Copertina 2,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:38 min.
Etichetta:Moonfog
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. RUST
  2. DET SVARTENER NA
  3. FUCKED UP AND READY TO DIE
  4. YTTERST I LIVET
  5. DIVIDED WE STAND
  6. STRIVING FOR A PIECE OF LUCIFER
  7. IN HONOUR OF THY NAME

Line up

  • Fenriz: drums
  • Nocturno Culto: guitars
  • Nocturno Culto: vocals

Voto medio utenti

Darkthrone, per molti un nome sinonimo del black metal più infame ed oltranzista, da sempre incurante dei trend del momento, delle influenze elettroniche e dei semafori attaccati ai capelli, rigorosamente rasta e colorati, che nella attuale scena (circense) sembrano fare molto "elite" e "culto". Ma la fama non sempre basta da sola a rendere buono un disco, ed infatti "Hate Them", nuovo lavoro del combo norvegese, registrato e missato in poco più di una giornata, conferma in maniera drammatica la crisi d'idee che affligge i Darkthrone. Probabilmente nelle 7 canzoni che vanno a comporre l'album viene toccato il punto più basso della onorata carriera del gruppo, oramai incapace di esprimesi a livelli sufficienti e danneggiato in maniera irreparabile da una spaventosa carenza d'idee. Per un genere nichilista come il black metal, l'incapacità di comporre riff semplici e d'effetto risulta una grave pecca che mina in maniera fondamentale la credibilità del gruppo, è questo il caso di "Hate Them", che a volte da addirittura l'impressione di trovarsi di fronte ad un letale mix di Celtic Frost banalizzati e puro punk/hardcore di bassa fattura (ascoltare "Fucked Up And Ready To Die" per credere). Per rispetto ad una delle band più influenti della scena estrema è forse meglio concludere qui il tiro al bersaglio a cui sarei costretto a sottoporre un album assolutamente mediocre, deludente ed, in una sola parola, inutile. Basti sapere che i Darkthrone sono riusciti a pubblicare un prodotto notevolmente inferiore al pur squallido predecessore "Plagueweilder", "Hate Them" è il punto più basso mai toccato nella carriera della formazione norvegese, evitatelo come la peste e non fidatevi di chi vi dirà che "i Darkthrone sono riusciti a sublimare la malvagità della nera fiamma attraverso una musica fintamente semplice ma in realtà destinata alle menti superiori di pochi eletti"; questo album è spazzatura e non c'è giustificazione che tenga, ve lo dico con la morte nel cuore data la mia forte passione per il 90% della discografia targata Nocrturno Culto e Fenriz, ma non si può essere ciechi di fronte all'ovvio.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 nov 2009 alle 21:29

proprio un bell' album insomma!

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