Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:45 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:EMI

Tracklist

  1. INTO THE FIRE
  2. HEAD UP HIGH
  3. MERCENARY MAN
  4. ANGELS FORGIVE ME
  5. REMEMBERED
  6. MY LONELINESS
  7. CIRCLE OF LIFE
  8. THE SILENT CODE
  9. MANIAC
  10. LIFE FORECLOSED

Line up

  • Apollo Papathanasio: vocals
  • Gus G.: guitars
  • Petro s Christo: bass
  • Bob Katsionis: keyboards
  • Mark Cross: drums

Voto medio utenti

Non serviva certo essere un veggente per avere una "premonizione" e poter prevedere che i Firewind avrebbero sfornato un successore a "Allegiance", arrivando così al traguardo del quinto album nella propria discografia.
L'introduzione di "Into the Fire" ricorda, e non solo nel titolo, i Metallica, e si ha subito l'impressione di trovarsi di fronte a dei Firewind più cattivi del solito, sempre meno legati al Neoclassico o al Power Metal Melodico, ed accostabili a gruppi come Symphorce o Masterplan.
Sicuramente la creatura del chitarrista Gus G. si è compattata a livello di formazione, presentando gli stessi elementi presenti sul precedente "Allegiance". Oltre a Gus ritroviamo, infatti, la sezione ritmica (qui letteralmente esplosiva) composta da Petros Christo e Mark Cross, le tastiere di Bob Katsionis e con al microfono un sempre più sorprendente Apollo Papathanasio.
Si tratta di musicisti che vantano una notevole esperienza, maturata in diverse e variegate realtà, e che hanno saputo incanalarle nella musica dei Firewind, dando vita ad un album, per quanto non originale, brillante ed accattivante.
"Head Up High" è maggiormente vicina a quanto proposto in passato, con un Apollo spettacolare, qui lanciato sulle orme di R. J. Dio (stupende le melodie del ritornello), mentre "Mercenary Man" è un nemmeno troppo velato (ma riuscito) omaggio ai Thin Lizzy ed a Gary Moore.
La veloce e melodica, "Angels Forgive Me" è poi uno dei pezzi migliori del disco, dove le tastiere di Bob Katsionis vengono ben incalzate da basso, batteria e da un Apollo caldo e sempre più sicuro dei propri mezzi, prima di lasciare spazio all'istrionico (ma mai sbrodolone) Gus che spinge sull'acceleratore della thrasheggiante "Remembered". Tutte altre le atmosfere della seguente "My Loneliness", energica (anche se convenzionale) power ballad.
Si ritorna invece ai brani articolati ed elettrici con "Circle of Life" e "The Silent Code", ed a sorpresa arriva pure la cover di "Maniac" (brano portante della soundtrack del film "Flashdance"), un episodio simpatico ma in realtà marginale dove comunque si mettono in evidenza sopratutto Katsionis e Papathanasio. Bella, infine, la combinazione di melodia e pulsazioni thrash (il primo nome che viene in mente è quello dei Megadeth) nella conclusiva "Life Foreclosed", altro highlight del disco.
Non ho mai nascosto di avere sempre avuto una preferenza per i loro primi due lavori, ma stavolta con "The Premonition" i Firewind mi hanno fatto cambiare idea!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Commento

Veramente un buon lavoro! Niente di trascendentale...ma si lascia ascoltare, più e più volte, molto volentieri...

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 apr 2008 alle 23:04

Visti anche dal vivo al concerto dei Kamelot, e sono davvero fortissimi!

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