Ennesimo debutto sotto l'ala protettrice della sempre più attiva e presente label britannica Visible Noise, dopo gli ottimi episodi dei mesi scorsi targati Your Demise, Brides e Bring Me the Horizon, solo per citare i nomi più altisonanti.
E' la volta degli anche loro albionici The Plight, quintetto di Leeds, che proseguono il filone hardcore di questa etichetta, sebbene sotto una diversa luce: abbandonate le sonorità punk, estreme o suburbane, è la volta di dare spazio ad un genere che solitamente con l'hardcore "c'azzecca" poco; il southern rock, ebbene sì, va in questo vagamente egizio "Winds of Osiris" a sposarsi con la matrice *core, un connubio certamente inedito e probabilmente a rischio convincimento, dato l'alto tasso di difficoltà a buttare giù un songwriting bilanciato e soprattutto maturo.

E questi dubbi non vengono puntualmente smentiti, perlomeno non del tutto; ad alcuni brani di matrice più blueseggiante che rock (come la sconcertante opener) si contrappongono delle sferragliate ben più massicce, anche se questo retrogusto settantiano che pervade tutto il disco stempera decisamente le atmosfere.

Una nota particolarmente positiva è rappresentata dalla produzione, molto adeguata al contesto, rockeggiante e "divertente", al contempo low-fi ma ottimamente curata, mentre piuttosto banale e monocorde il cantato, che sembra più adatto a band come i The Haunted o i Facedown che ad un gruppo hardcore con velleità rock, e basti ascoltare "Sick of the Dreaming" per rendersi conto che con un altro tipo di voce potremmo quasi ascoltare i The Pogues...

In definitiva un disco interessante nelle intenzioni e mediamente riuscito nella pratica; resta da stabilire se i The Plight siano abbastanza incuriosenti e cattivi per l'hardcorer medio e non troppo pesanti e scorbutici per il settantiano amarcord...

Nell'attesa di una ulteriore motivazione, possiamo comunque stabilire che "Winds of Osiris" sia un buon debutto ma non per tutti i palati.