsiasi ambito e’ quello di analizzare, interpretare, lasciandosi influenzare il meno possibile (del tutto e’ umanamente impossibile) dai suoi gusti. Altra pecca, e stavolta si tratta di un errore evidente, quando scrivi che “un demo di cinque brani non puo’ contenere cinque ballad”. Ovviamente sono daccordo; purtroppo pero’ non si tratta di cinque ballad. She’s the devil non e’ una ballad, anzi. Labyrinth non e’ una ballad. Nemmeno The age of reason la considero propriamente una ballad. Infine ti saluto citandoti uno dei membri dei Keen Eyed, che rispetto alla tua critica commenta: “Non ho capito se il tipo che ha recensito sia una di quelle rare persone con l’orecchio assoluto...anche se personalmente penso che la musica non sia fatta solo di tecnicismi, ma anche di belle canzoni fatte con sudore e cuore...o se, semplicemente, sia abituato ad ascoltare quei gruppi con il pseudo cantante che rutta stronzate senza senso svenuto in una pozza di sudore e birra rancida con i chitarristi che usano una motosega al posto del plettro...”. Concludo invitandoti ad ascoltare un po’ di Blues. Fa bene all’anima e apre il cuore. Chissa’ tu non sia un po’ “sottosforzo”. Manuel

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