Virgin Steele (David DeFeis, vocals)

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Rispolverate e adattate per l'occasione, ecco arrivare le attesissime ristampe dei primi due leggendari album dei Virgin Steele, Virgin Steele e Guardian Of The Flame. Tra passato e presente, Mr. David DeFeis spiega le ragioni di un tale ritardo accennando anche qualche indiscrezione su un nuovo, ma ancora lontano, capitolo discografico della band…

David, finalmente dopo lunghi anni d'attesa la ristampa dei primi due album dei Virgin Steele, come mai abbiamo dovuto aspettare così tanto?
Semplicemente credo che fosse questo il momento adatto per ristampare i due album, Virgin Steele e Guardian Of The Flame; siamo stati impegnati per parecchio tempo con registrazioni, tour e un sacco di altri impegni negli ultimi 3 anni. Avevo bisogno di trovare il momento adatto per dedicarmi a questa cosa nel migliore dei modi: pensare al giusto artwork, al giusto re-mastering e a tutto ciò che reputavo necessario per la rinascita di questi album. Questo si è rivelato essere il momento più adatto per fare tutto ciò ed eccone il risultato.

Per quale motivo è stato in precedenza pubblicato, a così poca distanza di tempo, un disco come The Book Of Burning, nel quale sono presenti brani tratti da entrambi i due lavori appena ristampati?
Penso fosse interessante presentare i vecchi brani sotto aspetti diversi, che è poi quello che abbiamo fatto, in quanto le versioni presenti su The Book Of Burning non sono le stesse che si trovano sui primi due album; poi non ero sicuro della data precisa in cui queste ristampe sarebbero state pronte, non pensavo sarebbe accaduto così in fretta. All'inizio avrebbe dovuto passare più tempo tra l'uscita di The Book Of Burning e questi album, e in effetti sono d'accordo nel dire che sarebbe stato meglio così; ma le cose sono poi andate diversamente e abbiamo avuto le due uscite molto ravvicinate anche se, in ogni caso, si tratta di due cose ben diverse, soprattutto nell'intenzione con cui sono state fatte.

Cosa rappresentano questi due lavori ora per la band e cosa ricordi dei primi anni dei Virgin Steele?
Sai, si trattava dell'inizio di tutto quanto, di tutto quello che è venuto in seguito: era un momento molto eccitante i quanto avevamo davanti a noi un mondo totalmente nuovo. Lavorare in studio, sentire la pressione di quello che stai facendo e un sacco di altre cose che mi hanno sempre appassionato e che mi appassionano tuttora, esattamente come 20 anni fa.

Hai delle canzoni alle quali sei maggiormente legato dei due album in questione?
Probabilmente dal primo Virgin Steele direi brani come "Danger Zone", "Virgin Steele" o "Children Of The Storm", mentre da Guardian Of The Flame direi "A Cry In The Night", "Don't Say Goodbye" o la title-track. In generale preferisco i brani più epic rispetto a quelli heavy rock e anche tra le bonus track presenti sulle ristampe ci sono dei brani decisamente validi.

Quali sono state le band che hanno ispirato il vostro sound degli esordi? Si può dire che esercitino ancora la propria influenza sulla band?
Mah, direi band come Led Zeppelin, Queen, Rainbow e Black Sabbath, ma anche UFO o Rush e altre band meno conosciute; certamente questi grandi nomi sono ancora tra i miei ascolti preferiti e continueranno ad esserlo per molto tempo, così come lo erano all'inizio. Si può quindi dire che, in un certo modo, trasmettano ancora la loro influenza nei miei confronti.

Come si presentava la scena Americana quando avete cominciato a muovere i primi passi?
Tutto stava lentamente cominciando ad emergere dall'underground, grazie alla NWOBHM e a band come Iron Maiden o Def Leppard che per prime si sono spinte qui negli States, seguite poi dai Motorhead e tutti gli altri. Era tutto molto entusiasmante e per noi è stato fantastico fare parte attivamente di questa nascita, come band!

E invece oggi come stanno le cose dalle vostre parti?
Sai, abbiamo suonato proprio sabato scorso in un leggendario club di Brooklin che è sempre stato uno dei principali e più importanti locali metal qui a New York e sembrava come se si trattasse di quei tempi! Ragazzi con i capelli lunghi, giubbotti di pelle, head banging, volume altissimo e un gran divertimento generale! In una parola: HEAVY METAL! Nessuna differenza col passato quindi per quello che mi riguarda e per quello che ho avuto modo di vedere ancora una volta dal palco.

Come spieghi la tua particolare passione per la mitologia greca e pagana così tipica dei testi dei Virgin Steele?
Fin da ragazzo ho sempre vissuto in una casa nella quale ero circondato da libretti d'Opera (Verdi, Puccini, etc), dato che mia sorella studiava canto lirico, mentre mio padre cercava di introdurci a questo tipo di teatro del quale si è sempre occupato, mettendo in scena atti e rappresentazioni del genere. In questo modo sono venuto a contatto con Shakespeare per passare da qui alla mitologia greca e romana, rimanendo particolarmente affascinato dalle opere più drammatiche che si basavano sull'uso di questi miti.
Dall'altro lato avevo l'influsso della musica rock che ascoltavo grazie a mio fratello e mia sorella maggiore; l'unione di questi due aspetti è stato fondamentale per la mia evoluzione musicale e mi ha portato ad essere quello che attualmente sono.

Questa estate siete stati tra i protagonisti del Gods Of Metal qui in Italia; come è stata questa esperienza e cosa più ti ricordi di essa?
E' stata una bella esperienza, ci siamo divertiti molto e siamo stati sorpresi di quanta gente fosse presente durante il nostro show! Ci ha fatto molto piacere fare parte di una manifestazione del genere, sia su che giù dal palco. Purtroppo i monitor on stage non hanno funzionato alla perfezione, anzi, a un certo punto sono morti del tutto! Per circa venti minuti siamo stati senza corrente sul palco e abbiamo dovuto quindi aspettare prima di poter cominciare con lo show; si è trattato di una situazione fastidiosa che ci ha innervosito: "dannazione! Proprio a noi doveva succedere?!"
Tutto era filato liscio fino a quel momento e proprio appena prima che noi salissimo sul palco, niente corrente! Alla fine lo spettacolo è andato alla grande; ci siamo trovati comunque molto bene anche con tutte le altre band presenti ed è stata un giornata davvero bella.

Parlando di concerti, tornerete in Europa e in Italia, possibilmente come headliner, nei prossimi mesi, magari dopo l'uscita di un nuovo album?
Torneremo sicuramente! Esattamente quando non ti saprei dire, anche se in questi giorni programmeremo alcune date e non è detto che già durante l'inverno sia possibile organizzare qualche show. Altrimenti si parlerà di fine primavera o inizio estate prossima; di sicuro torneremo con uno show tutto nostro…

Si può già parlare di un nuovo album per i Virgin Steele? Cosa ci puoi dire?
Attualmente sto lavorando a del nuovo materiale, ma certo non sarà pronto in un attimo! Mi sto concentrando su parecchi nuovi brani che andranno a comporre quella che sarà un'altra rock opera e che verrà anch'essa rappresentata in teatro, proprio come abbiamo fatto per The House Of Atreus in Germania. La presentazione di quest'opera avverrà a giugno e per quella data non importa se la parte musicale non sarà stata completata del tutto, non è necessario per il teatro; l'album vero e proprio credo sarà pronto molto più avanti nel tempo.

Quindi si tratterà di un nuovo concept album?
Sì, è basato su alcune antiche leggende riguardanti la figura di Lilith, secondo le quali fu la prima moglie di Adamo, e dei suoi scontri col marito prima e con Dio poi, della sua cacciata dall'Eden e molto altro ancora…

Ci sarà modo di assistere alla rappresentazione teatrale dell'opera in altre nazioni al di fuori della Germania?
Il teatro col quale abbiamo iniziato a collaborare per questo tipo di progetto si trova in Germania, quindi per il momento la cosa rimane relegata all'interno dei confini di quella nazione. Spero che in futuro ci sia la possibilità di poter portare fuori dalla sola Germania la prossima opera e le due precedenti e poter girare altri paesi in Europa come l'Italia, la Spagna o la Grecia, ad esempio.

I Virgin Steele sono stati tra le prime band a combinare elementi di musica classica con il metal, hai mai pensato di registrare un album con una vera orchestra?
Effettivamente sì, è una cosa che mi piacerebbe molto fare e non è da escludere che possa accadere in futuro. Ci sono molte cose che vorrei fare che ho accumulato negli ultimi 5 anni, delle quali il progetto di cui ti ho parlato è solo una parte. In cantiere vi sono già un DVD e un album dal vivo, di sicuro un album interamente acustico e un sacco di altre idee.

Quale l'album più importante della tua carriera?
Tendo a considerare ogni album come parte di un processo di maturazione che ha portato la band dove si trova ora, anche se il momento migliore della band comprende il periodo che va dal primo Marriage Of Heaven And Hell alla seconda parte di The House Of Atreus: in questo spazio sono contenute le migliori canzoni mai scritte e registrate dai Virgin Steele. Dall'altro lato, vi è stato anche un periodo difficile che si colloca tra la pubblicazione di Age Of Consent e Life Among The Ruins, periodo nel quale abbiamo dovuto affrontare numerosi problemi che ci hanno portato via parecchio tempo. Ci sono molte situazioni difficili che una band deve affrontare nel corso della propria carriera, da quelli con le etichette, a quelli con il tuo manager o con gli stessi membri della band. Una definitiva risoluzione di certi problemi è avvenuta nel nostro caso solo a partire dal 1994 e da lì in poi ci siamo finalmente potuti trovare a lavorare in un ambiente adeguato e con le persone giuste.

Ok, un saluto ai vostri fedeli fan in Italia?
Ringrazio tutti coloro che ci hanno seguito durante gli anni e tutti quelli che erano presenti al Gods of Metal a giugno; mi auguro di poter tornare da voi di nuovo al più presto, sperando di poter offrire uno show sempre migliore e con molto più tempo a disposizione rispetto alle ultime apparizioni, per poter così suonare tutte le vostre canzoni preferite!

Intervista a cura di Marco 'Mark' Negonda

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