Highlord (Alessandro Muscio - keyboard)

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Gruppo:Highlord

Gli Highlord mi avevano stupito sin dalla prima volta che li avevo ascoltato dal vivo in un piccolissimo locale di Torino. In quell'occasione acquistai anche il loro debutto "Heir of Power" che poi recensii su Holy Metal, non l'omonima Webzine attiva adesso: si trattava della prima incarnazione di Metal.it. Ed è toccato proprio a questo portale ospitare poi la recensione di "When the Aurora Falls...", secondo album che mostrava in maniera evidente i decisi miglioramenti del gruppo. Eccoci ora al terzo album che trova infine spazio su Eutk.net. "Breath of Eternity" è l'ideale prosecuzione dell'album precedente. Gli Highlord continuano a tenere le distanze dal Power Metal più tipico dimostrando al contrario una marcata personalità, dote che non è venuta a mancare nemmeno con il cambio di cantante. Già, Vascè ha lasciato il gruppo e gli è subentrato Andrea Marchisio, ottimo cantante che aveva catturato la mia attenzione all'opera con i Desdemona. riguardo alle intervite, in passato avevo sempre intervistato il chitarrista Stefano Droetto (...ne approfitto per salutarlo!!) ora tocca invece ad Alessandro Muscio dovermi sopportare...

Tre album... e tre interviste... diventa sempre più difficile farvi delle domande originali!! Beh, partiamo dalle novità: cosa è successo con Vascè e come siete arrivati ad Andrea Marchisio?
Con Vascè ci sono sempre state una marea di incomprensioni, primo fra tutte il fatto che non legò mai a livello personale con noi quattro. La più importante rimase comunque il concetto di musica: per noi è prima di tutto un divertimento e non ci interessa se si guadagna poco... volessi far soldi facendo musica suonerei dance, no? Invece lui pretendeva paghe assurde per i concerti, che tutto fosse spesato ecc... In più arrivarono i suoi problemi alle corde vocali che lo spinsero ad andarsene dopo l'Agglutination Festival della scorsa estate. A quel punto cominciammo a fare diverse audizioni, senza però trovare nessuno che ci soddisfacesse a livello di voce e soprattutto di testa, finché non provammo a sentire Andrea. Sapevamo dei suoi impegni con i Desdemona, ma in fondo si trattava di registrare un disco e basta... solo che col tempo si è affiatato notevolmente con noi sia sul lato musicale che sul lato personale, così quando a registrazioni ultimate ci ha espresso il desiderio di continuare con noi ne siamo stati entusiasti!

Ho trovato che il nuovo album abbia mantenuto fede ai propositi espressi in passato, quando affermavate di cercare di portare delle novità al vostro songwriting. Come si siete mossi e sopratutto cosa pensate di aver aggiunto o tolto su "Breath of Eternity" rispetto ai due precedenti albums?
Principalmente siamo maturati parecchio come musicisti (come persone invece non cresceremo mai! AHAH) e ormai siamo arrivati ad una totale consapevolezza dei nostri mezzi e come muoverci per ottenere quello vogliamo esprimere. Rispetto ai precedenti dischi abbiamo sicuramente tolto un po' di velocità e soprattutto le parti sinfoniche, mentre abbiamo aggiunto molta più cattiveria, parti più intricate, cura dei suoni e diverse influenze che con il power possono non centrare nulla a prima vista. Basti pensare infatti a "Back from Hell" che è una classica AOR song, alle parti prog in stile Emerson, Lake and Palmer o al Sax in "Moonlight Romance"... insomma, volevamo mettere tanta roba! Eheh!

Andrea ha contribuito alla creazione dei pezzi o è arrivato già a giochi conclusi?
Andrea è arrivato che gran parte dei pezzi era già stata composta, così si è limitato a correggere le linee vocali che io e Stefano avevamo scritto, adattandole alla sua voce. Principalmente è stato uno dei motivi che l'avevano spinto ad unirsi a noi, visto che in quel periodo aveva impegni fin sopra i capelli e avrebbe rifiutato se gli avremmo dovuto far scrivere testi e melodie. Ora invece sta partecipando attivamente alla composizione dei nuovi pezzi, sia occupandosi della sua materia che dandoci delle dritte in chiave strumentale.

A proposito di cantanti, avete partecipato a "Revenge - The Triumph of... Tribute to Manowar" con la cover di "Thor", facendovi aiutare da Federica De Boni, non avete mai preso in considerazione la possibilità di inserire una voce femminile dietro il microfono degli Highlord?
A dir la verità la registrazione di quella cover coincise con l'abbandono di Vascè e ci venne l'idea di chiedere a Federica di provare con noi... ma fu un'eventualità che scartammo subito, visto che non ci vedevamo con una voce femminile... i nuovi pezzi stavano prendendo una direzione più grintosa, credo che pure Vascè non li avrebbe potuti cantare a dovere e una voce femminile, per quanto bella e piena, ci avrebbe costretto a cambiare. Per quanto inserire controcanti femminili accanto a quelli in growl... beh, questa è un'idea che mi sta stuzzicando parecchio e che penso di inserire in qualche pezzo nuovo.

Come avete lavorato alla creazione dei brani, vi siete ispirati a qualcosa in particolare per quanto riguarda le liriche?
Per questo disco principalmente ho fatto quasi tutto a casa... di solito scrivo un pezzo per intero, che poi sottopongo al giudizio degli altri, dopodiché si arriva in sala e si cambia tutto quello che non convince, dagli arrangiamenti, alla melodia fino alla struttura stessa finche il risultato non convince tutti quanti. Per quanto riguarda i testi invece non siamo ispirati da nulla se non da quello che ci succede tutti i giorni. Le nostre disavventure, delusioni, momenti di rabbia e impennate di orgoglio sono una miniera inesauribile per quanto riguarda le tematiche da affrontare. Siamo inoltre convinti che in molti si possano riconoscere nei nostri testi. Ad esempio era stato veramente bello leggere una mail dove un ragazzo ci ringraziava perché grazie ad "Again" del precedente disco aveva riconquistato la sua ex.

Siete al terzo album, quindi terza "lunga" esperienza in studio... hai qualche aneddoto da raccontarci?
In effetti ce ne sono parecchi... a cominciare dalle ciabattate che Stefano mi tirava di notte visto che a quanto pare russo come un tricheco (io invece dormivo benissimo!), a Stefanini che ogni volta che ci trovava titubanti sulle sue direttive esclamava "YEAH! Libera il tamarro che è in te!" fino ad Andrea che per tre giorni era stato costretto a bere acqua mentre credo che beva birra pure a colazione... e in più una serie di aneddoti che credo sia meglio tacere per il pubblico pudore... eheh!

... e qualche dettaglio più tecnico?
Uhm... tecnico, quindi serio... questa è più difficile... beh, credo riguardi sempre Stefanini, che mi ha letteralmente buttato fuori dallo studio quando ha dovuto registrare il sax su "Moonlight Romance"... diceva che si vergognava... lui!!! Ad ogni modo mi ha fatto sentire il suo lavoro solo durante il mixaggio del pezzo... a sentire il suo operato, mi chiedo di cose si dovesse vergognare!

Sai se devo proprio trovare un appunto a "Breath of Eternity" mi tocca puntare il dito alla copertina... ehm, magari voi ne siete entusiasti, ma a me sembra troppo fredda. Credo però che abbia uno studio alle sue spalle, vero?
A noi in effetti piace molto, abbiamo notato che sugli scaffali dei negozi colpisce parecchio. Noi volevamo che la copertina riflettesse il concetto che l'uomo non è che un soffio nell'eternità, quindi pensavamo ad una figura sospesa tra due scenari, uno raffigurante il passato e l'altro il futuro per rappresentare il tempo... l'unica cosa che non ci convince è la figura troppo "epica", ma va bene lo stesso... ad ogni modo per il prossimo lavoro cercheremo da far meglio, pensavamo infatti di rivolgerci ad un nome grosso del settore.. staremo a vedere.

La presenza degli Higlhord è considerevole sul Web. oltre al sito ufficiale, ne esistono almeno un altro paio, di cui uno giapponese... fa piacere questo interesse?
Ovviamente si! A dirla tutta personalmente ero all'oscuro del fun club giapponese fino ad un mesetto fa, comunque la cosa mi aveva parecchio colpito! Insomma, è una testimonianza del fatto che stiamo facendo qualcosa di buono, che la nostra musica piace e questo ci sta dando una carica enorme nel crescere ulteriormente per non deludere chi ci apprezza.

Ma l'interesse si tramuta poi in copie vendute? Credi che internet... Mp3 e compagnia possano tagliare le gambe ai gruppi oppure, viceversa, dare una mano?
All'estero sicuramente si, questo interesse si tramuta in vendite visto che in Giappone e Sud America vendiamo parecchio, e una prova è che Stefano quest'estate a Tokyo è stato trattato come una rock star! In Italia invece non saprei, non so bene quanto siamo considerati anche perché ci sono capitati dei concerti che sono stati veramente un successo e altri dove l'accoglienza è stata piuttosto freddina... Ritornando alla domanda su internet, non saprei cosa risponderti... da un lato la rete ci ha sempre dato una spinta considerevole, i pezzi che abbiamo lasciato scaricare sui vari siti sono andati a ruba e ci hanno portato nuovi fans... dall'altro il mio personale timore è che una volta scaricati i pezzi, chi si vuole poi comprare il cd? Ok, c'è sempre il fascino del libretto, le foto... ma con quello che costano i cd in Italia! Come ogni cosa Internet ha i suoi pro e contro... il giusto sta nel mezzo, ma nella maggior parte dei casi è un'utopia.

Sarete un po' carogne... i detrattori del Power accusano il genere di essere la versione più energica delle sigle dei cartoni animati, e voi piazzate una cover della sigla di Saint Seya, più conosciuti come I Cavalieri dello Zodiaco. Allora ve le cercate ehehh!!
Eheh, in effetti ora che me l'hai fatto notare hai ragione! Scherzi a parte siamo tutti cresciuti con quel fantastico cartone e l'idea di farne la cover venne in mente a me, Stefano e Diego una sera mentre stavamo tornando in treno e imitavamo le battute dei personaggi... Luca e successivamente Andrea furono subito d'accordo non appena sentita la sigla originale giapponese e anche la Northwind. Inoltre c'era anche il lato puramente commerciale... il gruppo che compose le sigle dei Cavalieri, i Make-Up, furono uno dei gruppi più conosciuti in Giappone negli anni '80... infatti appena lo comunicammo alla Soundholic, ne furono subito entusiasti! Tra l'altro a me è dispiaciuto un po' inserirla solo come bonus track, ma non ce la sentivamo di sacrificare nessuno dei pezzi... ad ogni modo in questi giorni mi è venuto in mente di far scaricare gratuitamente questa cover dal sito, cosicché anche l'audience europea possa usufruirne.

Tanti ne parlano male, eppure è proprio nel power metal dove sembra che le condizioni siano più rosea per i gruppi e le label italiane, come la vedete voi questa situazione?
A livello di vendite, intendi? Mah... a dirla tutta ho visto riportate una serie di panzane con i controfiocchi, tipo esagerazioni colossali sparate dai gruppi e le case discografiche sulle effettive copie vendute. Sicuramente in ambito metal, il power è ancora il genere con il maggior numero di vendite, ma la situazione non è più come qualche anno fa... l'unica cosa che mi consola è che sto vedendo iniziare una certa selezione, i ragazzi non si fanno più imbambolare da pubblicità roboanti per gruppi che alla fine rientrano nella più mediocre normalità, o a volte ancora peggio!

Come pensate che siano invece considerati gli Highord in questo contesto?
Beh, dobbiamo ammettere di aver venduto il nostro bel numero di copie con "When the Aurora Falls...", nonostante una distribuzione iniziale veramente penosa da parte della White'n Black che aveva rischiato di tagliarci le gambe... Sicuramente non rientriamo nella categoria dei gruppi pompati da pubblicità roboanti... non è proprio il nostro caso! Ehehe! Tutto quello che abbiamo ottenuto è stato frutto di anni di lavoro senza un aiuto esterno che sia stato uno, e siamo veramente felici che finalmente questo ci sia stato riconosciuto in diverse recensioni. Comunque noi non ci sentiamo assolutamente dentro la scena power... anzi, a dirla tutta vorremmo in tutti i modi toglierci di dosso l'etichetta Power per indicare il nostro genere. Vogliamo spaziare il più possibile, creare un nostro stile personale e svincolarci definitivamente da ogni restrizione possibile... essere definiti dei musicisti, insomma eheheh

E come pensi sia meglio chiudere questa intervista?
Ringraziando te per lo spazio concessoci e chiunque apprezzi la nostra musica, che ci spinge ad andare avanti. Inoltre vogliamo invitare tutti quanti ai nostri concerti nel caso passassimo dalle loro parti perché il palco è la nostra vera dimensione e possiamo assicurare che non ne rimarranno delusi... o almeno è quello che speriamo!

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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