THE PROVENANCE (Joel Lindell, drums)

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I The Provenance sono senz’altro uno degli upcoming più interessanti del mese di Gennaio (se non il migliore, almeno personalmente), capaci di musicare intense emozioni e tessuti musicali di non facile prima assimilazione. Mio interlocutore è Joel, il drummer del combo svedese, capace di portare l’intervista da toni ironici a toni più profondi, dissertando anche sull’attuale problematica della nuova guerra che si prospetta all’orizzonte.

Ciao Joel. A che cosa è ispirato l’album? Che significato ha un titolo come ‘Still At Arms Length’?
Salve a tutti. L’album è ispirato alla vita, a tutte le esperienze che ognuno fa ogni giorno, e penso che sia anche una guida a tutte le frustrazioni che quotidianamente si possono provare. Per noi è sempre stato essenziale scrivere musica e trasportare le nostre emozioni su essa. Per quanto riguarda il titolo, penso che sia una lode all’amicizia, e comunque è legato alle lyrics dell’ultima song, appunto chiamata ‘At Arms Length’. Il significato di base è che se anche ti distacchi o ti allontani dalla tua storia, dal tuo passato, anche consapevolmente, ci sarà sempre qualcuno per cui tu sei importante…sono i veri amici, che comunque vada, non ti abbandoneranno mai.

Cosa rappresenta la front cover?
Penso che sia un ottimo riassunto del concept dell’album, che rimane si gloomy e dark nella concezione e nelle atmosfere, ma che contiene anche un embrione di speranza. I bambini rappresentati in copertina saranno sempre legati l’uno all’altro, non importa quali ostacoli si interporranno tra loro. So che può suonare un poco Naïve, ma non è così.

La vostra bio descrive il vostro sound come in mix tra Opeth, Anathema e The Gathering…io penso che tutto sia un pochino più complesso…
Io ci descriverei come un mix di Progressive ed Alternative Rock con alla base un tema melodico. Penso che comunque non sia facile descrivere il nostro sound, in quando sono coinvolte molte influenze…personalmente non penso che siano importanti le etichette musicali: i The Provenance suonano come i The Provenance. Okay, okay, ci provo ancora dai! … Avant-garde Goth con un tocco di Progressive, Symphonic e Grand Alternative Rock…? Naaah, mi piace di più dire che noi suoniamo come i The Provenance…”sounds too f***ing cheesy otherwise, hehehhe”

Da dove trovate l’ispirazione per scrivere una musica così emozionale e così tecnica? Qual è la vostra visione della vita?
Grossa domanda…la nostra visone della vita? La mia personale visone di come le cose sono al giorno d’oggi non si allontana troppo dalla concezione di miserabili, patetiche ed infantili (nel senso cattivo del termine). Per quanto mi riguarda, le persone sono troppo fottutamente egoiste e sfruttano troppo il prossimo. Non guardo neanche più le News perché mi danno fastidio…vedi “l’uomo” peggiore immaginabile al Mondo dichiarare guerre nel nome di un “American fucking dream”…poi vedi i palestinesi macellati dagli israeliani, i quali vengono poi sanzionati dalle sopra citate “idiotic warheads”…ed io mi sento inutile…così piccolo ed inerme.

Lo siamo tutti…cambiando discorso, l’album è prodotto molto bene, ed il produttore è un certo Roberto Laghi. Cosa mi puoi dire dell’esperienza che avete avuto in studio?
Abbiamo registrato all’Oral Majority. È stato molto soddisfacente lavorare con professionisti del calibro di Roberto e del sound engineer Hasse. Finalmente ci siamo concentrati soltanto su quello che stavamo facendo, senza preoccuparci del risultato finale, come purtroppo è stato fatto per ‘25th Hour; Bleeding’. Penso che non si poteva fare una scelta migliore. Per chi volesse sentire storie sulla registrazione vi dico che sul nostro sito www.theprovenance.com si può leggere il nostro esclusivo Recording Diary…giorno dopo giorno all’Oral Majority ed al Boiler Room Studios.

A proposito di sito…ho fatto un salto sul vostro website e l’ho trovato interessante. Che rapporto avete con la rete?
Se sei una piccola band, il Web è una eccellente via di promozione e di far vedere in giro chi sei. Pensiamo che sia un’opportunità da sfruttare in pieno, e molto spesso è “fun…ctional, hehehhe”. Stiamo lavorando ad un nuovo sito e speriamo di lanciarlo in concomitanza dell’uscita dell’album. Mi raccomando, facci un salto!

Cosa mi puoi dire della scena Gotica attuale? Che band consiglieresti?
My Dying Bride, Sisters of Mercy, Type o Negative, Madrigal…

Che cosa intendente con il monicker The Provenance?
Ti posso dire che lo abbiamo scelto per due ragioni: la prima è perché la nostra musica ha diverse radici, mentre la seconda è perché eravamo sbronzi!! Stavamo cazzeggiando…

Ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di www.Eutk.net…
Ciao ragazzi! Avete ascoltato un piccolo uomo triste proveniente dalla Svezia che suona in una band chiamata The Provenance. Se vi ho provocato un mal di testa, beh, sappiate che era intenzionale…e se non ve l’ho provocato, mi sa che non state bene! A parte gli scherzi, grazie per l’interesse dimostratoci e mi raccomando ascoltate l’album! Abbiamo lavorato sodo…CAPITO?!!!

AREA 51
Una domanda sul passato, una sul presente ed una sul futuro

La venticinquesima ora è ancora la vostra ora ideale?
Sicuramente ti dico di no, non più almeno. È l’ora della morte…non è a portata di mano, se posso esprimermi in questo modo…

Se ti dicessi il nome Scarlet Records…
Una buona etichetta che sembra aver veramente a cuore le sue bands e che ha un rapporto genuino con ed attraverso la musica.

Cosa c’è dietro l’angolo per i The Provenance?
Spero tanti albums e tanti tours…e tanti buoni whiskies. Grazie di tutto! Cheers!

Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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