Copertina 8

Info

Anno di uscita:2010
Durata:50 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. YEAR OF THE RAT
  2. PROTECTION
  3. PATRIOT GAMES
  4. THE PASSING
  5. EXILE
  6. SIRENS
  7. THE EMERALD PIPER
  8. VULTURE
  9. AMNESIA
  10. MAGICAL FIX
  11. ILLUMINATION

Line up

  • Mariangela "Mary" Demurtas: female vocals
  • Kjetil Nordhus: clean vocals
  • Anders Høyvik Hidle: guitars, harsh vocals
  • Gyri S. Losnegaard: guitars
  • Ole Vistnes: bass, clean backing vocals
  • Einar Moen: keyboards
  • Tarald Lie: drums

Voto medio utenti

''Rubicon'' è la pubblicazione 2010 del sestetto norvegese Tristania; dall'Ottobre 2007 capitanato dall'italiana Mariangela ''Mary'' Demurtas.
Siamo difronte al frutto di una radicale svolta stilistica di questa band, che dall'avere un'impostazione Doom-Gothic di base, ora ci lascia ascoltare un Gothic impregnato di di influenze provenienti da svariate sfumature della musica; molto più energico e soprattutto libero da quell'atmosfera fissa e disciplinata dall'impostazione lirica dell'ex cantante e soprano Vibeke Stene.
I Tristania sono tornati, dunque, in gran forma e completamente rigenerati.
''Rubicon'' si presenta come un lavoro elaborato, estremamente curato, colmo di elementi particolari i quali vanno ben oltre la staticità del genere stesso; si tratta di un rinnovo generale e sembra quasi che ogni sua componente miri all'optimum globale.
Il sound complessivo è compatto, potente, in continua evoluzione... Contribuisce a rendere il disco leggero e orecchiabile; in più l'attenzione e la curiosità vengono stimolate quando si passa da riff di chitarra duri ed energici, ad un'atmosfera più calda e darkeggiante, fino ad arrivare ai più ricercati suoni provenienti dalla tradizione musicale celtica.
Con questo sesto full length i Tristania hanno davvero fatto centro e soprattutto raggiunto un'autentica maturità stilistica.
Certamente, la splendida voce di Mariangela Demurtas (cantante che risulta estremamente preparata a livello tecnico) ha contribuito a questa evoluzione...
Proprio in ciò risiede il grande passo avanti: nell'aver affidato tutto ad una nuova impostazione di canto, adattando ad essa la parte strumentale.
(Il contrario è quanto accaduto, ormai tempo fa, ai Nightwish).
Purtroppo dover fare i conti con un soprano lirico e una forma mentis completamente a sfondo classico (e quì mi riferisco a Vibeke Stene, vocalist eccellente, non a Tarja, che reputo un'ottima cantante esclusivamente per il genere che propone, dato che per quanto possa apparire simile, è ben distante dall'essere vero e proprio canto lirico. Una buona preparazione classica con l'aggiunta di anni di studio ed esercizio e un'ottima capacità di controllo... ecco Tarja Turunen), non è affatto facile; i Tristania hanno intrapreso la ''strada intelligente''!
Ora siamo difronte ad una voce dinamica, aggressiva, ben modulata e graffiante... Il resto si struttura su di essa senza perdere, però, i propri passaggi caratteristici.
Tornando al disco...
In apertura si presentano due tracce assolutamente attive ed accattivanti: '' Year Of The Rat'' e ''Protection''; quest'ultima dalla cadenza malinconica e ben composta.
La calda voce maschile di Kjetil Nordhus da il via alla bella ''Patriot Games'', in cui un gioco di voci e cori, il quale diventa ancora più accattivante nel ritornello, incanta l'ascoltatore.
''The Passing'' cambia impostazione all'album... Si torna al buon vecchio Goth di partenza, con delle chitarre più energiche e caratteristiche; anche quì si fanno sentire dei giochi di cori e doppie voci che vanno a riempire e circostanziare la voce di Mariangela.
''Exile'' è un valido estratto, melodico, il quale, stilisticamente, segue la scia dei precedenti.
Considerevole e distorta appare la bonus track di ''Rubicon'', intitolata '' The Emerald Piper''.
''Volture'' presenta dei riff molto potenti, una cadenza battente e l'alternarsi di voci growl e un cantato maschile che rendono il tutto perfettamente in armonia.
''Amnesia'' potrebbe essere addirittura considerato il miglior brano del disco, denso di elementi accattivanti per quanto riguarda la linea vocale e dalla parte ritmica coinvolgente.
Il disco si chiude con ''Illumination''... Esempio palese del fatto che c'è ancora un pizzico dei vecchi Tristania in questa rinascita!
''Rubicon'', come Mariangela Demurtas, hanno decisamente superato una dura prova.
Siamo difronte ad un disco ben strutturato, nuovo, energico, particolare; e ad una cantante assolutamente preparata e dalla voce dinamica.
Siamo anche oltre, l'ormai superata, dimensione Tristania.
In questo 2010, con la nuova pubblicazione e il cambio di line up, la band norvegese ha messo a dura prova sè stessa e soprattutto l'ascoltatore, il quale dovrà, ovviamente, scegliere se seguire le vecchie proposte, le nuove, oppure semplicemente apprezzare i Tristania per questa evoluzione.
''Rubicon'' è il classico di sco di rottura, il quale, di conseguenza, deve fare i conti con il suo passato; allo stesso tempo possiede tutte le giuste componenti per essere apprezzato e dare il via ad un nuovo capitolo che porta il nome ''Tristania''.
Ottimo il lavoro di produzione e ''normale'' quello di artwork, che esibisce la new entry Mariangela Demurtas, in copertina.
Recensione a cura di Ambra Bucci

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 set 2010 alle 12:26

Sono stati bravi e intelligenti! XD

Inserito il 22 set 2010 alle 12:21

Un gran lavoro di passaggio verso chissà quali orizzonti. Album molto godibile che, ultimamente, ascolto parecchio.

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