Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:23 min.

Tracklist

  1. I SIT BESIDE THE FIRE AND THINK
  2. NORTHERN SONS
  3. BENEATH ANOTHER SKY
  4. DANCE THE ELEMENTS

Line up

  • Ana Marija Dundović: vocals
  • Mario Stojčić: lead & rhythm guitars
  • David Mooney: guest on guitars and bass
  • Josip Hrgović: guest on drums
  • Marco Iannello: guest on keyboards

Voto medio utenti

I Piano Black, che stanno lavorando al loro primo album, grazie anche al supporto della Against PR riportano alla nostra attenzione questo MLP che risale alla fine del 2020.
Un lavoro con qualche anno sulle spalle, ma cui evidentemente i Piano Black devono credere ancora oggi, visto che ben tre dei quattro brani verranno riproposti sul loro album d'esordio da una formazione che si è completata attorno alla cantante Ana Marija Dundović e al chitarrista Mario Stojčić (originari dalla Croazia e già assieme nei Lux Purus), i quali all'epoca di "...Of Bygone Days" erano ancora gli unici componenti della band, anche se per le registrazioni si erano comunque avvalsi del contributo di diversi musicisti.

E sarebbe stato un peccato ignorare "...Of Bygone Days", dato che pur non discostandosi poi troppo dal canonico Symponic Power Metal con voce femminile, i Piano Black si fanno apprezzare per quel taglio più Metal del solito che danno alle loro composizioni, nelle quali oltre a evidenti capacità esecutive lasciano intravedere un valido songwriting e dove, a mio parere, incespicano solo nella conclusiva "Dance the Elements", poco incisiva, senza la stessa personalità dei precedenti capitoli e con pessime scelte a livello delle keyboards.
Molto meglio, infatti, l'iniziale "I Sit beside the Fire and Think", esplicito omaggio a J.R.R. Tolkien, il quale aveva fatto cantare proprio questa canzone da Bilbo Baggins in quel di Rivendell. Ovviamente solo il testo è da riportare al "Signore degli Anelli", ma Stojčić ha saputo cucirgli addosso un bel tessuto musicale, dove riesce a far convivere atmosfere alla Nightwish a soluzioni maideniane. Da sottolineare anche la prova di Ana Marija Dundović, una bella voce soprano e soprattutto mai leziosa o fine a sé stessa, che si conferma anche sui passaggi più ripidi della seguente "Northern Sons" e poi di una "Beneath Another Sky" caratterizzata da un insistito guitarwork e direi anche figlia di qualche occhiata rivolta a quanto proposto dai Kamelot e dai già citati Nighwish, che credo restino la loro principale fonte d'ispirazione.

Come già sottolineato "...Of Bygone Days" avrebbe meritato maggiori attenzioni, per la cura e la qualità messa in campo, inclusa la masterizzazione curata da Mika Jussila presso i Finnvox Studios.

Gettate le basi, ora li aspettiamo al varco con il loro esordio sulla lunga distanza.


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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