Blind Horizon: dalle origini a ''The Parallax Theory''

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Dopo la pubblicazione del full lenght di debutto, i romani Blind Horizon raccontano sulle pagine di Metal.it qualcosa in più riguardo ''The Parallax Theory''...
L'intervista che segue è stata condotta con il chitarrista della band, Luca Fois, che ringraziamo per la disponibilità.

Ciao Luca, innanzitutto benvenuto su Metal.it; dato che questa è la prima intervista sulle nostre pagine, puoi raccontarci brevemente la storia dei Blind Horizon?
E’ una storia abbastanza travagliata, soprattuto dal punto di vista della ricerca di bassisti adeguati al progetto.
Le prime prove risalgono a parecchi anni fa, ma ci ritrovavamo quasi sempre io, Marco ed Ambra.
Alla fine del 2005 abbiamo iniziato a lavorare come band e subito abbiamo fatto uscire il primo demo “The Shadowman”, da li e dai riscontri ampiamente positivi ricevuti abbiamo iniziato a lavorare su nuovi pezzi e piano piano è nato il disco che poi avete recensito; frutto di tutto il lavoro fatto in questi anni.
Poi, nel mezzo, ci sono tutti i live fatti dalla band, che hanno consolidato il nostro modo di suonare e creato un’identità.
Il vostro è un lavoro complesso ad articolato, inserito in un contesto, quello del Progressive Metal, spesso evitato o visto come eccesso di maestria. Come band, in che modo affrontate questo ''problema'', se così può essere definito?
Definire in 2 parole il lavoro fatto da una band è sempre insufficiente ma è assolutamente necessario per sintetizzare tantissimi concetti.
Detto ciò ti posso dire che suoniamo Metal, con alcune parti un pò più estreme e altre molto più rilassate e melodiche.
L’etichetta Progressive, indica la voglia di proporre qualcosa di diverso dalle solite sonorità, che sia vario ma pur sempre istintivo; senza dover per forza seguire dei clichè predefiniti o poggiarsi su strutture e sonorità preconfezionate, e soprattutto senza dover far sfoggio inutile di virtuosismi.
Posso aggiungere comunque, evitare a priori qualcosa, non è nel mio modo di intendere la musica, certo ti posso dire che mi piace e seguo il progressive anni ’70, mentre conosco e seguo raramente gruppi definiti Progressive Metal, semplicemente perchè alla fine pochi mi piacciono.
Parlavamo della complessità di "The Parallax Theory"... Potresti provare a commentare il disco per quanto riguarda la sua parte tecnica?
Il disco è elaborato più che complesso e poggia molto sulla varietà e su un nervoso e schizzato alternarsi di atmosfere che seguono un unico filo conduttore in ogni pezzo.
Per questo motivo abbiamo dato molta importanza al lavoro ritmico,negli incastri tra basso,batteria e chitarre ritmiche, lasciando che queste suonino molto rozze,come in antitesi con la sezione ritmica che suona pulita e nitida.
Per il resto, lavoriamo sempre tanto sull’altrernarsi di tempi metricamente diversi tra loro e spesso dispari, cercando quando possibile di muoverci molto sugli accenti.
Lavoriamo poi moltissimo su ritornelli e refrain in modo che siano melodici e facilmente assimilabili
Per quanto riguarda invece le parti soliste (non mi capita mai di parlarne) ho lavorato come sempre,senza studiare niente prima ma improvvisando tutto al momento di registrare, scegliendo la traccia migliore, e facendo meno tagli possibili.
Cerco sempre di registrare una parte, in modo continuo dall’inizio alla fine, per essere più diretto e lasciar fluire meglio le idee, se fossere pianificate prima risulterebbero troppo meccaniche e mi annoierei a suonarle.
Da quali generi e band è influenzata la vostra musica?
Essere influenzati da qualcosa, spero per tutti, vuol dire amare,ascoltare e assimilare certe sonorità che sentiamo vicine alla nostra sensibilità musicale.
In modo che ciò che ascoltiamo sia sempre tenuto a mente durante la composizione.
La nostra musica è influenzata un pò da tutti i nostri ascolti sia in campo metal che in territori extra metal, ben vengano quindi Carcass, Dark Tranquillity, DEATH, Megadeth,Testament, Cynic, Edge of Sanity, Atheist, Pestilence, e pure i primi 2 dischi dei Sadist, ma poi facciamo incontrare tutto questo con le sonorità di King Crimson, Rush, Police, Led Zeppelin e qualsiasi altro ci possa venire in mente.
Vi riconoscete completamente nel genere che proponete?
Mi riconosco e ci riconosciamo completamente nella musica che scriviamo e suoniamo; penso sia la cosa più importante, venga apprezzata o meno, a noi piace molto suonarla e comporla.
Rappresenta la fusione dei nostri gusti, delle nostre idee, senza porci freni dati dall’appartenenza a un genere piuttosto che a un altro.
Cerchiamo sempre di dare una forte impronta melodica ai pezzi e lavorare tanto sui ritornelli, o su parti che si ripetano evitando la situazione,in cui spesso ci troviamo ascoltando musica, di arrivare a un punto del pezzo e non sapere da dove il pezzo è iniziato.
''The Parallax Theory'' è per voi, decisamente, una prima di tutto rispetto. Riascoltandolo ritenete di dover modificare qualcosa nei lavori futuri?
Ovviamente si, ma preferisco fare un lavoro di tabula rasa e iniziare a fare qualcosa di diverso, i pezzi del nuovo disco sono pronti e ora stiamo lavorando agli arrangiamenti e alla loro veste live.
Diciamo che i nuovi pezzi sono stavolta più veloci,più complessi, con molte variazioni sul tema e qualche sorpresa.
Ci saranno le cose più veloci mai suonate, ma anche momenti melodici e acustici molto marcati e verrà dato spazio ad aclune influenze solo abbozzate in questo disco.
Molte persone credono che all'interno della scena Metal non ci sia posto per le donne; voi avete una competente chitarrista, Ambra Deagostini. Come affrontate questo luogo comune, soprattutto in sede live?
Poco mi importa la distinzione uomo o donna, nel caso di strumentisti, le donne nel metal troppo spesso ricoprono il ruolo di vocalist connotando decisamente lo stile di un gruppo,per quanto riguarda Ambra, lei suona, porta le sue idee, si occupa di tutte le grafiche del gruppo (copertine, banner, locandine ecc..), con lo stesso tipo di apporto che danno gli altri membri del gruppo, in più dal vivo mi da quella stabilità che mi permette di divertirmi da una parte all’altra del palco.
''The parallax Theory'' ha ricevuto commenti positivi ovunque, soprattutto tra gli appassionati del Death/Progressive Metal.
Vi aspettavate un così grande successo?
Il disco è piaciuto, e questo ci da molta soddisfazione ed orgoglio, ma più che altro ci da tanta voglia di crescere come gruppo e di fare presto qualcosa di nuovo.
Chi è riuscito ad ascoltare il cd ha avuto, nella gran parte dei casi,dei commenti assolutamente positivi e questo ci aiuta molto, in quanto non è facile muoversi nell’underground e, suonando solamente per passione, un commento positivo è l’unica cosa che fa andare avanti il gruppo.
Siamo contenti per le critiche, per chi ci fa notare questo o quel difetto perchè sono una spinta a migliorarsi andando sempre avanti.
Raccontaci un pò dei vostri live... Qual'è la risposta del pubblico?
Il live è una dimensione che ci piace tanto, cerchiamo sempre di divertirci e di coinvolgere il pubblico interagendo con chi ci sta davanti.
Poi molto dipende dalla gente e dal contesto in cui ci troviamo, a volte è molto recettivo, a volte segue in silenzio, a volte gli frega poco.
Non suonare un tipo di musica codificato ha i suoi rischi ma è sempre una sorpresa per chi ci vede per la prima volta.
Purtroppo, causa miei problemi fisici, i live in questo periodo sono piuttosto rari, speriamo di riniziare regolarmente da settembre e poter suonare in ogni posto in cui ci veniamo chiamati.
Non resta che parlare del presente... E magari del futuro! Cosa fanno i Blind Horizon in questo momento e quali sono i prossimi progetti?
Il primo progetto è sicuramente quello di completare il successore di “The Parallax Theory” e farlo uscire per il 2012, in più ovviamente cercare di crescere dal punto di vista musicale e di proporre sempre della musica particolare e nuova.
Cosa molto difficile, ma tentare non guasta.
Perfetto Luca, è tutto! Colgo l'occasione per ringraziarti e lascio a te le conclusioni di questa intervista; se vuoi aggiungere qualcosa, fai pure...
Volevo lasciare,a chi non ci conosce,il sito www.spiderrockpromotion.it dove si possono acquistare i nostri cd e il merchandising, e poi www.myspace.com/itblindhorizon e www.reverbnation.com/blindhorizon per ascoltare qualche nostro pezzo.
Inoltre volevo salutare te e metal.it che ci ha sempre supportato dal momento dell’uscita del demo e invitare chiunque legga ad ascoltare qualcosa, almeno per farsi un’idea del nostro modo di vedere la musica.
Intervista a cura di Ambra Bucci

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