AA.VV. - Better Undead Than Alive

Copertina 8

Info

Genere:Compilation
Anno di uscita:2003
Durata:110 min.
Etichetta:Code666
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. VOID OF SILENCE - THE UNDEAD OVERTURE
  2. ABORYM - DIGITAL GOAT MASK
  3. DIABOLICUM - HEAVENS DIE
  4. THEE MALDOROR COLLECTIVE - HOD (SOUNDS FOR UN-MASSES)
  5. RAKOTH - RETURN OF THE NAMELESS
  6. BLOODSHED - DEATH BY HANGING
  7. ENID - EXEMPTION
  8. NEGURA BUNGET - VAZDUH
  9. HANDFUL OF HATE - HELL'S CARNAL SCREAM
  10. EPHEL DUATH - EMBOSSED
  11. AGHORA - IMMORTAL BLISS
  12. ATROX - LAY
  13. VOID OF SILENCE - THE ULTIMATE SUPREME INTELLIGENCE
  14. MANES - REDEEMER
  15. THEE MALDOROR COLLECTIVE - XAOS DNA RELEASED
  16. RAKOTH - L'HONGLATH (FACING THE CALM)
  17. UNMOORED - CINDERS VEIL
  18. ATROX - DEAD END
  19. ENID - LAND OF THE LOST
  20. BLOODSHED - ACT OF RETALIATION
  21. ABORTUS - DOLLAR SIGNS SMILE
  22. ABORYM - LOVE THE DEATH AS THE LIFE RMX
  23. DIABOLICUM - THERMONUCLEAR XTC
  24. VOID OF SILENCE - UNDEAD MANIFESTO

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Questa compilation, volenti o nolenti, è già entrata nella storia... come quelle raccolte di culto che ci si tramandano da appassionato ad appassionato, cercate disperatamente nei mercatini o ordinate ad improbabili mailorder underground. In questo caso non c'è bisogno di fare particolare fatica, basta andare dal vostro negoziante ed acquistare una copia di "Better Undead Than Alive" e vi assicuro che non ne resterete delusi! Le canzoni sono presentate con un unico filo conduttore, tutte unite tra loro, e anche in questo caso è evidente l'impegno della Code666 a non raffazzonare esclusivamente una pletora di canzoni qualsiasi buttate nella mischia per tirare su qualche soldo. Oltretutto l'enorme eterogeneità dei pezzi rende la ricerca di questo filo conduttore una specie di impresa, che giudicherei quasi riuscita a parte qualche raro episodio. Il primo cd parte con un'intro dei geniali Void Of Silence, un gruppo malefico ed inquietante, seguita a ruota da "Digital Goat Mask" degli Aborym, contenuta nell'ultimo fortunato album, uno dei pezzi più belli mai composti dal gruppo romano anche grazie al prepotente ingresso dei synth nella parte centrale. Si continua con i rumoristi Diabolicum, forse un pò più "canonici" rispetto al combo di casa nostra, se di canonicità si può parlare vista l'aura disturbante dell'intero pezzo. Anche i Thee Maldoror Kollektive, forti della loro nuova pelle e del successo di "New Era Viral Order", si presentano con un inedito all'altezza della produzione, sempre con il loro stile potente e infetto. Seguono i russi Rakoth, con il loro sound primitivo ed epico, carico di emozioni e tradizioni della loro terra, e i Bloodshed, uno dei pochi pezzi che non ho gradito all'interno della raccolta. Non è brutto - intendiamoci - ma sicuramente non è all'altezza delle band che l'hanno preceduto. I Negura Bunget sono una delle creature più misteriose dell'etichetta italiana, il cui ultimo album appena uscito mi era sembrato un lavoro ambizioso e anche un pò difficile da digerire in sede di recensione. Il pezzo qui contenuto è più incisivo, ed è anche un lieve ritorno alle sonorità pre-"n' Crugu Bradului" (da segnalare che nel secondo cd ne è presente anche un bel video girato in Transilvania). Si continua con gli Enid, un gruppo interessante che assolutamente non conoscevo, penalizzato un pò dalla qualità sonora abbastanza inferiore rispetto alle altre band. Gli Handful Of Hate sono l'altro gruppo leggermente sottotono, e anche in questo caso si può solamente parlare di buon pezzo, niente di fondamentale. La stessa cosa non si può invece dire di "Embossed" degli Ephel Duath, una song intricata, piena di layers e di campi di tempo e di atmosfera... davvero un esperimento ben riuscito! Fino ad arrivare ad una delle mie band preferite: gli immensi Aghora! Che sono qui presenti con una rimasterizzazione di "Immortal Bliss" nettamente inferiore all'originale, nonostante il sound del gruppo sia sempre lo stesso, e che sound direi!! Geniale questa band, attesa tra poco con un nuovo fantastico lavoro. Gli Atrox sono un'altra anima scintillante della Code666, con il loro schizo-metal presente in due pezzi, di cui il secondo "Dead End" guadagna per me nettamente il fregio di migliore canzone del lotto, con il suo urlo disperato e l'accostamento più incisivo che abbia mai sentito di due voci femminile e maschile. Anche gli Aborym, i Diabolicum, i Thee Maldoror Kollektive e altri sono presenti con più di un pezzo nel secondo cd quindi è inutile continuare nel track-by-track... ci tengo solo a sottolineare l'ottima prova dei sottovalutati Manes e a ricordarvi ancora una volta che questa raccolta VA COMPRATA! Per lo meno per premiare la Code666 per un lavoro così sincero e ben ispirato, un insieme di pezzi inediti, rimasterizzati, remix, tracce rare che per la prima volta mi da l'impressione di non essere assolutamente una mossa commerciale. Sono contento per l'etichetta italiana, che ha sempre saputo osare, proponendo band originali, underground, fuori dagli schemi, all'avanguardia, gruppi di nicchia che per la loro complessità rappresentano un rischio dal punto di vista delle vendite. E' proprio questo che fa della Code666 un'etichetta da supportare e di cui andare fieri qui in Italia e all'estero!!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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