Manuel

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Inserito il 15 dic 2011 alle 21:48

Caro Guido, parlando dei Keen Eyed, e in merito alla tua recensione ho da dirti un paio di cose. Innanzitutto mi soffermo un attimo sul coktail di influenze che supponi (anzi dai per certo! ) sia correlato alla band triestina. Ognuno puo’ sentirci varie cose. Io ad esempio, non ritrovo nessuno dei gruppi a cui tu fai riferimento. Sento molto piu’ “soul”, molto piu’ cuore, molto piu’ grunge, molto piu’ progressive. Percepisco delle belle canzoni “rock”. Piu’ serie (nel senso di “gravi”) invece si fanno le tue affermazioni critiche quando parli di “mancanza di tecnica”, “chitarre leggermente fuori tempo e leggermente scordate” e addirittura (questo lo trovo davvero esilerante!) di “voci, sia la principale (!!) che i cori, sempre leggermente sottosforzo (ma cosa significa?...mah)”. Riguardo a queste affermazioni ti invito a rivalutare la tua “preparazione critica”, in quanto, ti ricordo, il ruolo del critico in qualsiasi ambito e’ quello di analizzare, interpretare, lasciandosi influenzare il meno possibile (del tutto e’ umanamente impossibile) dai suoi gusti. Altra pecca, e stavolta si tratta di un errore evidente, quando scrivi che “un demo di cinque brani non puo’ contenere cinque ballad”. Ovviamente sono daccordo; purtroppo pero’ non si tratta di cinque ballad. She’s the devil non e’ una ballad, anzi. Labyrinth non e’ una ballad. Nemmeno The age of reason la considero propriamente una ballad. Infine ti saluto citandoti uno dei membri dei Keen Eyed, che rispetto alla tua critica commenta: “Non ho capito se il tipo che ha recensito sia una di quelle rare persone con l’orecchio assoluto...anche se personalmente penso che la musica non sia fatta solo di tecnicismi, ma anche di belle canzoni fatte con sudore e cuore...o se, semplicemente, sia abituato ad ascoltare quei gruppi con il pseudo cantante che rutta stronzate senza senso svenuto in una pozza di sudore e birra rancida con i chitarristi che usano una motosega al posto del plettro...”. Concludo invitandoti ad ascoltare un po’ di Blues. Fa bene all’anima e apre il cuore. Chissa’ tu non sia un po’ “sottosforzo”. Manuel

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Copertina dell'album
Keen Eyed - Labyrinth / “Labyrinth”: come rompere le barriere delle etichette sul genere.

Il demo dei Keen Eyed è semplicemente eccellente. Il rock di questa band è estremamente coinvolgente ed eclettico, si fa fatica a trovare anche una sola parte noiosa all’interno dei cinque brani che compongono questo “Labyrinth”.

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