Trovo ironico come spesso ci taccia certe band di ripetitività e le si accusi di album fatti con lo stampino (a volte giustamente, vedasi gli ultimi
Amorphis), mentre per altre, come i chiacchieratissimi
Sanguisugabogg, attorno giri un certo entusiasmo, con molti pareri entusiastici e un certo seguito.
Con
"Homicidal Ecstasy" per quanto apprezzabile possa essere, potrei benissimo copiare e incollare la recensione dell'esordio fatta a suo tempo da
Gianluca ‘Corpsegrinder’ Panzeri, cambiare i titoli delle canzoni e dare un quadro preciso di cosa uno si possa aspettare nelle note contenute in esso, con l'aggravante che la poca fantasia compositiva sia riversata sui quatantacinque minuti di musica, anziché su una trentina.
Vero che un certo modo di fare e intendere il Death Metal non sia esattamente noto per la varietà stilistica o le trovate azzardate e nemmeno lo si chiede, ma direi che nel 2023 sia il minimo chiedere uno sforzo in più del "timbrare il cartellino discografico" per avere una scusa per andare in tour.
Tour nei quali comunque i
Sanguisugabogg, nonostante i limiti del caso, hanno un discreto impatto.
Spero che con il prossimo album il gruppo sappia crescere realmente, perché il mercato discografico è sempre più drammaticamente saturo e di album senza personalità ne siamo pieni.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?