Karl Sanders

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Karl Sanders è una persona schietta e simpaticissima, questa è l’impresione che ebbi la prima volta che l’intervistai (per i Nile) e questa è l’impressione che mi ha rinnovato per l’intervista in oggetto, fatta in occasione del suo disco solista “Saurian Meditation”, esperimento estraneo al circuito metal ma di cui, come Karl ci ha confessato, sentiva l’urgente bisogno. Non voglio rubarvi la curiosità, quindi leggete oltre.

Heilà Karl! Come ti è venuta l’incredibile idea di fare un intero album di musica egizia? Sono tue composizioni o dobbiamo credere che le hai ritrovate tra amene catacombe oppure nel libro maledetto dei morti?
“ Ahahahaha!!! Si, ho ritrovato le canzoni nel sito archeologico di Uruk, inscritte su tavolette di pietra! Le ragioni per cui ci sono così pochi testi sul disco è che i geroglifici si stavano sbriciolando ed erano in decadenza. È stato difficile ricomporre tutti i caratteri! Così abbiamo potuto solo esprimerci per la maggior parte in maniera strumentale! Ahahahaha!!!
In realtà non tutta la musica presente sul disco è d’ispirazione mediorientale. Molte cose hanno quel flavour, certo, ma ci sono molte altre influenze presenti che mi sono venute in mente durante la scrittura del materiale. Preferisco pensare ad una sorta di musica del “mondo maligno” che t’induce in uno stato ipnotico. Ahahahah!”

Pensi che gli antichi egizi avrebbero gradito la tua musica?
“ Hmmm….Suppongo proprio di si. Sarebbe stato interessante.”

Quali strumenti esotici hai usato per “Saurian Meditation”?
“ Ho suonato molto la Baglama Saz, una chitarra acustica, con wailing elettrico occasionale per ricreare lamenti a distanza. Pete Hammoura ha suonato alcune percussioni e la batteria, mentre io suonavo tastiere e varie cose al computer. Ci sono anche Gongs casuali, percussioni come il Dumbek, Thrombukki, Timpani e Frame Drum.”

Nei credits del disco sono ringraziati anche Dallas Toler-Wade e, soprattutto, Dave Vincent! In che modo li hai coinvolti nel disco?
“ Dallas ha suonato alcune armonie in background per “The Elder God Shrine”, la cosa con David è nata d’impulso, è stata un’ispirazione al momento in cui io e Punchy eravamo in studio per finire “Forbidden Path Across The Chasm Of Self Realization”. La song doveva finire, in una sezione con timpani e cori fantasmi, con un grandioso assolo che avrebbe dovuto riprendere il tema della song con fraseggi insani di chitarra. Ma la cosa non funzionava come avrebbe dovuto. Così mentre la mixavamo, Punchy mi ha detto: “Hai delle lyrics per questa canzone?”. Io avevo alcune parole prese da “The Secret Doctrine” di Madame Blavatsky, ma non ero del tutto sicuro di volerle inserire. Dopo averle lette Punchy mi disse: “Queste parole sono perfette per David, voi siete amici in qualche modo, chiamalo e vedi se è disponibile a tornare.”. David ha pensato che sarebbe stato divertente così è venuto in studio e ha registrato le spoken words. David ha una voce meravigliosa, simile a quella di Orson Wells e James Earl Jones (Il Thulsa Doom di Conan il Barbaro. N.D.S.L.), ed è stato abile a convogliare la perfetta megalomania da “God on the mountain top” (Wow che espressione! N.D.S.L.) in queste parole, portando la canzone ad un altro livello”

Questa tua risposta mi da uno spunto. I Morbid Angel (ex band di David) sono molto influenzati da Lovecraft e dai suoi miti riguardanti gli “Elder Gods”, e ricordo che quando parlammo di “In Their Darkened Shrines” anche tu ammettesti questa ispirazione. Ora su “Saurian Meditation” te ne esci con “The Elder God Shrine”, pensi che ci stiamo avvicinando finalmente ad un bel concept su questo incredibile scrittore?
“ Hmmm...non saprei, un concept su Lovecraft? È un’idea grandiosa, ma odio fare le cose a metà o comunque raffazzonate. Ma non fraintendermi, amo molto H.P. Lovecraft e la sua brillante ed immortale letteratura, nonché la sua profondità e risonanza, ma non so se riuscirei a rendergli giustizia attraverso il breve spazio di un disco. Tuttavia chiedimelo ancora tra cinque anni e può darsi che mettendo insieme tutte le songs che, nel frattempo, abbiamo scritto e che sono ispirate a Lovecraft, e può darsi che riusciamo a fare un intero disco dedicato al “solitario di Providence”! Ahahaha!!”

Ci sono pochissime lyrics per il disco, quindi suppongo che ogni song descriva un mood. O cos’altro in alternativa?
“ Il testo esiste solo per “Of The Sleep Of Ishtar” e non posso nemmeno dire che è tutta roba mia, visto che la maggior parte è tratto da brani del Necronomicon. Io penso alle songs come a piccoli films e se ti lasci andare mentre ascolti ogni canzone, ognuna di esse ti porterà delle visioni e ti guiderà attraverso la musica come in un sogno.”

Quale credi sia il target del disco, sai non riesco ad immaginare il death metaller medio che ascolta “Saurian Meditation” ed i suoi passaggi tranquilli.

“ Chi lo sa? Ho fatto il disco perché volevo divertirmi e rilassarmi, prendere una pausa dallo stressante Death Metal, stare con i miei amici e fare musica con nessuna velleità commerciale e relativo stress. Semplicemente della musica meditativa e maligna per antichi rettili.”

Pensi che lo rifarai?
“ Penso di si. Mi aiuta a bilanciare la mia vita. Intendo dire che ho speso gli ultimi vent’anni della mia vita con il metal, ho bisogno di una pausa e di musica più tranquilla, per azzerare la bilancia e ripristinare l’entusiasmo per la cosa che amo di più: il Death Metal.”

A proposito, puoi anticiparci qualcosa sul prossimo disco dei Nile?
“ Al momento, le cose che stiamo scrivendo sono completamente “sick, evil and brutal. Expect to be crushed”.” (Ehi, lo sai che mi hai appena provocato orgasmi multipli a ripetizione? N.D.S.L.)

Chissà se ti verrà voglia di andartene in giro a suonare “Saurian Meditation”.
“ Non credo. Andare in tour con i Nile mi porta via moltissimo tempo. Ho un figlio di nove anni e andare in tour con due bands significherebbe sbagliare nei suoi confronti e mancargli di rispetto.”

Vedo che ti preoccupi per tuo figlio. Come la mettiamo con la rielezione di Bush?
“ Mah…altri quattro anni passati a rispondere a domande su George W. Bush nelle interviste dei Nile. Cosa ho fatto per meritare ciò? Io non l’ho votato. Io non faccio politica estera. Quando egli prende le sue grandi decisioni nello studio ovale della Casa Bianca, di certo non mi telefona per chiedermi “Ehi Karl, ho dei dubbi, ho bisogno di una tua idea, come dovrei comportami in questo o quell’affare internazionale?”. Ma perché poi molto del mio spazio editoriale dovrebbe essere occupato dal signor Bush? Ho passato molti anni a lavorare duramente per pagare i miei debiti musicali, solo per essere un giorno capace di fare musica, e suppongo che allo stesso tempo ho speso migliaia di parole per promuovere la nostra musica. Quando sono stato impegnato duramente come uno schiavo per anni col metronomo a cercare di imparare a suonare la chitarra come si deve, non avrei mai immaginato che Bush sarebbe venuto a rompere in tutte le mie interviste! Che indesiderato guastafeste! Perché tutti sono interessati a sapere cosa cazzo penso della politica? Conosco moltissime cose sulla musica metal, sul modo di suonare la chitarra e di come picchiare in giro batteristi. Queste sono le cose che le persone dovrebbero chiedermi, perché ho tante di quelle storielle da raccontare che potrei intrattenervi per ore intere.”

Ok Karl, messaggio recepito, la prossima volta parliamo di Jenna Jameson. Chiudi pure come vuoi!
“ Ahahaha!!! Grazie a te Luigi, è stato molto divertente parlare con te! Ciao! (In italiano. N.D.S.L.)”

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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