Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:58 min.
Etichetta:Escape Music

Tracklist

  1. THE GIRL: NORMA JEANE
  2. THE ORPHAN: WHITHER THE WIND BLOWS
  3. THE DREAMER: HOLD ON
  4. THE MODEL: MAKE THIS BODY WORK
  5. THE ACTRESS: WHO AM I
  6. THE WIFE: LOVE LIKE A RAZORBLADE
  7. THE PATIENT: BREAK THE SPELL
  8. THE MISTRESS: NOT FOR SURE
  9. THE FORSAKEN: LIKE GOING HOME
  10. THE WITNESS: UNFINISHED LIFE
  11. THE WOMAN: MARYLIN

Line up

  • Richard Bendelow: bass
  • Paul Gibson: drums
  • Rob Bendelow: guitars
  • Paul Bradder: keyboards
  • Steve Bettney: vocals
  • Snake Davis: sax
  • Robin Beck: vocals
  • Steve Overland: vocals
  • Issa: vocals

Voto medio utenti

Undici piccole perle melodiche a simboleggiare undici caratteristiche di un personaggio unico come Marilyn Monroe.

E’ così che i Saracen ritornano sul mercato dopo l’ottimo Vox In Excelso del 2006, dimostrando ancora una volta una classe cristallina e un gusto per i concept album estremamente raffinato. Ad impreziosire il tutto, la partecipazione al progetto di singer di livello assoluto come Robin Beck, Steve Overland e la giovane promessa del rock melodico Issa.

Si parte con la strumentale ouverture The Girl: Norma Jeane, in cui già il sax di Snake Davis si esprime in tutta la sua grande intensità, accanto al pregevolissimo lavoro alle tastiere di Paul Bradder. The Orphan: Wither the Wind Blows, semi ballad elettrica di grande atmosfera e la successiva The Dreamer: Hold On, in cui Issa si prende il ruolo di protagonista insieme al sax e alle chitarre acustiche, non sono altro che un ottimo antipasto per le golosità che seguiranno.

La prima dose di Robin Beck è già devastante: il classico hard rock di The Model: Make This Body Work, con il suo ritornello da dieci e lode e il duetto con Overland in The Actress: Who Am I?, pezzo che passa con disinvoltura da un pieno stile “musical” a un rock and roll diretto e gradevole, segnano indelebilmente il disco iniziando a portare in alto il voto.

Il lento blues di The Wife: Love Like A Razorblade è una piacevolissima pausa di riflessione prima del riffing saltellante di The Patient: Break the Spell, che ancora una volta ci mostra l’anima più hard rock della band, prima che The Mistress: Not For Sure regali un altro sussulto incredibile, grazie a una Robin Beck sugli scudi in una bomba melodica di livello assoluto.

E se fin qui non fosse bastato la splendida Robin, intervallata dall’incedere molto vicino al prog metal di The Witness: Unfinished Life, finisce per esagerare: il rhythm & blues di The Forsaken: Feel Like Going Home credo sia una delle cose più emozionanti che ho sentito negli ultimi anni, mentre la finale The Woman: Marilyn ci riporta in territori AOR con un ritornello immediato e subdolo, fatto apposta per infilarsi nella testa ed essere canticchiato a ripetizione.

Critiche particolari non ne ho, perché questo è davvero un ottimo disco sotto tutti i punti di vista: songwriting, esecuzione, produzione. L’unica cosa su cui si possono fare due chiacchere sono i cantanti. Robin Beck è mostruosa: perfetta, intensa, espressiva, commovente…insomma…fate voi, io ho finito gli aggettivi. Steve Overland, nel poco spazio a disposizione, riesce comunque a dimostrare quanto vale. Issa si esprime (ovviamente) con la sua solita voce: ineccepibile tecnicamente, ma secondo me dal timbro troppo infantile per risultare veramente efficace, soprattutto di fianco a tali mostri sacri. Anche Steve Bettney soffre un po’ la presenza di cotanto talento, ma riesce comunque a non sfigurare offrendo una prestazione più che sufficiente.

Direi che non sono necessarie altre parole. Cosa c’è qui dentro l’avete letto: se gli ingredienti sono di vostro gradimento l’acquisto è vivamente consigliato!
Recensione a cura di Alessandro Quero

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