Copertina 7

Info

Anno di uscita:2002
Durata:50 min.
Etichetta:CCP Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. LIKE A SAINT IN VELVET RAYS
  2. YOUR LAST APPEARANCE
  3. OUR SADNESS
  4. ROUNDNROUND
  5. THIS USUAL BLACK
  6. RELEASE YOUR HEART
  7. THE THIRD PLANET

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Vista la quasi totale assenza di note biografiche non sapevo proprio cosa aspettarmi dai Dilivium, beh... già interpretare il loro logo è stata una mezza impresa. Dovrebbe trattarsi comunque di una band proveniente dall'ex Jugoslavia, in attività già da qualche anno e che ha potuto realizzare questo album grazie all'etichetta CCP Records. "Aurora" è una lieta sorpresa dopo la mezza delusione dei Pale Forest, recensiti da poco e tornatimi in mente non appena notato che anche in questa occasione a fronteggiare la band si trova una vocalist femminile, Milica Plavsic. I Diluvium sin dall'opener mostrano la loro appartenenza ad un certo Romantic Metal dalle tinte Dark/Gothic, senza però perdersi in sonorità troppo abbordabili. Gli strumenti non sono sacrificati a favore della voce, e le chitarre non sono mai sepolte dalle note di tastiera, anzi con il loro riffing decisamente metallico (alla Paradise Lost periodo "Draconian Time") rappresentano l'aspetto più duro del gruppo, come dimostrano nella parte conclusiva di "This Usual Black". I brani sono molto articolati e mediamente piuttosto lunghi, e riescono a mantenere una propria individualità nonostante siano avvertibili parecchi richiami ai Theater Of Tragedy. Non mancano, infatti, passaggi più progressivi o che sfiorano atmosfere più elettroniche, come nel caso di "Our Sadness" o la lunghissima "Release Your Heart", senza ad ogni modo perdere di vista l'anima più metallica del gruppo. Da sottolineare la prova di Milica Plavsic, una piacevole scoperta, e quella dei due chitarristi, specialmente quella solista di Mladenovic. Non si arriva ai livelli dei Macbeth e del loro "Vanitas", ma "Aurora" merita sicuramente un po' della vostra attenzione, sopratutto se siete amanti del genere.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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