Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:28 min.
Etichetta:Unorthodox Emanations
Distribuzione:Unorthodox Emanations

Tracklist

  1. ECPIROSI
  2. DESTINED TO ROT
  3. ZOMBIE RAT
  4. DESIRE OF DEATH (NUCLEAR DEATH)
  5. HOPELESS DESPAIR
  6. AWAITING DOOM
  7. NECROPTOSI

Line up

  • Pablo: vocals, guitars
  • Stefano: drums
  • Paul: bass

Voto medio utenti

I Claustrum sono un trio Death Metal nato tra Trieste e Gorizia e composto da musicisti provenienti dagli Affliction Vector, Grime e Fierce: Pablo (voce/chitarra), Paul (basso) e Stefano (batteria). Nel 2023, dopo aver già dato alle stampe il loro EP di debutto ( “Destined to Rot/World Decay”) arrivano al traguardo del loro primo full-length: “Claustrum”.

Il loro monicker deriva dall’omonima parola latina Claustrum, la quale rappresenta un’area del cervello comunemente considerata l’area dove risiede l’anima. Claustrum al tempo stesso può essere inteso anche come uno spazio chiuso, un recinto, una prigione. Come ha spiegato la band: "Claustrum per noi significa anche separazione dal resto del mondo. Il disco nasce durante un periodo di confinamento dovuto alla pandemia e per questo è soprattutto uno sfogo, qualcosa di autentico e spontaneo con cui liberarsi..."

In ogni caso la proposta del gruppo è un old-school Death con un buon tasso tecnico, piuttosto brutale, dalle tonalità molto ribassate e con un gusto melodico, che seppur rimane nelle retrovie, resta parte integrante dell’ossatura delle sette tracce proposte dai triestini (di cui due strumentali: l’intro “Ecipirosi” e la conclusiva ”Necroptosi”), donando a esse un valore aggiunto. In particolar modo grazie al guitar-work di Pablo che in alcune armonizzazioni di sottofondo richiama un po’ alla memoria il Trey Azagthoth dei primi Morbid Angel.
Il platter scorre molto bene e si arriva alla fine in un baleno, data la sua esigua durata (28 minuti scarsi), e grazie ad un certo piglio catchy che riesce ad agevolare e rendere più appassionante l’ascolto. Si tratta di brani che alternano sapientemente partiture veloci a corposi rallentamenti di stampo Doom, richiamando un po’ alla memoria in taluni frangenti i maestri di New York Incantation. In particolar modo in brani come “Destined to Rot”, “Desire of Death (Nucleare Death)” e “Awaiting Doom”.

Le canzoni che più mi hanno colpito sono la sostenuta “Zombi Rats”, che è la più old-school del lotto e le già citate “Destined to Rot” e “Awaiting Doom”, a cui aggiungo “Hopeless Despair” che mi richiama alla memoria i grandi Immolation. In ogni caso non vi sono riempitivi…che ognuno faccia la propria scelta.

Personalmente ho apprezzato molto anche la produzione. L’album pare che sia stato registrato da Francesco Bardy al Trackterminal Studio di Trieste e masterizzato e mixato da Gabriele Garamaglia, i quali sono riusciti a conferirgli suoni veri, crudi, potenti e non artefatti senza risultare eccessivamente rétro.

Per quanto riguarda la ”sceneggiatura” dell’LP, i ragazzi di Trieste traggono ispirazione dalla fantascienza, dall'horror, da autori come Poe e Lovecraft e dalla miseria dell'esistenza umana focalizzandosi sulla prospettiva di una imminente apocalisse.
Vi è anche un’attenzione per i temi del green tanto di moda in questi ultimi tempi, come si evince dalle parole dell’artista che ha realizzato l’artwork, Davide “Dartworks” Mancini: "Ho creato quest'opera pensando all'impatto ambientale delle industrie e al ruolo che svolgono nella crisi climatica. Questa è la visione di uno scenario cupo e disciolto, dove il fango modella spontaneamente figure grottesche attraversate da tubature e ciminiere arrugginite, unico residuo di civiltà e probabilmente artefice del prossimo grande incendio che i filosofi greci chiamarono Ekpyrosis, riferendosi alla fine del mondo da una grande conflagrazione".

Un debutto davvero notevole quello dei Claustrum, un’incursione nei primi anni novanta che travalica la dimensione del revival, consegnandoci un insieme di composizioni cariche di identità, in grado di rivitalizzare il genere asserragliandosi nelle trincee interne al suo perimetro.
Recensione a cura di DiX88

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