As We Fight - Ebola (Split w/ The Psyke Project)

Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:33 min.
Etichetta:Lifeforce

Tracklist

  1. AS WE FIGHT - SHATTERED
  2. AS WE FIGHT - SAVE ME
  3. AS WE FIGHT - BITTER END
  4. AS WE FIGHT - BLACK HEART
  5. THE PSYKE PROJECT - WE CAME FROM EARTH
  6. THE PSYKE PROJECT - BATTLES
  7. THE PSYKE PROJECT - THIS ROAD TO HELL
  8. THE PSYKE PROJECT - ONLY I REMAIN
  9. THE PSYKE PROJECT - A 1000 FROZEN BODIES

Line up

  • Laurits Medom: vocals
  • Martin "Gun/Golter" Goltermann: guitars
  • Martin "O" Olsen: guitars
  • Søren "Steel" Hvidt: bass
  • Niels "Niller" Plum: drums

Voto medio utenti

“L’unione fa la forza”. E in questo caso di forza (musicale, s’intende) ce n’è decisamente parecchia! Due dei gruppi danesi più in voga in ambito hardcore uniscono i loro sforzi per realizzare “Ebola”, split album che ci mostra tutte le caratteristiche peculiari del sound del combo danese. 4 canzoni per gli As We Fight, 5 per gli Psyke Project. Ma è un’unione d’intenti o una sfida, seppur amichevole? E in questo caso, chi ha vinto? Vediamo un po’..

Le prime 4 canzoni sono appannaggio degli As We Fight, gruppo metalcore che durante gli anni ha avuto un’evoluzione verso il death metal scandinavo, culminata nell’ultimo lavoro “Meet the Maker”. In questo split fanno un passo indietro, ma solo dal punto di vista della proposta musicale, ritornando sui binari a loro più consoni del metalcore (basti ascoltare l’intro di “Bitter End”), pur mantenendo qua e la qualche traccia di death, in particolare nell’opener “Shattered”. La canzone migliore del loro quartetto però è senza dubbio “Save Me”, che nei suoi 6 minuti e spiccioli ci offre un ampio spettro delle loro capacità artistiche, riconducibili ai primi Killswitch Engage, dai riffoni di chitarra di Martin&Martin alla voce di Laurits, il cui ritorno ha sicuramente segnato un punto a favore degli As We Fight, ricordando appunto per certi versi il Jesse Leach dei sopracitati KSE.
Il testimone passa poi nelle mani degli Psyke Project e le parti melodiche spariscono quasi del tutto, intrappolate e surclassate da una violenta dose di deathcore. Le 5 tracce proseguono però sugli stessi binari per tutto il minutaggio a loro disposizione, non elevandosi praticamente mai, se non nella ben riuscita “This Road to Hell”, l’unica traccia dove la cattiveria dei danesi riesce a incontrare un certo gusto e a risaltare in mezzo all’inerzia delle altre quattro canzoni, cattive si ma obiettivamente troppo, troppo piatte. Aggiungiamo che la voce di Martin Nielskov è decisamente poco intonata (attorno al primo minuto di “This Road to Hell” c’è una parte senza accompagnamento musicale da brividi, in senso negativo) e la frittata è fatta.

La "vittoria" va quindi decisamente agli As We Fight, sia per la varietà che per la qualità delle loro composizioni. Il problema è che qui abbiamo un intero album da 9 canzoni da valutare e sinceramente non mi sento di consigliarne l’acquisto. Ascoltatevi gli As We Fight sul loro sito ufficiale (le 4 canzoni sono tutte disponibili), acquistatele in digitale, aspettate il loro prossimo disco, ma evitate “Ebola” come la peste e eviterete l’emorragia musicale qui causata dagli Psyke Project.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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