Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:47 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. FRAGILE: PICTURES OF SILENCE: MELTING THE SKIES
  2. PICTURESQUE: CATACLYSM SAVIOUR: AND THE LITTLE THINGS THAT MAKE US SMILE
  3. ANGELINA: CHTHONIAN EARTH: HER FACE FORMS WORMS
  4. HALCYON: THE HEAVY SILENCE: IN SILENT RAIN
  5. APHELION: LIGHT EVANESCENCE: INTO EXTINCTION
  6. OPAQUE: THE MORNING I WOKE UP DEAD: TODAY IS THE DAY
  7. APHID: DEVIL FLOWER: FRUITS OF LUNACY
  8. VOYAGE: LOST BETWEEN HORIZONS: EATEN BY THE DISTANCE
  9. CATHARSIS: END OF ORGANISMS: ABSOLUTE PURIFICATION OF SINS
  10. SILHOUETTE: IN WHITE ROOMS: VACANT BODIES
  11. COMATOSE: THE WORLD AMNESIA: PLANET DEAD
  12. DEBRIS: THE MAGENTA HARVEST: LIQUID FLESH
  13. NAIL: AN ODYSSEY IN FLESH: CELEBRATE THE NEW SKIN

Line up

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Strana band gli …And Oceans, sestetto geniale capace sia di capolavori come “The Dynamic Gallery Of Thoughts” sia di mediocri album come “The Symmetry Of I – The Circle Of O”; arriva quindi il momento della conferma con questo nuovo “Cypher”, album dalle tematiche liriche criptiche come è abitudine della band sin dagli esordi. Sin dalle prime note appare evidente come che la svolta elettronica inaugurata in “Am God” non venga rinnegata in questa sede risultando, però, spogliata del fascino della novità e risultando a tratti troppo imitativa nei confronti del precedente lavoro, sensazione che persiste nel corso di un album gradevole ma troppo statico e derivativo. Il nichilismo sonoro e l’aura di follia che da sempre pervadono i migliori episodi della discografia targata “…And Oceans” vengono a latitare in maniera sensibile nel corso di “Cypher”, risultando smussati da un’eccessiva voglia di inseguire trend commerciali fuori dalla portata di una band così particolare; brani come “Angelina” sembrano richiamare più volte ad un sound caro sia ai Nine Inch Nails sia ai Rammstein più estremi, non dimenticando le lezioni di rumoristica impartite dall’esplosione dell’ebm e dalla nuova veste dei Theatre Of Tragedy (per non parlare di alcune performance vocali di Kenny, spudoratamente copiate dal reverendo Marylin Manson). Risolleva la situazione la qualità sicuramente alta di composizioni come “Fragile”, “Comatose” o Voyage”, preziosa piece dal sapore jungle che mette in mostra lo spirito più apprezzato della band finlandese: la sperimentazione al di là di ogni barriera e proclama. Un album fondamentalmente piatto, gradevole da ascoltare ma alla lunga eccessivamente costruito e monotono, molto gradevole dopo i primi ascolti, interessane a qualche giorno dall’acquisto e trascurabile dopo qualche settimana, non credo sia questo il risultato che è lecito aspettarsi da una band degna di stima come gli “…And Oceans”; appuntamento rimandato quindi al prossimo lavoro che, si spera, saprà dare maggior credibilità alla strana sequenza di capolavori e passi falsi raccolti dal combo.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 ago 2009 alle 10:18

rimasi deluso tantissimo quanto comprai questo album! davvero raccapricciante notare quante idee scopiazzate altrui ci sono in certi brani...

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