Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2008
Durata:30 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. UNSEEN ENEMY
  2. GUT CANDY
  3. RAVENOUS
  4. AXE SPLATTER
  5. NEON SUN
  6. WORLDS COLLIDE
  7. SYMPHONY OF DEATH
  8. BONE GRINDER
  9. AGAIN

Line up

  • Philipp Mazal: vocals
  • Felix Papp: guitar
  • Devin Cox: guitar
  • Alex - Battner: bass
  • Tim Cox: drums

Voto medio utenti

Chi di voi ha tra i friends di MySpace la Nuclear Blast avrà certamente notato la martellante campagna pubblicitaria che è stata allestita nei due mesi precedenti l'uscita dell'album di esordio dei giovani tedeschi Hackneyed, con tanto di filmati in cui la band si presenta e fornisce ogni dettaglio circa l'album. Un trattamente non troppo diverso da quello riservato ai grandi nomi del catalogo dell'etichetta tedesca, ed un vantaggio notevole per una band la cui età media non supera i 18 anni ed alla prima esperienza discografica.
Ma veniamo al sodo e parliamo di "Death Prevails": l'unico brano disponibile come anteprima prima dell'uscita del promo era "Gut Candy", canzone che, pur non essendo il caposaldo per il death metal del futuro, si lascia ascoltare con estremo piacere e fonde ottimamente brutalità, melodia, groove e tecnica. La curiosità di ascoltare il resto quindi c'era, così come c'erano le basi per aspettarsi un disco perlomeno buono; gli Hackneyed invece non riescono a ripagare le aspettative, probabilmente anche a causa di una maturazione musicale ancora in avvenire com'è lecito che sia per dei musicisti così giovani: la già citata "Gut Candy" si segnala come l'unico episodio degno di nota, mentre il resto dell'album lascia piuttosto a desiderare, data la mancanza di incisività che il songwriting mette in luce più volte. "Death Prevails" scorre piatto ed anonimo, con pezzi che prediligono passaggi più cadenzati o altri che premono più sull'acceleratore, ma senza colpire a dovere e palesando la mancanza di esperienza degli Hackneyed. Nulla da ridire circa le capacità strumentali della band, con particolare menzione per il lavoro dietro alle pelli, decisamente valido soprattutto se relazionato all'età dei musicisti coinvolti, ma purtroppo lo scrivere bei pezzi prescinde dalla preparazione tecnica e dall'hype che una casa discografica può creare attorno ad una band.
Quello che mi trovo tra le mani quindi è un disco francamente evitabile che non vi consiglio di acquistare. Tuttavia, il tempo gioca decisamente a favore degli Hackneyed, quindi chissà che una volta maturati del tutto non ci regalino un disco come si deve. D'altronde, non tutti sono dei novelli Decapitated.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 apr 2009 alle 01:33

dai!sti bimbetti ci sanno fare

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