Furor Gallico: è arrivata tra noi la caccia morta...

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Se non sbaglio, la stagione venatoria ha già preso il via dal mese di Settembre, ma "La Caccia Morta" dei Furor Gallico non ha come proscenio un bosco affollato da improvvisati cacciatori della domenica, ma un ottimo Metal Album, uno di quelli che lasciano il segno...

Ciao Ste, innanzitutto complimenti per il vostro album, "Furor Gallico", davvero un gran bel disco... direi di partire proprio di qui, quali sono state le diverse fasi che vi hanno portato alla sua realizzazione?
Prima di tutto un caloroso saluto a tutto lo Staff di Metal.it e a tutti i lettori e grazie per questa intervista.
Per quel che riguarda il nostro album direi che è nato quasi da solo; ci siamo presi tutti i nostri tempi per realizzarlo e diciamo che un pizzico di fortuna non ci è mancato. dopo un paio d'anni di lavoro ci siamo trovati con 10 canzoni, una discreta attività live e dei buoni riscontri da parte del pubblico, così ci siamo resi conto di esser pronti per registrare il nostro primo full lenght. Abbiamo avuto la fortuna di avere tra le nostre file Maurizio che possiede un piccolo studio di registrazione a casa sua, quindi abbiamo drasticamente ridotto le spese di produzione; Davide, il nostro cantante, studia grafica, quindi anche il problema artwork è stato aggirato (la cover dell'album è di Kris Verwimp: Moonsorrow, Arkona, Suidakra, ecc…). Insomma, pur avendo fatto tutto "in casa" siamo riusciti (a nostro parere) a tirar fuori un prodotto di qualità apprezzabile. ora ci siamo tuffati nel mercato dell'autoproduzione e autodistribuzione continuando a cercare una Label interessata.
Per ora comunque non possiamo lamentarci dei risultati ottenuti.
Le varie canzoni non sembrano comunque essere unite, perlomeno, a livello lirico da un comun denominatore, o sbaglio? Personalmente ho apprezzato la scelta di cantare alcuni brani in italiano... tra questi, quello che reputo l'episodio migliore del disco: "La Caccia Morta".
I nostri testi sono uniti tutti dal nostro amore comunque per la nostra terra e per le nostre leggende. Becky è sicuramente l'elemento più attivo per quanto riguarda la stesura dei testi. per fare qualche esempio, “Medhelan” parla della fondazione celtica di Milano (nostra città natale) da parte del guerriero Belloveso; “La Caccia Morta” è una leggenda bergamasca su dei riti pagani di caccia trasformati in rituali demoniaci con l'avvento del cristianesimo; “Cathubodva” è la Dea Celtica della guerra ecc… insomma, cerchiamo di raccontare la nostra terra a modo nostro... per quanto riguarda la scelta della
lingua delle canzoni invece, tale scelta è dettata per lo più dalla musicalità e dalla tematica del pezzo; una leggenda bergamasca o la fondazione di Milano non avrebbero avuto senso raccontate in un'altra lingua; altre canzoni di "validità" più generale invece possono essere ben apprezzate in inglese... per non parlare poi di “Curmisagios” che è un inno ai mastri birrai cantata in dialetto brianzolo eheheh.
Come è possibile che nessuna label abbia ancora preso in considerazione l'idea di mettervi sotto contratto? Oppure l'autoproduzione è stata una scelta presa da voi stessi?
Guarda, è una cosa che ci chiedono tutti... sinceramente noi non siamo nella posizione di poter valutare il nostro lavoro dal punto di vista commerciale per l'ovvio motivo che siamo troppo di parte; però devo dire che il nostro lavoro sta ottenendo ottimi riscontri oltre ogni nostra più rosea aspettativa sia dal pubblico che dalla critica. Per ora ti dirò che l'autoproduzione e l'autodistribuzione non ci stanno limitando più di tanto, anzi, ci sta dando modo di renderci meglio conto di molte cose. non posso dirti che sia una nostra scelta perchè ovviamente avere una buona Label alle spalle ci fa gola
come penso a chiunque abbia un proprio lavoro discografico da proporre; però abbiamo ancora ampissimi margini di crescita e l'autoproduzione può andare ancora bene per un po’, sperando che questo po’ non sia troppo lungo. Siamo un gruppo ancora in crescita e vivere in prima persona anche questo genere di cose aiuta parecchio appunto a crescere...
Ora che il disco è uscito, ci sono in vista sviluppi sotto questo aspetto?
Ti dirò... c'è in vista qualche margine di sviluppo ma non ancora nulla di concreto; per questo non mi sento in grado di anticiparti niente per il momento. Quello che posso dirti sicuramente è che non ci stiamo adagiando sugli allori e a parte l'attività live siamo già a lavoro sui pezzi nuovi, alcuni sono ancora solo su spartito completi e solo da rivedere; altri sono già pronti e suonati... chissà, magari a breve potremmo iniziare a portare qualche nuova anteprima dal vivo...
Come è stato accolto, sia in Italia sia all'estero?
Come ti ho già detto prima, l'album è stato accolto benissimo sia in Italia che all'estero. La prima stampa del cd l'abbiamo fatta a Giugno ed in soli due mesi abbiamo terminato 500 copie molte delle quali vendute ai nostri concerti, ma anche ordinate via internet da Germania, Svizzera, Canada, America, Giappone, ecc. quindi direi che non avendo nessun tipo di etichetta alle spalle siano risultati del tutto soddisfacenti.
La vostra è una formazione piuttosto nutrita, per numero dei musicisti coinvolti e varietà degli strumenti, ed ho quasi paura di chiedervi sia come siete arrivati alla line-up attuale sia quali sono le vostre influenze musicali!
Questo è un aspetto che spaventa sempre tutti (soprattutto i fonici ahahah). la nostra formazione attuale è arrivata col tempo ed in maniera del tutto naturale. Quando è nata la band non si è partiti col concetto di avere violini, flauti, bouzouki, ecc... all'inizio c'era solo l'arpa come strumento tradizionale, poi pian piano si conosce altra gente con la passione comune ed il gruppo prende forma fino ad arrivare agli attuali Furor Gallico.
Chiaramente in un gruppo di 8 elementi le influenze musicali sono molteplici: si va dal death, al black, al prog, alla musica tradizionale, al brutal (il nostro batterista suona anche nei Bastard Saints, band di culto del brutal deati) e questa penso che sia la cosa più bella del suonare insieme; avendo tante altre teste di mentalità diversa, si hanno sempre dei grandi margini di crescita a livello personale e musicale.
Anche la fase compositiva non deve essere particolarmente semplice, vero?
Come ti dicevo, sebbene la cosa non sia facile, è piuttosto stimolante. si hanno tante teste ognuna che ragiona in maniera diversa, forse nei primi tempi è stato un po’ più difficile perchè dovevamo ancora conoscerci e forse ci scornavamo sulle diverse opinioni. ora però siamo come una famiglia, ognuno di noi ha imparato a conoscere gli altri e anche se in sala prove qualche "vaffanculo" vola sempre, ci divertiamo tantissimo e abbiamo imparato a comporre ognuno con la testa dell'altro muovendoci tutti insieme verso un'unica direzione. Le nostre canzoni non sono mai composte da una testa sola, ma nascono sempre dalla continua collaborazione di tutti gli elementi della band.
Dove trovate l'ispirazione nel comporre i vostri brani?
Per quel che riguarda i testi ti ho già risposto prima; dal punto di vista della musica invece le ispirazioni sono tantissime. le influenze sono tante e il modo di comporre anche, quindi può capitare che una canzone venga composta totalmente da una persona, proposta al gruppo e modificata e arrangiata tutti insieme, oppure qualcuno che si presenta in sala prove con un fraseggio e poi ognuno mette del suo omogeneizzando il lavoro.
Per quanto consideri la vostra proposta indubbiamente personale, sono inevitabili gli accostamenti ad alcuni esponenti del Folk Metal internazionale, come ad esempio Korpiklaan, Eluveitie, Cruachan o Finntroll, ma anche i nostri Elvenking... ritenete sia possibile qualche paragone?
In generale non mi piace paragonare i gruppi tra loro, ma in effetti è inevitabile. essere paragonati a nomi del genere è comunque un onore per noi. Per restare sui nomi da te citati, ci sentiamo abbastanza lontani dal genere di Elvenking e Korpiklaani; più affini semmai a Fintroll, Cruachan ed Eluveitie. In ogni caso penso che il folk metal sia uno di quei generi in cui si ha la possibilità di spaziare moltissimo, anche se uniti da un filone comune, i gruppi di questo genere sono sempre molto diversi tra loro restando ognuno con la propria personalità.
Torniamo al gruppo, o meglio al nome che vi siete dati: Furor Gallico... cosa c'è dietro questa denominazione?
Furor Gallico è il nome dato da Giulio Cesare nel De Bello Gallico alla furia che avevano i guerrieri celti in battaglia. Noi abbiamo ripreso questa denominazione e l'abbiamo fatta nostra.
Come ve la passate invece per quanto riguarda l'attività live, ci sono gli spazi per una proposta come la vostra?
Beh, non posso dirti di no; per fortuna la nostra proposta è abbastanza particolare da incuriosire una buona quantità di persone. noi ci riteniamo molto fortunati in quanto riusciamo a mantenere un'attività live dignitosa e pian piano stiamo riuscendo ad ottenere qualcosa anche all'estero. Ci siamo ritrovati a suonare in classici concerti da pub, in concerti più grandi (di spalla ad Eluveitie, Skyclad, ecc.), in teatro e in feste celtiche dove non si trova propriamente un pubblico di soli metallari, eppure ci è capitato di ricevere complimenti anche da persone di una certa età con nipotini a seguito che canticchiavano le nostre canzoni. Ovviamente restiamo per un pubblico fondamentalmente metallaro, ma ricevere un complimento da chi è così lontano dal tuo genere è una soddisfazione ancora più grande. Tutto questo consenso non ci saremmo mai aspettati di trovarlo e ci continua a sorprendere giorno per giorno... speriamo che continui su questa strada da parte del pubblico e speriamo che magari arrivi qualche consenso anche da qualche Label. A parte questo però rimane sempre il problema italiano che tutti conosciamo e per il quale è inutile dilungarsi oltre. Per fortuna nel genere folk metal
sembra che si stia iniziando ad avere un certo movimento in Italia; il pubblico inizia ad apprezzare e a seguire concerti anche di gruppi minori come noi affezionandosi e supportando molto di più rispetto a qualche anno fa. Noi cerchiamo di proporre il nostro lavoro ovunque ce ne sia la possibilità e per citare la più grande folk metaller italiana: "finchè la barca va... lasciala andare..." ihihihih
Purtroppo impegni personali mi hanno tenuto lontano dal vostro concerto di Halloween in compagnia degli Aeternal Seprium (altra ottima formazione), la serata ha avuto successo?
A nostro parere è andata esattamente come ci aspettavamo: non posso dirti che il locale era pieno, ma c'è stata una buona affluenza considerando che stiamo iniziando ora a tirar un pò fuori la testa dall'underground, non siamo ancora abbastanza conosciuti, ma neanche sconosciuti del tutto, quindi il tipo di riscontro avuto ad Halloween è stato del tutto equilibrato. poi suonare con gli AEternal Seprium è sempre un piacere. Abbiamo fatto con loro uno dei nostri primi concerti e da allora siamo rimasti molto affiatati; sono un'ottima band e delle ottime persone. Il loro cantante ha collaborato con noi sul nostro album e Davide, Laura e Becky (voce, violino, arpa) hanno collaborato nel loro. In quella serata abbiamo presentato in formazione completa entrambi le collaborazioni ed è stato emozionante.
Oltre ai classici palchi metal, avete anche calcato le assi del teatro Outoff partecipando alla rappresentazione di un "Amleto" - credo - fuori dagli schemi... come sono andate le cose e sopratutto come è nata questa opportunità?
L'idea dell'Amleto è nata dall'attore John Alexander Petricich che avendoci conosciuto in un festival vicino Novara ormai un paio di estati fa, ha avuto quest'illuminazione e ci ha proposto quest'esperienza. noi abbiamo accettato volentieri anche se all'inizio ci ha lasciati un po’ spaesati, però per noi è stata un'esperienza molto diversa da ciò a cui siamo abituati e credo che sia stata molto interessante. lo spettacolo è stato già proposto a Novara, Gattinara e Milano. Non so dirti in questo momento se ci saranno altre repliche. in ogni caso è stato una bella idea per avvicinare i giovani al mondo del teatro e per "sdoganare" in un certo senso il nostro genere anche dove non ci si aspetterebbe mai di vederci.
Beh... ora dovrei lasciarvi l'ultima parola, sperando però che non litighiate tra voi per chi ne avrà diritto oppure che non vi presentiate all'appello tutti ed otto con una risposta a testa!! Ancora grazie per la disponibilità e complimenti per il vostro esordio!
Grazie ancora a te e a tutto lo staff. Un grazie particolare ai lettori e a chi continua a supportarci.
Per chi non ci conosce si possono ascoltare alcuni dei nostri pezzi sul nostro myspace: www.myspace.com/furorgallico
Speriamo di vederci in qualche nostro concerto. alla prossima.
STAY FOLK!!!
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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