Dino Fiorenza: … è importante

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Dino Fiorenza nasce a Catania il 01.06.1972 e all'età di 18 anni intraprende il suo viaggio musicale studiando il basso elettrico dimostrando una naturale attitudine che affina costantemente nel corso degli anni. La sua particolare e innovativa tecnica lo porta a spaziare dal jazz al rock/rock progressive permettendo al musicista di collaborare con i più importanti musicisti del panorama italiano e d'oltre oceano. Tiene corsi di basso elettrico in diverse città italiane, inoltre scrive per la rivista "Chitarre".
Vanta collaborazioni con Maurizio Solieri, GD Trio, Andrea Quartone per arrivare ad assi del calibro di Steve Vai e Paul Gilbert.

Com’è nata questa grande passione per lo strumento e quali musicisti hanno influenzato la tua carriera musicale?
É nato tutto per caso, esattamente 20 anni fa, mio cugino mi regalò "Made in Japan" dei Deep Purple, e ascoltando “Smoke on the Water”, rimasi folgorato dall'ingresso del basso sul riff di chitarra. Da lì mi dedicai interamente al 4 corde. Per quanto riguarda i musicisti che mi hanno influenzato, paradossalmente, nessuno di questi era un bassista, ho sempre avuto una visione omnicomprensiva della musica, non mi sono mai limitato ad ascoltare solo il basso nelle songs, ma anzi sono sempre stato attratto da altri strumenti, divertendomi a riprodurre col basso tutto ciò che alla fine di bassistico aveva ben poco. Questo alla fine é servito a formare la mia personale tecnica, che poi é anche quella che mi ha dato popolarità. Ma vorrei, con questo non sminuire la figura del basso, ma anzi elevarlo ad uno strumento capace di regalare emozioni in 1000 sfaccettature, una diversa dall'altra!
Cosa pensi dell’attuale panorama musicale?
Penso che l'attuale scena musicale sia diventata fin troppo dispersiva, piena di immensi talenti, e basta semplicemente andare su YouTube per farsi un idea, ma saturi da tutta questa invasione musicale che grazie a internet e l'home recording, hanno fatto si che tutti producano dischi senza avere probabilmente le capacita artistiche, ma con Cubase puoi farli cmq, e tutti hanno la possibilità di trovare online le tabs di qualunque brano si voglia, (Ai miei tempi dovevo tirarmeli giú ad orecchio i brani) questo porta ad avere musicisti e bands fenomenali, ma che non hanno la più pallida idea di ciò che stanno facendo. Tempo fa mi trovavo in Danimarca per una Bass clinic, mi ritrovai davanti un ragazzino che col basso faceva cose fenomenali,gli chiesi una semplice scala di Mib sulla prima posizione del manico, non sapeva nemmeno da dove iniziare!
Nel tuo ultimo lavoro, [B]“It’s Important”[B], si avvicendano grandi musicisti, com’è nata l’idea di avvalersi di così importanti collaborazioni?
Ho la fortuna di fare il mio lavoro in ambito internazionale, ed avere l'onore e il piacere di suonare con i più grandi e blasonati musicisti del mondo. Tutti i musicisti che stanno sul mio disco nascono da collaborazioni precedenti, ho semplicemente chiesto loro di partecipare, e loro hanno accettato volentierissimo. A proposito di questo volevo sottolineare una cosa. Che le vere star del disco, sono i due musicisti piú importanti che hanno realizzato l'intero disco con una professionalità fuori dal comune, mi riferisco al megalatico Mistheria, immenso tastierista che ha dato a “It's Important” il sound definitivo e al Drummer Gaetano Nicolosi, capace di suonare qualsiasi genere con disinvoltura disarmante. E grazie soprattutto a loro due, alla loro musicalità, professionalità e umanità che “It's Important” é nato!
Puoi descriverci il tuo equipaggiamento?
Certo! Uso basso Vester, praticamente il mio primo basso. Strumento che suono ininterrottamente da 20 anni. Il brano Mr. Vester e lui! Pick-up Di Marzio (www.dimarzio.com) Meccaniche Hipshot (http://www.hipshotproducts.com/news/category/testimonials.html) e un D-tuner di cui faccio uso e abuso. Un convertitore midi che uso col basso acustico (http://www.sonuus.com/users_dino_fiorenza.html) Corde Galli (http://www.gallistrings.com/artista.asp?id_artista=22), storica azienda italiana, e amplificatori Markbass (http://www.markbass.it/artist_detail.php?id=94), marchi italiani che hanno sempre creduto in me. Tutti marchi di cui sono felicemente endorser.
Fai anche parte dei Superbia... che si muovono su altri sentieri musicali, in questo contesto hai un'altro approccio, sia tecnico sia compositivo?
In realtà non sono il bassista dei Superbia, purtroppo per via dei miei innumerevoli impegni, non posso assicurare loro costanza e supporto compositivo che ogni band dovrebbe avere, quindi una crescita musicale, compositiva, quindi prove, confronti, songwriting ecc. Insomma tutto quello di cui una vera band, come lo sono i Superbia, deve avere. Per cui il nostro rapporto si é limitato ad un ingaggio per la registrazione di "Overcoming the Pain". Sicuramente il mio approccio con loro é diverso rispetto a ciò che suono normalmente, ma non dimentichiamoci che io resto sempre e comunque un bassista Metal! Mi sono veramente divertito con loro.
Sempre particolare il mercato musicale italiano...
Il mercato italiano? Il business italiano lo definirei io. Sempre più attento al marketing piuttosto che all'arte.
Qual'è stato l'ultimo concerto al quale hai assistito?
Kaki King
Hai in programma un tour e nuovi progetti in studio?
Per il tour dovrò aspettare dopo settembre, per quanto riguarda progetti in studio, continuo incessantemente la mia attività da session man, collaborando e prestando il mio basso a guitar hero e bands di svariati generi, ma sempre tendenti al virtuosismo. E poi che resti tra di noi, é già in cantiere il continuo di “It's Important”.
Le ultime parole, ovviamente, sono per te!
Consiglio a tutti i giovani che vogliono intraprendere questa strada, di non limitarsi solo a gare di velocità o tecnica, ma a dire la propria, certo anche tecnicamente, io ne sono un esempio, ma esistono 1000 modi per distinguersi, basta pensare che gli evergreen sono la mera semplicità. La saturazione musicale di cui parlavo prima ne é una conseguenza. Cercate di essere personali, non copiate ma carpite. Siate i protagonisti nel meraviglioso palcoscenico musicale e non semplici comparse....
Grazie per il tempo che ci hai dedicato!
Grazie a voi.
Intervista a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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